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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0280

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547 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 548

forse dalla imitazione di prototipi comuni, avvenisse probabilità attribuire alle manifatture locali. Questi

però in fabbriche diverse. anelli d'altra parte integrano le grandi fibule ad arco

Più simili fra loro sono gli esemplari tirreni e affusolato pieno, ornato a fusione, a punzone ed a bu-

quelli riprodotti sul petto di alcune figurine in bronzo lino, le quali fibule debbono perciò anch'esse attribuirsi

rinvenute in Sardegna raffiguranti dei guerrieri; ma col medesimo grado di probabilità alla produzione enea

in queste ultime riproduzioni la superficie esterna dei indigena (').

pettorali è liscia, probabilmente quindi i modelli che Da queste fibule di sovente pendevano dei cerchi

imitavano differivano, almeno per ciò che riguarda l'or- ornamentali a sezione ellittica o romboidale quelli

namentazione, dagli esemplari laziali; riguardo poi più antichi (cfr. p. es. tav. XIV, fig. 2); a sezione

agli esemplari ritrovati a nord del Tevere quelli di triangolare, fusi quasi iu lamina e di dimensioni esa-

Corneto differiscono dai romani per la tecnica, essendo gerate quelli più recenti (tav. XIV, fig. 3). I primi

placcati d'oro e riccamente ornati a sbalzo (') e l'esem- anche per la tecnica e la sintassi decorativa, sempre

piare senese è liscio come gli esemplari sardi, ed inoltre identica, essendo ornati nella faccia esterna con una

si distingue da quelli laziali anche per alcuni dettagli linea spezzata semplice o doppia, costituiscono una

di costruzione e di forma. serie ben definita di prodotti, che si distacca in ge-

Si può quindi fondatamente ritenere che gli esem- nere per qualche dettaglio dai pochi esemplari ana-

plari romani, diversi da quelli analoghi rinvenuti al- loghi rinvenuti altrove e che quindi, anche per il fatto

trove, ed identici quasi l'uno all' altro, siano usciti che completano le fibule di produzione locale alle

dalle mani dei metallurgisti locali; i quali però do- quali ho dinnanzi accennato, debbono attribuirsi alle

vevano ispirarsi evidentemente agli stessi modelli che stesse manifatture indigene, dalle quali forse ebbero

si imitarono nei lavori simili dell'Etruria, del Piceno origine nel II periodo della età del ferro anche quelli

e della Sardegna ; dato cotesto di cui dovrò ancora occu- analoghi eseguiti pure a fusione ma a sezioni sottili,

panni allorché tratterò dei commerci fra queste regioni. quasi in lamina, e decorati con fasci di linee angolari

L'arte colla quale si ottennero queste piastre è incise a bulino e cerchi concentrici, impressi con un

quella stessa colla quale si fabbricarono gli scudi, gli punzone od incavati a trapano,
elmi e gli altri prodotti ai quali ho dinnanzi accennato ;

la probabilità grande che queste piastre si fabbricas- // ferro.

sero nel Lazio non ci fornisce però alcun dato evi-
dente sulla questione se quegli altri prodotti si imi- Gli oggetti di ferro rinvenuti nei più antichi

tasserò o no dai ramai locali. Però il fatto che le sepolcri romani, dal punto di vista della loro forma

difese del petto alle quali accenno, e che quasi cer- sono una servile imitazione dei prodotti più numerosi

tamente furono fabbricate nel Lazio, si distinguono per in bronzo. Sono ottenuti portando il metallo al calor

alcuni caratteri proprii dagli oggetti simili lavorati rosso, nel quale stato le superfici di giuntura furono

altrove, mentre tali caratteristiche mancano nel cen- unite mediante martellatura. Anche la rifinitura degli

turone, nello scudo e nell'elmo romani, lascia sup- oggetti sembra completata a martello adoperato a caldo,
porre che questi ultimi non siano di fabbricazione Le cuspidi di lancia a foglia col cartoccio conico

locale. per la inserzione dell' asta, sono abbastanza comuni (2)

Gli oggetti d'ornamento. — Gli anelli ed identiche a quelle di bronzo, del quale ultimo me-

cilindrici internamente, per lo più carenati nella loro tallo sono sempre e le spirali che fasciavano le aste

superficie esterna ornata a scalpello (cfr. tav. XII, al disotto del cartoccio, (cfr. tav. XI, fig. 13) ed i
figg. 24 e 25), benché qualche esemplare simile si

sia ritrovato altrove, costituiscono una serie di prodotti

n i i • n i • , -1, (') Con ciò io non intendo affatto affermare che tutte le

cosi comune nel suolo laziale che si può con qualche ,.' ,. . . Ti,. . .,vv .

r * houle di questo tipo, assai diffuso in Italia, siano state fabbri-

cate nel Lazio, ma soltanto ritengo che quivi siano state ripro-
dotte dai metallurgisti locali.

0) Ann. Inst., 1884, p. 255; Mon. Inst., X, tav. Xb, figg. 1 e 2; (2) Cfr. le notizie di scavo riguardo alle tombe 34, 43, 49,

Not. scavi, 1896, p. 16. 78, 96, 99, 106, 107, 116.
 
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