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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0218

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423 MONUMENTI PRIMITIVI DI

loghe, per cui non possiamo constatare con argomenti
diretti se quivi fiorisse una industria metallurgica cor-
rispondente a quella la cui esistenza nella Toscana è
provata dai ripostigli già citati. Degli argomenti indi-
retti però ci inducono a ritenere che effettivamente
a sud del Tevere, come a nord, si dovranno rinve-
nire dei bronzi analoghi a quelli ritrovati nei ripo-
stigli già citati, poiché buona parte dei tipi comuni
in questi ultimi che si ritrovano nei coevi sepolcri a
nord del Tevere, si rinvennero anche in quelli a sud
di questo fiume.

Le sole tombe che contengano materiale eneo
caratteristico di quei ripostigli sono quella di Va-
lentano, la più prossima al Lazio, il cui materiale,
in parte di nuovo riprodotto nella tav. XXII, figu-
re 4, 8, IO, è stato pubblicato per la prima volta dal
De Rossi ('); l'altra di Lari, pubblicata dal Manto-
vani (2), ed il materiale, in parte proveniente da
sepolcri, raccolto nelle località di S. Martino

ROMA E DEL LAZIO ANTICO 424

Pomonte (') e Montagna di Campo (2) nell'isola
d'Elba.

Però anche da altri sepolcri del Tirreno, rinvenuti
in necropoli della prima fase della età del ferro, pro-
vengono, insieme ad altro materiale, delle fibule iden-
tiche per forma, se non per le proporzioni, a quelle ri-
trovate nei citati ripostigli. Ad esempio la splendida
fibula di S. Martino d' Elba (3) e quelle identiche di
Montagna di Campo (4), trovano riscontro in esem-
plari della necropoli di Vetulonia (5) e di Terni (6) ;
una varietà di cotesto tipo è l'esemplare del ripostiglio
di Limone coll'arco e l'asticella della staffa ornati con
costole ottenute a fusione, e colla staffa inginocchiata
terminante a spira avvolta a disco (7), ed anche co-
testa varietà è rappresentata nei sepolcri di Colognole,
di Bellora (8) e di Poggio la Pozza (9). La fibula ad
arco pieno, ingrossato, ornato a linee incise, munita di
staffa a disco ripiegato a canale, di cui si conoscono
alcuni esemplari nel ripostiglio di Piediluco (,0), siri-

(') De Rossi, Secondo Rapporto, p, 25, tav. II. Lo specchio
non appartenne certamente a cotesta deposizione.

(2) Mantovani, // Museo archeologico e numismatico di
Livorno, p. 36 seg., tav. Vili, figg. 1, 3-C, 10.

(3) Perle notizie relative a queste scoperte nell'Elba, vedi:
Foresi. Sopra una collezione di oggetti antistorici trovati nelle
isole dell'arcipelago toscano, p. 19 e seg. Cotesto materiale si
conserva nel Museo antropologico di Firenze; ed è qui appresso
descritto sulle indicazioni di provenienza esistenti nel Museo.
Materiale scoperto a S. Martino: a) N. d'inv. 2212. Frammento
di una fibula a nodi, b) N. 2211. Magnifica e grande fibula
ad arco rovescio (larga circa m. 0,20), con molla piccola verso
l'asticella che sostiene la staffa e molla grande verso lo spillo.
L'asticella e l'arco sono fusiformi, pieni, ornati a sottili fasci
di linee anulari, fra i quali esistono delle zone liscie ornate
a spina pesce ; la staffa è a disco ripiegato a canale ed è or-
nata con una bugnetta a sbalzo, c) Arco di fibula, con una
corda di m. 0,06, ornato con grandi coste ottenute a fusione ;
porta tracce di chiodetti agli estremi, mediante i quali, in
una antica riparazione, si assicurarono all'arco medesimo lo
spillo e la staffa, d) N. 2213. Braccialetto di bronzo a se-
zione ellittica assai schiacciata, e) N. 2206. Coltello serpeg-
giante ad un solo taglio, identico all'esemplare di Palombara
(tav. XVIII, fig, 12J, colla punta alquanto smussata, 1. m. 0,185.
f) N. 2207. Lama di pugnale in bronzo; è a foglia di lauro, colla
punta arrotondata ed i margini leggermente divergenti verso il
tallone espanso e lunato, in cui si osservano tre fori per i chio-
detti che dovevano assicurarla al manico e dei quali ne resta
ancora uno al suo posto, g) N. 1691. Numerosi frammenti di
catenelle ornamentali, spesso assai grandi, ad anellini addop-
piati, h) N. 2203. Ascia ad alette o tallone, con denti rudimen-
tali, lateralmente alla base della lama, e due fori alla base del
codolo ; è alta m. 0,205, e deve considerarsi come una varietà
di un tipo comune nei ripostigli della prima età del ferro.

(J) Il materiale di Pomonte, raccolto nel Museo antropolo-
gico di Firenze, è qui appresso descritto: «) N. 2204. Falcetto
a codolo coi margini rialzati e con un foro per incassarlo e
fissarlo all'asta; sul dorso, verso il tallone della lama, sporge
una appendice ad accetta, identica a quella che si osserva in
esemplari del ripostiglio di S. Francesco ed in quello di Pie-
diluco. b) N. 2205. Ascia a cartoccio piramidale con ornati a
rete rilevati sulle faccie di quest'ultimo; lunga circa m. 0,10.
c) N. 2205. Piccola ascia ad alette e tallone, con foro verso la
base e lama ricurva. Dalla medesima località proverrebbe inoltre
secondo l'inventario del Museo anche: d) N. 4866. Ascia piatta
sottilissima, trapezoidale, assai allungata (m. 0,13).

(2) Da una tomba a pozzo con ziro ritrovata a Montagna
di Campo provengono: a) N. 2212. Due fibule ad arco rovescio
con due molle, identiche per forma a quella b) della nota 3,
ma più piccole e liscie, c) Punta di lancia a cartoccio (n. 2197)
ed il relativo puntale (n. 2447). d) Lama di daga assai con-
sunta dall'ossido, lunga m. 0,33, con codolo piatto a margini
rialzati, rotto alla estremità superiore e con tre fori per i chio-
detti che assicuravano al codolo medesimo le guance; forse co-
testa spada era del tipo di quelle rinvenute a Pratica, in Roma
stessa ed a Norcia e di cui dovrò discorrere nel testo. Dalla me-
desima località proviene un piccone a due tagli, normali l'uno
all'altro, lungo m. 0,20 (n. 2208).

(3) Cfr. p. 423, nota 3, lettera b.

(4) Cfr. p. 423, nota 3, lettere a, b.

(5) Net. scavi, 1885, p. 113, fig. 113, non numerata. Museo
archeologico di Firenze, Scavi 1889, tomba 32.

(6) Not. scavi, 1886, p. 249.

(7) Mantovani, // Museo archeologico e numismatico di
Livorno, tav. VI, fig. 1.

(8) Op. cit., tav' Vili, figg. 2 e 3.

(9) Esemplari nel Museo preistorico di Roma.

(10) De Rossi, Terzo Rapporto, tav. unica, figg. 2 e 3.
 
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