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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0347

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681

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

682

Nè furono i prodotti metallici fabbricati nel bacino
del Tirreno che influirono sulla produzione dei fittili
greci, poiché l'Eliade stessa ha restituito i prototipi,
dai quali derivarono le forme a corpo piriforme, rap-
presentati da esemplari che risalgono alla età del
bronzo più antica e forse a quella del rame ('), ed
altri ne ha restituito l'Egitto, coevi pur essi al pe-
riodo miceneo (XVIIIa dinastia) (2).

a Fig.

Riguardo al tipo a corpo sferico occorre notare
che alcuni esemplari tirreni sono privi di piede,
come alcune imitazioni ritrovate nella valle del Te-
vere (tav. VII, fig. 12). Dei bacini fittili a decorazione
geometrica dipinta analoghi a queste ultime, sono rela-
tivamente comuni in Sicilia negli strati coevi al 2° pe-
riodo della età del ferro laziale (fig. 202 b) (3) ; ora in
Sicilia questa forma risale almeno all'età del bronzo,
ne hanno infatti restituito degli esempi le necropoli
del secondo periodo (Orsi) (4), altri si ritrovarono a
Rodi, a Micene ed in Egitto in tombe del periodo
miceneo (5), l'Asia minore infine ha restituito degli

(!) The annual of the British school at Athens, 1896-97,
p. 45, fig. 15; ^cprj/x. àoxcaoX., 189(1, niv. IX, figg. 19 e 21 ;
Dorpfeld, Troja, I, p. 351, esemplare in argento.

(8) Randall Mac Iver and Mace, El Amrah and Abydos,
pi. XLVI, fig. D, 116 e pi. XVLII, fig. C, 115; XVIIP dinastia.

(3) Mitth. d. k. deut. arch. Inst. Ròm. abth., 1898, p. 350
e seg.

(") Moti. Lincei, IX, p. 50, fig. 8; tav. IX, fìgg. 6 e 7;
Bull, paletn. ital., XXIII, tav. II, figg. 3 e 4; Mitth. d. k. deut.
arch. Inst. Ròm. abth., 1898, p. 348, fig. 63.

(5) Furtwàngler e Loeschcke, Mykenische Vasen, Alias,
taf. IV, fig. 25 (sep. XII) ; Mykenische Tonrjefaesse, taf. Vili,

esemplari anche più antichi ('). Se poi si considera
che Cipro e la Sicilia hanno restituito dei campioni
della età del bronzo che si ricollegano e quelli locali
della età del ferro (2); si riconosce trattarsi di forme
che tanto nel Tirreno quanto in Sicilia e nel Medi-
terraneo orientale derivano nella età del ferro da quelle
precedenti e locali.

Non so decidere se dalla età del rame a quella

202. b

del bronzo la persistenza o lo sviluppo delle varie
forme sin qui esaminate avvenisse indipendentemente
ovunque; certo nel Tirreno la diffusione e la loro
evoluzione nella età del ferro è in relazione colla
importazione dei fittili submicenei e greci geometrici,
che modificò in parecchi dettagli i tipi corrispondenti
locali e contribuì ad accrescerne la diffusione.

Nel territorio falisco nella stessa valle del Tevere (3)
ed a Palestrina, nel Lazio (*) si rinvennero parecchie
anforette in lamina eli bronzo a corpo sferico (fig. 203 b).
eseguite colla tecnica consueta in tali prodotti tirreni.
Secondo il solito coteste anforette trovano esatti raf-

fig. 43 a, e VII, fig. 39. Esemplari coevi si rinvennero anche
in Egitto; cfr. Randall Maciver and Mace, El Amrah and Aby-
dos, p, 89, pi. XXVII, fig. 115.

(') D5rpfeld, Troja und Ilion Beilage, 38, fig. VI.

(2) Ohnefalsch Kicliter, Kupros die Bibel und Ilomer, p. 29,
taf. XCVIII, fig. 1 ; Cesnola, A descrittive alias of the Cesnola
collection of cypriote antiquities, pi. CIX, fig. 872.

(3) Mon. Lincei, IV, p. 212, fig. 95 e tav. VIII, fig. 19. Un
altro esemplare inedito si conserva nel Museo di Papa Giulio.

(*) Ann. Instit., 1866, p. 186, n. 70, tav. C, H, fig. 8.
 
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