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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0243

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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con uno dei suoi lati verticali intorno allo stipite cor-
rispondente, descrivendo un ristrettissimo cerchio, co-
stretto come era il lato del portellone a rimanere ade-
rente allo stipite da due cerchioni di grossi vimini
intrecciati, o d'altra materia, i quali funzionavano a
guisa di cardini, abbracciando nell' istesso tempo il
palo verticale che faceva parte dell'ossatura della pa-
rete e costituiva insieme lo stipite della porta, e la
pertica che in quel lato inquadrava lo scheletro del
portello. Nel lato opposto dei fori analoghi aperti nel
rivestimento così del portellone come dei corrispondente
stipite, permettevano il passaggio a delle legature, che
abbracciando insieme il palo che ivi fungeva da sti-
pite e la pertica che inquadrava il portello, assicurava
quest'ultimo a quello, allorché si voleva tener chiuso
l'uscio.

Sulla struttura dei modelli imitati dalle urne, si
possono accettare i risultati più generici delle ricerche
del Cozza. Evidentemente l'ossatura era costituita da
pali piantati in giro lungo la periferia, ricollegati da
filagne o da intrecci disposti orizzontalmente ; a cotesti
pali, poi erano fissate per la loro estremità inferiore le
pertiche inclinate ed opposte ad co^e due estre-

mità superiori ricongiunte ; le quali pertiche costitui-
vano la parte principale dell'ossatura del tetto, com-
pletata nei lati brevi da pertiche più corte disposte
a ventaglio e fisse da un lato alla sommità corrispon-
dente dei pali verticali e dall'altro ad una filagna di-
sposta trasversalmente e fissata all'ultima coppia delle
pertiche più lunghe alle quali ho accennato.

Non si possono intuire altri dettagli per il con-
venzionalismo che regna nelle riproduzioni fittili. Una
questione che si può porre è come mai i figlili ab-
biano sempre espresso, esagerandoli, alcuni partico-
lari dell'ossatura del tetto in tutta l'estensione di que-
st'ultimo, e mai invece si siano presi l'incarico di ri-
produrre ugualmente, o almeno accennare con uguale
insistenza a quelli dell'ossatura, certo non meno im-
portante, delle pareti. Questa costante incongruenza
si spiega logicamente soltanto ammettendo che corri-
sponda in qualche modo ad una causa unica che abbia
influito sulle imitazioni fittili delle quali mi occupo
e che conviene pertanto ricercare.

La parte più caratteristica del tetto non era certo
la sua superficie esterna, conica o testudinata, che
riprodotta rozzamente ed in piccolo dal figulo, si sa-

rebbe potuta scambiare nei suoi prodotti anche con
un coperchio. Pertanto il figulo conscio della sua inespe-
rienza nel riprodurre il vero, tentò di superare l'osta-
colo ricorrendo ad un convenzionalismo arbitrario e
riproducendo all'esterno la parte più caratteristica del
modello da imitarsi, cioè l'ossatura che doveva apparire
agli occhi di chi osservava la struttura di una capanna
dall'interno della medesima. Se ivi fosse stata nor-
malmente visibile anche l'ossatura delle pareti, non
vi ha dubbio che per le stesse ragioni il figulo l'avrebbe
riprodotta all'esterno ; il fatto al quale ho accennato ci
rivela adunque un altro particolare della struttura in-
terna delle capanne laziali, poiché ci dimostra che le
pareti erano rivestite di strame, od intonacate di argilla
tanto verso l'interno quanto all'esterno, cosicché questa
doppia fodera doveva, di regola, completamente ma-
scherare l'ossatura della parte cilindrica, ond'è che
normalmente non fu espressa dai figuli nelle contem-
poranee urne.

Evidentemente non conveniva affatto di rivestire
la superficie interna dei portelli destinati a chiudere
l'ingresso o le fenestre, sia perchè il rivestimento
stesso verso l'interno, essendo costituito generalmente
da fango impastato con paglia o strame, si sarebbe
subito distaccato da quelle parti mobili, sia ancora
perchè l'ossatura offriva delle sporgenze utili a ma-
neggiarli. La riproduzione di questo dettaglio non era
così necessaria come nel tetto, poiché una volta espresse
chiaramente le linee generali, la imitazione di alcuni
dettagli riusciva chiara dalla funzione che erano chia-
mati a compiere nel modello fittile; ma appunto da
ciò trae maggior valore il fatto che in un' urna laziale
da me edita (tav. XVIII, fig. 17), una delle più accu-
rate, tanto il portello quanto le imposte della fene-
stra portano rilevata all'esterno la ossatura, che do-
veva invece apparire nella faccia interna del tipo imi-
tato (').

Gli zoccoli ed i listelli che sono rilevati intorno
alla base di alcune di queste ultime furono interpretati
dal Becker come un mezzo termine adottato dal figulo
per esprimere la posizione semi sotterranea delle ca-

(') Questo sistema tecnico si osserva anche nelle capanne
attualmente costruite dai pastori della campagna romana, i quali
rivestono anche all'interno l'ossatura delle pareti ; resta invece
visibile dall'interno quella del tetto e dei portelloni.
 
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