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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0287

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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risolvere le questioni relative alla produzione di co-
teste oreficerie e posso soltanto proporre delle ipotesi.
Le ricerche del Karo su quelle vetuloniesi tendono a
mostrare che effettivamente in quella regione fiorirono
degli orafi locali; anche in altri centri tirreni si no-

Pur essendo convinto della origine locale di molte
oreficerie, non intendo affatto di affermare che quest'arte
sia nata nel Tirreno ; anzi il fatto che alcune forme e la
tecnica sono quelle stesse adottate dagli orafi che fab-
bricarono le più antiche oreficerie di Tbera, di Egina,

tano gli stessi caratteri e quindi si rendono probabili
le medesime conseguenze. Per ciò che riguarda il Lazio
le tecniche sono quelle stesse diffuse in Etruria ; anche
alcune forme sono identiche, ciò che avviene per
esempio dei vezzi a testa femminile su conchiglia
(tìg. 162 c), che si ritrovarono a Vetulonia; cionono-
stante io ritengo probabile, se non altro per ana-
logia, che anche nel Lazio abbiano lavorato, almeno
nella prima e nella seconda fase della età del ferro,
degli orali indigeni. Una prova sicura di questa con-
clusione sarebbe fornita anzi dalla fibula iscritta di Pa-
lestrina ('), la iscrizione graffita nel canale ricordando
il nome dell'orafo latino che aveva fatto quel lavoro
se si potesse escludere in modo assoluto che quella
fibula sia una imitazione moderna.

(') Jilitth. d. k. deut. ardi. Instit.Rom. alth. 1887, p. 87 e seg.
Monumenti Antichi — Vol. XV.

di Hissarlik e di Enkomi rende del tutto probabile,
almeno allo stato attuale delle nostre conoscenze, la
ipotesi che la oreficeria tirrena in genere e quella la-
ziale in specie sia un innesto indigeno dell'arte fio-
rente già nel periodo miceneo nel bacino orientale
del Mediterraneo.

L'argento.

Gli oggetti di questo metallo, sono quasi ugual-
mente rari quanto quelli in oro; restano degli anelli
di fili girati a spira e saldati con ornamento a trina
(tav. XII, tìg. 13) ('); un altro sepolcro conteneva una
borchia d'ambra con cappelletto d'argento (tav. XIII,
fig- 9) (2) ; infine nella tomba C giacevano due brac-

(1) Cfr. testo a p. 170, %. 109/'.

(2) Cfr. testo a p. 167, i.

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