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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0240

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40/ MONUMENTI PRIMITIVI DI

quelle condizioni, come ho osservato, lasciavano già
supporre maggiori affinità fra la civiltà fiorita nel La-
zio e quelle a nord ed a sud di cotesta regione, ugual-
mente esposte sul Tirreno, e quindi ugualmente aperte
ai commerci marittimi ed in facili comunicazioni fra
loro per vie d'acqua e di terra, ed affinità minori in-
vece fra il Lazio ed il bacino dell'Adriatico, diversa-
mente esposto e separato per giunta dalla pianura la-
tina dalla poderosa catena degli Appennini di difficile
transito, in specie nelle età preistoriche.

Sino ad ora ho studiato la civiltà laziale della
età del ferro nei suoi rapporti generici con quelle coeve
e geograficamente più prossime; ora conviene studiarla
più obbiettivamente nelle diverse sue manifestazioni.

I villaggi.

Le abitazioni.

Il De Rossi, pubblicando il materiale raccolto in
alcune fosse ritrovate nella necropoli scavata tra l'estre-
mità orientale del colle Quirinale ed il Castro pre-
torio, la cui approssimativa posizione è segnata in
pianta nella tav. XXVI (sep. CLXV-CLXIX), credette
che quegli incavi fossero i resti di abitazioni dell'età
del ferro ('). Tale giudizio però non si fonda sopra alcun
dato sicuro, ma semplicemente su argomenti fondati
sopra giudizi personali ; mentre ogni circostanza notata
nello scavo, favorisce invece la ipotesi che quelle fosse
siano dei sepolcri ed il materiale in esse raccolto i
resti dei corrodi funebri.

Per ciò che riguarda i gruppi controsegnati dal
De Rossi coi numeri 5 e 6, rinvenuti a villa Caserta
nell'Esquilino (2), l'errore è evidente, gli scavi poste-
riori, i cui risultati sono stati precedentemente pub-
blicati, avendo dimostrato che all'epoca in cui erano
in uso gli oggetti raccolti in quei gruppi, ivi esisteva
soltanto una vasta necropoli. Tre dei quattro gruppi di

(') De Rossi, Intorno ai primitivi manufatti rinvenuti nelle
nuove costruzioni di Roma, pp. 20, 21, estr. dal Buonarroti,
ser. II, voi. IX, marzo 1874. Cfr. testo a p. 257.

(2) De Rossi, op. cit. p. 18.

ROMA E DEL LAZIO ANTICO 46g

oggetti rinvenuti ad oriente del Quirinale (sep. CLXVII-
CLXIX) comprendevano ciascuno una fìbula, la cui nor-
male presenza, strana in fondi di capanne, è invece
del tutto usualo in un sepolcro: inoltre la loro posi-
zione topografica sul pendio del colle abitato, verso la
valle, proprio ove si ritrovarono tracce evidenti di una
necropoli ; e la struttura stessa di quelle fosse, iden-
tiche a quelle sepolcrali, prive di arginello o di ban-
china all'intorno e della buca pel focolare, caratteri
questi ultimi peculiari delle coeve abitazioni semisot-
terranee, provano che gli incavi ai quali ho accennato
non erano destinati ad essere abitati dai vivi, ma a
raccogliere i resti di un defunto coi relativi corredi
funebri.

Il De Rossi, in cerca delle abitazioni laziali del-
l'età del ferro, ritenne che fossero stati dei fondi di
capanne anche le fosse da lui rinvenute nella vigna
Caracci in territorio di Marino ('), sulle quali ultime
si posseggono notizie di scavo più precise di quelle
concernenti i sepolcri innanzi citati, per cui in un pre-
cedente lavoro io ho potuto dimostrare la loro natura
sepolcrale anche con maggiore evidenza Se si pre-
scinde pertanto dalle abitazioni incavate nella roccia ad
Ardea, di cui ci ha dato recentemente notizia il Pasqui,
riguardo alle quali non si hanno elementi sufficienti non
solo per determinarne l'età, ma nemmeno per integrarne
la struttura (3), non possediamo altra notizia di scavo
sulle capanne laziali del l'età del ferro oltre quelle rac-
colte dal Lanciani riguardanti gli sterri del Monte An-
tenne, al confluente dell'Amene col Tevere, ove si rin-
vennero degli arginelli circolari di terra e sassi (4), che
senza alcun dubbio difendevano la base delle pareti di
altrettante capanne, la cui pertinenza all'età del ferro
è almeno possibile.

Pertanto si può asseverare che manchino quasi com-
pletamente nel Lazio antico dei dati di scavo i quali
ci forniscano luce diretta sulle abitazioni della età del
ferro; delle notizie, sia pure indirette ed incomplete
ma sicure, sulla loro struttura e sulla loro forma ge-
nerale ci sono fornite però dalle tradizioni locali, dalle

(') De Rossi, Primo rapporto, negli Ann. Just., 1866, p. -11
e seg; Secondo rapporto, nel Giornale arcadico, LVIII (1868),
p. 32 e seg. dell'estratto.

(2) Bull, com., 1900, p. 211 e seg.

(3) Not. scavi, 1900, p. 64 e seg.

(4) Lanciani, nell'Athenaeum, 1880.
 
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