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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0231

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si ritrovarono in Toscana dalla valle del Tevere sino
a Vetulonia.

Il Caylus ha pubblicato il disegno di un fram-
mento di catenella a maglie addoppiate, al cui anello
terminale sono assicurati tre pendaglieli piriformi con
occhio (tìg. 145 c). Questo frammento di un ornato più
complesso fu da lui acquistato in Roma in un'epoca in
cui, anche per ragioni economiche, è da escludere che
potesse esservi stato portato da lontano (') ; anzi non
e impossibile che provenga da quelle stesse tombe ro-
mane che gli procurarono il centurone al quale ho già
accennato. È evidente poi che l'oggetto in questione
apparteneva ad un ornamento di cui mancano alcune
parti e che si può integrare avendo presente il fatto,
che quelle a noi pervenute sono in tutto simili ad un
esemplare completo ritrovato a Corneto nella tomba
detta del Guerriero (2) (fìg. 145 d). o alle catenelle pen-
denti da una fìbula di Narce. Un altro pendaglio romano,
edito pure dal Caylus (tìg. 145 b) (3), è sostanzialmente
simile per la sua struttura ad un esemplare falisco e
ad uno ritrovato a Vetulonia (fìg. 145 a) Le cate-
nelle ornamentali a doppia maglia, così comuni nel
Lazio (p. 83, tìg. 33 /c), si ritrovano a nord del Tevere
dalle valli secondarie di questo fiume sino al territorio
volaterrano (5). I pendaglietti che riproducono le forme
delle ascie ad alette e tallone, comuni nell'Esquilino
ed a Caracupa (fi), si ritrovano nella necropoli di Terni
e di Norcia ("). Bulle del tutto analoghe a quella di cui
faceva parte il dischetto sbalzato di vigna Giusti (ta-
vola XX, tìg. 17), talora ricoperte con una foglia d'oro,
si ritrovarono a Corneto, Bisenzio, Vulci, Vetulonia e
Volterra (s). Analoga diffusione hanno i vezzi fusiformi

(') Caylus, Recueil d'antiq., p. 215, voi. VII, tav. LVII,
figg. VI. VII ed Vili.

(!) Mon. Inst., voi. X, tav. X b, fig. 5. L'Orsi raffronta cote-
sto pendaglio romano a quelli piceni, Bull, paleln., 1887, p. 123,
nota 1 e p. 124; ma il confronto più stringente è quello che
ho citato sopra.

(3) Caylus, Recueil d'antiq., VII, p. 215, pi. LVII.

(4) Museo di papa Giulio, n. 5560; Not. scavi, 1900, p.491,
fig. 31.

(5) Mon. Lincei, IV, tav. IX, fìg. 24; Vili, p. 182, fig. 36.
(°) Cfr. tav. XIV, fig. 1 e Not. scavi, 1903, p. 305, fìg. 16,

esemplare doppio, e p. 337, fìg. 63.

("') Lanzi, Ricordo di Terni, tav. II, fig. 3 e tav. Ili, fig. 23;
Museo preist. di Roma, Norcia.

(8) Not. scavi, 1881, p. 359; 1882, p. 179, tav. XIII. fig. 1,
p. 363 (giaceva sul petto del defunto); Ann Inst., 1884, p. 122;
Bull. Inst., 1885, p. 214; Not. scavi, 1888, p. 127; Mon. Inst.,

Monumenti Antichi — Vol. XV.

per collana, fusi d'un sol pezzo, o ottenuti avvolgendo
a spira un filo di bronzo, come ad esempio l'esem-
plare romano edito dal Caylus (').

Coppie di sonagli in bronzo identici o simili a
quelli pendenti dallo scudo dell' Esquilino (tav. XI.
figg. 6, 20 e 20 a) si ritrovarono nel territorio falisco,
a Corneto, ed a Vetulonia (-). I pettorali in lamina,
dei quali ho pubblicato alcuni esempi (tav. XV, figg. 8
e 9 e p. 71, fig. 24), sono identici o simili ad un esem-
plare cornetano rinvenuto nella tomba del Guerriero e
ad uno senese della raccolta Chigi (3) ; i braccialetti
di asticella di bronzo ritorta a spira, di cui si hanno
alcuni esempi nel Lazio (cfr. p. es. fig. 89), si ritrova-
rono anche a Corneto, a Vulci, a Vetulonia ed a Vol-
terra (4) ; i ganci di filo addoppiato girato ad occhiale
e ripiegato alla estremità (tav. XII, fig. 19), ed i bot-
toni in lamina convessa con appiccagnolo ad anello,
simili a quelli laziali (cfr. p. 139, fig. 59), si ritro-
varono a nord del Tevere dal territorio falisco sino a
Vetulonia (5).

Le punte di lancia in ferro rinvenute nel Lazio
(cfr. ad esempio fig. 79 e) ; le fìbule di ferro ad arco
rovescio, grandi ; le borchie discoidali (tav. XII, fig. 16,
e p. 137, tìg. 58), ed i cerchi destinati ad armare la

XI, tav. LIX, fig. 23; Not. scavi, 1886, pp. 197 e 292 (gia-
ceva presso la spalla del defunto), pp. 148 e 187; Gsell., Fouil-
les, p. 293; Not. scavi, 1887, p. 518, tav. XIX, fig. 9; Mori.
Lincei, Vili, p. 111.

(») Caylus, Recueil, voi. VII, pi. LVII. Cfr. Not. scavi, 1882,
tav. XII, figg. 9 e 10, pp. 160, 185, 196; Ann. Inst., 1884,
p. 121 ; Mon. Inst., XI, tav. LIX, figg. 21 e 22; Mitth. d. k. deut.
arch. Inst, 1887, p. 155; Not. scavi, 1885, p. 120; 1886, pp.
187, 297 ; 1889, p. 314 ; Museo etrusco gregoriano, I, tav. XXXI ;
Mon. Inst, tav. XXIV, fig. 6; Bull. Inst., 1878, p. 227; Not.
scavi, 1886, p. 188; Mon. Lincei, IV, p. 374, tav. XI, fig. 19;
Gsell, Fouilles, p. 292; Falchi, Vetulonia, p. 68, tav. V, fìg. 4;
p. 106, tav. Vili, fìg. 24; tav. XVII, fìg. 22, p. 191 ; Mon. Lincei,
Vili, p. 114.

(2) Un esemplare si conserva nel Museo di -papa Giulio.
Per gli altri vedi Mon. Inst., X, tav. X, fìg. 1 ; Palchi, Vetu-
lonia, tav. XVI, fig. 13, p. 183; cfr. p. 120 (scudo della tomha
del duce).

(3) Bull. Inst., 1885, p. 214 ; Mon. Inst., X, tav. X b, figg. 1
e 2, esemplare in bronzo placcato d'oro, come le bulle alle quali
ho accennato dinnanzi nel testo ; Studi e materiali di archeol.
e numism., editi dal Milani, II, p. 313, fìg. 328.

(4) Mon. Inst., XI, tav. LIX, fi. 10 (imitazione in lamina
accartocciata) ; Gsell, Fouilles, p. 295 ; Not. scavi, 1887, tav. XIV,
fig. 9; Mon. Lincei, Vili, p. 126, fig. 6.

(5) Museo di papa Giulio, tomba falisca XXXV, n. 3385
Falchi, Vetulonia, tav. XVI, fig. 19 ; tav. XV, fig. 18 ; tav. XVIII,
fig. 4.

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