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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0238

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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fig. 26), è identico ad una fibula di Ordona edita dal-
l'Angeliicci e dal Montelius (').

Il costume di adornare le fibule appendendovi degli
anelli non era ignoto al di là dell'Appennino (2);
una fibula di Oppeano ne porta appeso uno tabulare
colla parete interna piana e quella esterna carenata
nel mezzo e rialzata agli estremi, del tutto simile a
quelli così comunemente infilati negli archi delle fibule
laziali (cfr. p. es. tav. XI, fig. 17 e tav. XII, figg. 24
e 25) (3). Da queste, in specie nei corredi delle
tombe della IIa fase, pendevano usualmente dei cerchi
a sezione triangolare, quasi laminati, colla base cor-
rispondente all'apertura interna, ed altri più mas-
sicci a sezione romboidale ; un esemplare piceno a se-
zione triangolare si conserva nel Museo preistorico di
Koma (4), esemplari grandi e piccoli a sezione romboi-
dale si rinvennero al di là dell'Appennino nel ripostiglio
di Casalecchio, nella necropoli di Novilara, e in un se-
polcro assai arcaico, ancora parzialmente inedito, rin-
venuto nell'agro teramano (5).

I sonagli ornamentali pendenti dallo scudo del
sepolcro XCIV (cfr. p. 146, e tav. XI, figg. 6, 20 e
20 a), sono identici od analoghi ad esemplari di Ri-
voli veronese e di Bologna (,;); il pendaglio edito
nella tav. XIII, fig. 3, è identico quasi ad altri rin-
venuti nella necropoli di Alfedeua nel Sannio, a No-
vilara ed a Monteroberto nel Piceno (7); l'Orsi ha

Angelucci, Ricerche preistoriche nell'Italia meridio-
nale, p. 46, fig. 24; Montelius, Lacivilisat.prim.it., I, ser. A,
n. 234.

(*) Cfr. p. es. Not. scavi, 1882, p. 19, tav. Ili, figg. 7 ed 8;
Rivista arch. d. prov. di Como, 1874, tav. II, fig. 7; Bull,
paletn. itoti., 1884, p. 132.

(3) Bull, paletn. Hai. 1878, p. 113, tav. VII, fig, 2.

(4) Per quanto a me consta cotesto esemplare è inedito.

(5) Montelius, La civilìsation primit., I, pi. XXX, fig. 13;
Mon. Lincei, V, p. 140, fig. 18 e tav. Vili, figg. 10, 22, 24, 33;
l'esemplare conservato nel Museo preistorico è ancora inedito.

(6) De Stefani, Sopra la scoperta di oggetti di alta an-
tich. scav. a Rivoli veronese; Atti del R. Istit. veneto di
scienze, lettere et arti 1885, p. 14 e tav. XXIV (pendenti dai
manici di una situla) ; Zannoni, La fonderia dì Bologna
tav. XLIV, figg. 64, 69 e 71; Not. scavi, 1889, tav. I, fig. 26
e p. 320. Erano di siffatta forma quattro ciondoli accoppiati,
che pendevano dalle anse di vasi in lamina metallica; cfr. anche
quelli pure accoppiati pendenti dal recipiente edito nella fig. 12
della medesima tavola, p. 317; Montelius, op. cit., pi. XLVlil,
fig. 10; LXIX, figg. 20 e 21; LXXVI, figg. 13 e 32.

(7j Mon. Lincei, X, p. 107 e seg., figg. 56, 57, 58, e sopra-
tutto p. 113 e tav. VII, fig. c, d, e, f g, h; Mon. Lincei, V,
p. 133; Mot. scavi, 1880, tav, IX, figg. 11 e 12, p. 346.

già notato i raffronti della catenella a doppie maglie
con ciondoli piriformi edita dal Caylus e di nuovo nella
(fig. 145 c), con degli esemplari piceni ('); le piastre
metalliche, destinate ad ornare e difendere il petto,
rinvenute nel Lazio (tav. XV, figg. 8 e 9), sono del
tutto simili a quelle di Belmonte e di Montegiorgio,
dalle quali si distinguono soltanto per l'assenza delle
catenelle ornamentali pendenti a rete in gran numero
da uno dei lati corti di quei pettorali piceni (-).

Le perle di vetro azzurro con scanalature riempite
di smalto di diverso colore, comuni nel Lazio (cfr. ad
esempio p. 135, fig. 57) sono ugualmente diffuse al di
là dell'Appennino (3). I vezzi di pietra o smalto duris-
simo, con ornati ad incavo riempiti a smalti di vario
colore (cfr. ad esempio tav. XII, fig. 9), trovano pur
essi raffronto in esemplari rinvenuti al di là dell'Ap-
pennino (4). Un frammento di avorio, rivestito con filo
di rame avvolto a spira, dal punto di vista della
tecnica ornamentale, simile apparentemente all'esem-
plare raccolto nel sepolcro CU (fig. 68 u) proviene
dal Piceno (5).

Meno numerose sono le corrispondenze col mate-
riale caratteristico della seconda fase, in cui le indu-
strie indigene nel bacino dell'Adriatico avevano assunto
un carattere peculiare, ben diverso da quello fiorente
contemporaneamente al di qua dell'Appennino. Ed in-
fatti le poche forme caratteristiche di quesf epoca
comuni nei due versanti, si osservano appunto in og-
getti di importazione o nelle loro imitazioni. Per la
sua forma la cista prenestina in argilla figulina (ta-
vola XVII, fig 2) trova riscontro in alcune metalliche
del Piceno ed in altre della bassa regione padana (f)) ; il
vaso a tre coppe montate su di un solo piede (tav. VIII,

(') Bull, paletn., 1887, p. 123, nota 1 e p. 124.

(2) Not. scavi, 1903, p. 88 e fig. non numerala, a p. 83.

(3) Not. scavi, 1882, p. 22, tav. IV, fig. 20 : infilate agli archi
delle fibule a Villanova e nella necropoli felsinea, cfr. ad esempio
Gozzadini, Di un sepolcreto etrusco presso Bologna, p. 32,
tav. Vili, figg. 18, 22, 23; Not. scavi, 1889, p. 289 (n. 13J;
Mon. Lincei, V, p. 135.

(4) Gozzadini, Intorno agli scavi fatti dal sig. Arnoatdi,
p. 83, tav. XIII, fig. 11; Montelius, op. cit., pi. LXXX1V.
fig. 5.

(5) Museo preistorico di Roma, esemplare inedito.

(«) Zannoni, Gli scavi della Certosa, p. 234; Crespellani,
Del sepolcreto. ■ .presso Razzano, p. 9, tav. Ili, fig. 6; Not.
scavi, 1876, p. 134; Bull, paletn. ital. 1876, p. 12, cfr. in ge-
nere Bull, paletn. ital., 1899, p. 77 e seg.
 
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