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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0169

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325

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

326

Nel pubblicare il materiale laziale della età del
ferro corrispondente a quello romano edito nelle pre-
cedenti pagine, terrò quindi presente la classificazione
cronologica alla quale ho accennato, descrivendo prima
le tombe della prima fase e quegli oggetti sporadici
riferibili alla medesima fase di civiltà, che sino ad
oggi non fossero stati bene pubblicati, o che per la
loro speciale importanza meritassero di essere nuova-
mente descritti; collo stesso ordine e coi medesimi
intendimenti mi occuperò quindi delle sepolture della
fase più recente.

Nel descrivere le tombe continuerò a designarle
con un numero d'ordine in continuazione di quello
con cui ho distinto le sepolture romane, e ciò per fa-
cilitare l'uso di questo volume.

Fra il materiale della prima fase un posto speciale
spetta ad alcuni corredi sepolcrali rinvenuti in tombe
nel territorio di Palombara Sabina, in quello di Grot-
taferrata, a Velletri ed in località ignote dei colli al-
bani, come ad esempio avviene per il sepolcro An-
dreoli (GXCIII). Hanno infatti una certa aria di fa-
miglia, malgrado la distanza dei luoghi in cui si rin-
vennero ; e l'arcaismo dei corredi lascia supporre che,
pur appartenendo alla prima fase della età del ferro,
conservino meglio e più delle altre la facies civile
di un periodo immediatamente antecedente.

Nel mese di aprile del 1898, facendosi uno scas-
sato nel terreno dei sigg. Antonini e De Luisetta in
vocabolo " i Colli », a due cliilom. a sud di Palombara
Sabina, si rinvennero, a poca distanza l'una dall'altra,
due tombe, senza dubbio a pozzo, colla deposizione
racchiusa in una cassa costruita col sistema dolme-
nico, cioè con lastroni di travertino sbozzati a martel-
lina e disposti verticalmente ai fianchi ed orizzontal-
mente nel fondo e sulle testate delle pareti per co-
stituire il lastrico e la copertura verso l'alto.

Tomba CLXXXIII ('). La cassa che era nel
fondo del pozzo si ritrovò ricoperta dalle ceneri rac-
colte nell'ustrino, fra le quali, vicino al sarcofago, si
ritrovarono :

a) Resti di un vaso in impasto.

b) Orlo di un vaso in lamina di bronzo.
Neil' interno della cassa giacevano invece :

(') Not. scavi, 1902, p. 20 e seg.

e) Un ossuario in impasto che sembra aver la
pancia ovoidale ed il collo troncoconico alquanto con-
vesso, con ornati a zone costituiti da angoli impressi
a funicella

d) L'ossuario c) era chiuso alla bocca da un co-
perchio conico (tav. XVIII, fig. 18), ornato con tre zone
ad impressioni di funicella, la prima delle quali è co-
stituita da una doppia serie di angoli; la seconda da
una zona continua di triangoli riempiti di linee pa-
rallele ad uno dei lati, l'ultima di nuovo da una
doppia serie di angoli. Ciascuna zona è divisa dal-
l'altra da una linea; verso l'alto poi il coperchio
stesso terminava in un apice, oggi rotto e mancante.

e-f) Due tazzette a corpo tronco-conico, col fondo
ombelicato e le spalle svasate, ornate, almeno in uno
dei due esemplari, con linee angolari continue, eseguite
ad impressione di funicella. Come i vasi precedente-
mente descritti sono eseguite a mano in impasto in-
gubbiato di nero e lucidato a stecca.

g) (tav. XVIII, fig. 12). Lama di coltello ondu-
lata, fusa in bronzo, affilata a martello e lima, munita
di una costa assai solida in continuazione del codolo,
il quale è ad asticella a sezione rettangolare.

h) (tav. XVIII, fig. 10). Manichette ad occhio di
un rasoio in bronzo ; è eseguito con grosso filo di bronzo
ritorto a fune nella parte girata ad ansa, schiacciato
a martello agli estremi, ove restano tracce dei fori e
del chiodetto che assicurava la lama al manico. A
cotesto manico era fissata l'estremità di una catenella,
dalla quale doveva pendere e di cui restavano all'atto
della scoperta soltanto otto maglie, oggi perdute.

Tomba CLXXX1V. La cassa si rinvenne ricoperta
da uno strato di ceneri e carboni, frammisti ai cocci
di almeno un vaso. Entro la cassa giacevano i se-
guenti oggetti di corredo:

a) Ossuario analogo a quello c) del sepolcro pre-
cedente, liscio, munito di coperchio.

b) Un coperchio conico identico a quello d) della
tomba precedente, ma liscio.

c-d) Due vasetti ovoidali a labbra svasate, mu-
niti sulla sommità del corpo di una linguetta trapezoi-
dale; uno è ornato con una zona ad angoli doppi e
triplici fra due linee, l'altro (tav. XVIII, fig. 13)
con triangoli riempiti di linee parallele ad uno dei
lati, il tutto impresso a funicella sulla pasta ancor
fresca.
 
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