Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (15.1905)

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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laminette o nastrini verticali ornati a stampo ai quali quali si volle forse riprodurre l'ureo egizio. Una col-
ilo accennato, restano due figurine in lamina di ar- lana di perline sbalzate gli adorna il collo, il braccio
gento assai stilizzate, eseguite a stampo, intagliate ai sinistro alquanto piegato in alto sostiene colla mano
contorni, colla concavità nascosta da una contropiastra aperta qualche cosa che non si può facilmente definire;

Fig. 166. 4:r,

saldata ai contorni della figurina, la quale porta sul
capo un'anello a cui si assicurano gli occhielli termi-
nali del manico della cista, pure in lamina d'argento
incartocciata su di un'anima di metallo più resistente.
Anche queste figurine, come le zone cilindriche e le
laminette verticali, erano assicurate alla fodera di
legno mediante piccoli chiodetti.

Insieme colla cista si ritrovò ima patera di ar-
gento tirata a martello da un piccolo masselletto
di quel metallo (fig. 166). Le labbra sono legger-
mente arrovesciate ; poco al disotto del giro incomin-
cia una ornamentazione a squame sbalzate a punzone
dall'esterno verso l'interno, la quale lascia libero sol-
tanto il disco centrale ove, al disopra di un semi-
cerchio costituito da due linee incise fra le quali souo
graffite dei denti di lupo si erge pure graffita a bu-
lino una protome umana molto stilizzata col viso di
profilo e sul capo un disco con due protomi colle

verso la destra si osserva un tratto a linee incro-
ciate, sul quale è graffito una specie di colle o rialzo
riempito a squame, sul quale rialzo è pure graffita
una figura poco intelligibile.

Una coppa di questo stesso metallo (fig. 167) a
forme ovoidali, tronche in alto, compresse verso il
fondo, porta incisa intorno alla bocca una quadru-
plice serie di squame contornate a graffito. Pure di
argento era una tazza a due anse del tutto simile a
quelle della tomba Kegulini Galassi (').

Un esame attento di queste argenterie non mi ha
rivelato traccia alcuna di doratura ; una invece porta
dell'ossido di ferro direttamente depositatosi sull'ar-
gento per contatto con un oggetto di ferro ossidato.

Le questioni sollevate dalle oreficerie sorgono anche
per le poche argenterie ritrovate nel Lazio, poiché

(') Museo Etrusco Gregoriano, I, tav. XIX, fig. 7.