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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0302

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 592

poiché la purezza e la finezza dell'argilla, l'uso per- mili quindi all'esemplare rinvenuto a Palestrina edito
fetto del tornio, la cottura eccellente in un forno nella tavola XVII, fig. 2 e col coperchio ansato man-
chiuso, la decorazione a guazzo col consueto colore cante nell'esemplare prenestino (') ; o prive di anse e
minerale die ridotto dal calore assunse delle tinte col coperchio senza picciuolo di presa (-) e queste ri-
variabili dal nero al rosso-arancione e talora la verni- prodotte in metallo in un esemplare ritrovato nel-
ciatura trasparente, che conferì alla superficie del vaso l'Esquiliuo (tav. XV, fig. 3). A questi vasi si associa
un bel nitore, sono elementi tecnici ignoti all'arte ce- in Sicilia una oinochoe caratteristica dalla pancia a ca-
raraica del Lazio e che dimostrano perciò l'origine lotta sferica con la base piana, col collo lungo e la bocca
esotica di cotesti prodotti, confermata, se ve ne ha trilobata (3) ; tipo questo di cui dovremo tener conto
bisogno, dalle forme assolutamente estranee alla produ- nella ricerca del luogo di produzione di questa classe
zione locale, in cui si ritrovano soltanto pochi esem- di vasi importati ; infine Megara Hyblaea ha resti-
plari di evidente imitazione. Scifoi, kylikes, lekytoi tuito degli scifoi a decorazione geometrica e zoomorfa
analoghe a quelle già citate del Lazio si ritrovarono ed una lekytos identica quasi a quella rinvenuta nel-
invero anche nell'Etruria o nel territorio falisco ('), l'Esquilino, edita nel Bull, com., 1875, tavv. VI-VIII,
ma anche in queste regioni hanno tutti i caratteri fig. 17 (,|).

propri di elementi d' importazione; e che tali siano Le necropoli siceliote del Fusco, quella di Megara
effettivamente nel Tirreno si può dedurre anche dal e cosi pure il materiale del Finocchito ci rivelano quali
fatto che si ritrovarono tanto nella necropoli di Clima fossero gli oggetti d'uso adoperati dai coloni Greci della
quanto negli strati contemporanei della" Sicilia, nei Sicilia durante il li periodo dell'età del ferro; ciò, la
quali ultimi ben poco materiale indigeno presenta no- natura delle argille adoperate e soprattutto la finezzii
tevoli somiglianze con quello laziale o etrusco,-mentre della tecnica, ignota ai vasai indigeni del Tirreno,
numerosissimi sono gli elementi comuni introdotti dai farebbe già supporre che questi prodotti si importassero
commerci marittimi coll'Ellade. nel Lazio e nell'Etruria pel tramite di quegli stessi
La necropoli del Finocchito ha restituito delle coloni greci stabiliti sulle coste del Tirreno, i quali a
kylikes e degli scifoi identici a quelli laziali (3), quella loro volta li acquistavano nella loro patria di origine;
del Fusco a Siracusa, oltre a queste tazze ivi relativa- ed invero se seguendo questo indizio si esamina il ma-
mente comuni ed ornato talora con motivi zoomorfi (4), feriale uscito dagli scavi recenti nei sepolcri o nelle
come degli esemplari cornetani e vulcenti (5), ha resti- stazioni greche del II periodo della età del ferro, si ha
tuito delle lekytoi e dei bombilioi cuoriformi, identici la più completa dimostrazione della ipotesi su esposta,
a quelli laziali (6) editi nella tav. IX, figg. 10, 14, 15; Creta, Thera, Olympia, Rodi, hanno restituito ai-
associati a cotesti prodotti si ritrovarono pure delle cune kylikes, degli scifoi e delle lekytoi analoghi od
teche fittili, alcune a corpo cilindrico leggermente identici a quelli esportati nel Lazio (5); da Tanagra
restringentesi verso la metà dell'altezza, munite di sembra che provenga una pixis (r') analoga per forma
due anse orizzontali piantate intorno alla bocca, si-

(') Not. scavi, 1893, p. 478; 1895, p. 143, fig. 24.
- (2) Not. scavi, 1895, p. 181, fig. 80, e p. 191, fig. 94.

(3) Not. scavi, 1893, p. 477: 1895, p. 132, fig. 10.

(!) Mon. Lincei, IV, p. 277, fig. 133; Not. scavi, 1898, (*) Mori. Lincei, I, p. 82, sep. 12; p. 864, sep. 166; p. 865,

p. 447, fig. 9 (Poggio Buco). sep. 166.

(2) Mon. Lincei, XIII, p. 274, fig. 58. (=) 'fty^u. (ìqxcuoX., 1898, tav. II, figg. 3, 11, 12; Thera,

(3) Bull, paletti, ital, 1894, tav. IV, figg. 3 e 10. II, p. 15, tomba VII, fig. 7; p. 30, tomba XVII, figg. 80 e 84;
(*) Not. scavi, 1893, pp. 457, 474, 476; 1895, pp. 143 e 181 p. 47, fig. 151, tomba LUI; Jahrbuch des ardi. Inst., 1899,

(imitazione metallica). p. 40, n. 13, fig. 25; 1900, p. 55, n. 29, fig. 121 ; 'Ecprjfj.. àqxaioX ,

(5) Gsell, Fouilles dans la nécropole de Vulci, p. 393 e seg.; 1898, tav. V, fig. 1 ; tav. Ili, figg. 4 e 5 ; Rayet e Colligmm,

Bull. Inst., 1884, p. 166 e seg.; 1885, pp. 121 e 178; Mitth. Hist. de la céramique grecque, p. 63, fig. 33; Pottier, Vases

d. k. deut. arch. Inst. Rum. abth., 1887, pp. 155, 156, 157; antiques du Louvre, pi. XI A, fig. 298 ; Thera, II, p. 31, figg 87

Not. scavi, 1882, p. 295; Ann. List, 1887, tav. A-C, figg. 15-18, ed 86; p. 51, figg. 162-164; Mitth. d. k. deut. arch. Inst. Róm.

tav. U-V figg. 1-5; 1878, tay. B, figg. 2-6; Gsell, Fouilles, ecc., abth., 1898, p. 236, fig. 51; p. 337, fig. 52; Salzmann, La né-

p. 482; Not scavi, 1878, p. 482. cropole de Camiros, pi. XXXIII; Thera, li, p. 61, fig. 210;

(tì) Not. scavi, 1893, p. 451; 1895, pp. 133, 138, figg. 15 p. 58, fig. 201; Olympia, IV, taf. LXIX, fig. 1304.

e 10; p. 151, fig. 37; p. 190, fig. 91. (°) Jahrbuch, 1887, p. 19 e seg., taf. II, figg. 1 ed 1 a.
 
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