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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0349

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

686

a Comete (fig. 205 c-d), ad Orvieto, nel territorio chiu-
sino, a Cosa ed a Volterra ('). La connessione fra questi
diversi prodotti, oltre che dalla analogia della forma, è
assicurata anche dalla identità della destinazione, le
fiale egizie ritrovate a Palestrina, e senza dubbio an-
che le altre identiche servendo a contenere degli un-
guenti odoriferi, che si solevano talora mandare in dono
in certe circostanze, ed alla medesima destinazione
servendo anche quelle metalliche tirrene. La fiasca in
lamina di Volterra conteneva ancora una sostanza re-

sinosa, colla quale ritenne il Ghirardini che fosse stata
spalmata la superficie interna del vaso allo scopo di
renderlo impermeabile nelle giunture (2) ; ma questa
spiegazione non è soddisfacente, poiché anche nella
fiala del tutto simile di Cosa si rinvenne una parte
del contenuto, ohe il Mi cali avverte costituito da « una
gomma odorifera condensata » (3) ; è evidente pertanto,
data la solubilità delle resine, che queste non servivano
ad impermeabilizzare il recipiente, ma ne costituivano
il contenuto; le fiasche metalliche tirrene come quelle
egizie in porcellana servivano adunque a contenere degli
unguenti o dei balsami odoriferi (')•

(') Cfr. Ann. Inst. 1874, p. 254; Mon. Inst., X, tav. Xa,
fig. 2; XI, tav. LIX, fig. 2; Ann. Inst., 1883, p. 28G; Bull.
Inst. 1884, p. 15; Not. scavi, 1888, p. 182; Ann. Inst., 1885,
p. 46; Micali, Mon. ined., tav. LII, p. 228 e sog.; Museo etrusco
gregoriano, I, tav. XL; Micalì, op. cit., p. 328. Mon. Lincei, VIII,
p. 106, fig. 2.

(2) Mon. Lincei, VIII, p. 107.

(3) Micali, Mon. ined., p. 238.

(4) Il Micali conforta la sua opinione citando a riscontro
tre vasetti egizi in cui l'iscrizione incavata ricordava appunto
che contenevano: «aromi misure (o lim) venticinque», cfr. Bull.
Inst., 1841, p. 111; questi vasetti però erano d'alabastro ed anche
la forma era diversa, cfr. Leemans nell'Appendice alla sua let-

Le fiale di cui ragiono erano note in Egitto già in
tempi antichissimi. Una fiala forse della XXII dinastia
si rinvenne ad Abydos, e due della XX dinastia nella
tomba diMaket('); altre della XVIII-XIX dinastia,
contemporanee al finire della civiltà micenea, si ritro-
varono pure ad Abydos e nei cumuli di scarico pros-
simi al palazzo di Akhenaten a Teli el Amarna (2), a
G urob (3) ed a Cipro nei contemporanei strati micenei (4);
ma i più antichi esemplari sono quelli di Kahun che
risalgono alla XII dinastia (5). Le riproduzioni in

c

mezza porcellana non sono antichissime in Egitto,
anzi sono delle persistenze piuttosto tarde di questo
tipo, che nella valle del Nilo ed a Cipro perdurò a
lungo (6); ed è certamente dalla valle del Nilo che si
diffusero a Cipro da un lato e nel bacino del Tirreno
dall'altro, ove poi durante l'età del ferro furono imitate
dai calderai tirreni.

tera al sig. Sabadini Sur trois vases en albdtre du Musée
de Leide, portant des inscriptions numériques, p. 154 e seg.,
p. XXXI.

(') Flinders Petrie, Abydos, I, p. 6, pi. VII, fig. 34; e 11-
lahun, Kahun and Gurob, p. 24, pi. XXVII, figg. 40 e 41.

(2) Flinders Petrie, Teli el Amarna, p. 16, pi. XXVI-XXX;
Pandall Maciver and Mace, El Amrah and Abydos, pi. LV,
figg. 2 e 35 ; p. 88, p. XILV, fig. 108 ; p. 90, tomba 20, pi. XLVIII.

(3) Flinders Petrie, Kahun Gurob and Hawara, p. 43,
pi. XXVIII, fig. 18; e Illahun, Kahun and Gurob, p. 18 e pi. XIX,
figg. 14 e 17.

(4) Cito ad esempio il lavoro dell'Ohnefalsch Kichter, nella
Zeitschrift fùr Ethnoloqie, 1899, fig. IV, nn. 1-4; Murray, Exca-
vations in Cyprus, p. 40, fig. 68.

(5) Flinders Petrie, Kahun, Gurob and Hawara, pi. XIII,
fig. 61.

I°J Per Cipro vedi la Zeitschrift fùr Ethnologie, 1899,
fig. IV, nn. 5-9 per l'Egitto cfr. Flinders Petrie, Tanis, tombe
XXIX e XXXIII, cfr. pi. Ili, figg. 29 e 33 (Nebesheh) e l'esem-
plare anche più recente di Defenneh, pure in Tanis, p. 61 e seg.,
pi. XXXV, fig. 67.

Fig. 204.
 
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