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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0173

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MONUMENTI PRIMITIVI DI KOMA E DEL LAZIO ANTICO

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di sepolcri, alcuni più recenti, altri analoghi a quelli
sino ad ora descritti. Di questi ultimi gruppi debbo
ora occuparmi.

Nel 1816 « nell'eseguire gli sterri per la via che
dai « Due Santi, sull'Appia, sale alla villa Toiionia

giorni prima. Ma in questo scavo il Tomassetti non
trovò che pochi vasi infranti ed uno solo intero, ed
il Carnevali cocci ed i frammenti di un solo vaso
ricomponibile. Tutto il materiale, raccolto almeno in
tre punti diversi, fu venduto in seguito parte al duca

a Castel Gandolfo, si rinvennero alcuni oggetti prei-
storici. L'intraprenditore di quei lavori allargò allora
lo scavo, rinvenne nuovi sepolcri, ed in questi una
quantità grande di fittili, fra i quali circa 150 interi,
che rivendette segretamente al Carnevali ('). Questi
acquistò pure dei vasi preistorici rinvenuti nel fare
uno scassato nella vigna di Giuseppe Marini, in con-
trada Fosso dell'Orso, a destra dell'emissario del lago
albano, presso « Le Mole » (z). In seguito poi, nel 1817,
aprì egli stesso alla presenza di un notaio e di testi-
moni delle trincee nel pascolare di Castello, sul Monte
Crescenzio, nella vigna di Carlo Tomassetti, ove spe-
rava di trovare materiale, avendone rinvenuto il To-
massetti medesimo in alcuni scavi da lui fatti pochi

(') Cfr. la bibliografìa in Bull, con,., 1900, p. 4 e seg.
(!) Garrucci, Scavi della necropoli albana, p. 588 della
Civiltà Cattolica, 1875.

di Blacas, parte al Museo Vaticano, a quello di Berna
ed a privati, fra cui l'antiquario Depoletti, e fu così
disperso in vari luoghi.

Degli scavi eseguiti nel 1816 sulla via dei Due
Santi, presso la villa Torlonia, non si può identificare
oggi con assoluta certezza che il materiale figurato
dal Visconti nella tavola I annessa al suo lavoro e
qui riprodotta; fig. 125('). Questo materiale costituiva.

(') Il Garrucci, Scavi della necropoli albana, p. 9 del-
l'estr.. sempre in vena di contradire quanto gli altri affermavano,
insinua che il materiale disegnato entro la vettina dal Visconti
era stato riconosciuto dal figlio di Giuseppe Marini per quello
veuduto dal padre suo al Carnevali ; ma un tale fatto non si-
gnifica nulla, i tipi riconosciuti essendo comuni nelle necropoli
laziali; nè potendosi pretendere dopo 60 anni da che la sco-
perta era avvenuta, che il figlio di Giuseppe Marini ricordasse
sino i minimi dettpgli dei vasi venduti dal padre. Oltre a ciò
il Marini riconobbe alcuni vasi isolatamente, ma non il com-
plesso del sepolcro, non certo idealmente ricomposto dal Vi-
sconti, il relativo corredo pertanto, non potendo essere stato ri-
 
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