Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi
— 15.1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0351
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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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Titelblatt
Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
5
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA
…
mente la piena convinzione degli antichi scrittori ro- suo metodo, seguita ancora a lasciare in seconda linea
…
di Ovidio poi è notevole, poiché addita i monumenti meno arbitraria dei testi sui quali si basano, talora
…
civile dei Romani all'alba della loro costituzione cit- cospicui allo studio dei monumenti. Più che da altro
…
altro avrebbero dovuto fondarsi sull'esame dei monu- diosi di antichità classiche professano per i monumenti
…
L'aver trascurati i monumenti primitivi nell'esame per spiegare dei fatti incomprensibili, o sino allora
7
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
raccolte dagli antichi scrittori, o colle congetture dei
…
dei monumenti romani e del Lazio antico anteriori
…
manca inoltre l'esame dei monumenti raccolti al di
15
monumenti primitivi di roma e dei- lazio antico
…
(') Pinza, nei Mori, antichi, Lincei, XI, p. 175.
43
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Sino al 4 maggio 1882 questi monumenti non erano
261
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
quei monumenti si limiti ad attestarne l'immediata
273
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
seguendo gli indizi topografici forniti dagli antichi
…
Monumenti antichi — Yol. XV.
317
317 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 318
…
del 1° gruppo. Manca invero l'identità assoluta della I più antichi vasi in argilla figulina a super-
323
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
vuoto ed infine anche una tomba con vasi corinzi anti-
…
fossa ed a camera coevi ed anche meno antichi di quelli di
329
329 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 330
…
Tomba CLXXXVIII. Cubo di pietra con una ca- antichi, aperti nella coccia; alle estremità si notano
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
colta dei monumenti più interessanti del Museo borbonico,
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 16.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Eruli, Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 20.
…
tav. X a, fig. 2; Ann Inst., 1885, p, 46; Micali, Monumenti
445
Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 14.
…
Fouilles, p. 184; Erulo Eruli, Oggetti antichi scavati in Terni,
…
(8) Couestabile, Sopra due dischi di bronzo antichi italici,
457
457 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 458
…
Del sepolcreto e degli altri monumenti antichi scoperti presso (5) Orsi, // sepolcreto italico di Vadena, p. 76, tav. VII;
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
agli animali che servirono di nutrimento agli antichi
…
« Basterà qui ricordare che i più antichi sepolcri
…
Le fondazioni, molte delle quali intersecano gli antichi
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monumenti primitivi di roma e del lazio antico
…
del VI secolo. Uno stesso incendio o una medesima loro persistenze sia negli analoghi monumenti, sia
…
pare, risorse non molto dopo sulle sue rovine; e forse dagli antichi scrittori sull'atrio della domus romana,
489
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
per documenti e monumenti di età classica, anche le
…
antichi grammatici.
491
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
I più antichi edifici sacri al culto rinvenuti nella
…
più antichi.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
non si hanno tracce sicure nel Lazio, ove i più an-
507
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEI, LAZIO ANTICO
…
rimontano gli oggetti più antichi colà ritrovati.
521
più antichi raccolti nelle terremare e ad Hissarlick,
…
del vasellame vero degli antichi. Roma, 1884.
525
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
cubi che io ritenevo per ciò antichi, ma che invece sono stati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
di tipi più antichi, ci rivela in quale stadio fosse l'arte
…
Piediluco, poiché i prodotti metallici più antichi in
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
(') Moti, antichi Lincei, IV, p. 219, fig. 99 e,
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
più antichi della serie, nè trasse la conseguenza che
…
mina più perfetti siano i più antichi, da poi chè sono
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
altri monumenti antichi scoperti presso Razzano, tav. IV
547
547 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 548
…
namentazione, dagli esemplari laziali; riguardo poi più antichi (cfr. p. es. tav. XIV, fig. 2); a sezione
…
dente sulla questione se quegli altri prodotti si imi- Gli oggetti di ferro rinvenuti nei più antichi
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
gli altri sembrano più antichi.
…
(2) Conestabile, Sopra due dischi di bronzo antichi italici.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
blicate nei Monumenti dell'Instituto, ma io non posso
563
563 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 564
…
o in quella XXVI dei Monumenti deirinstituto: e) pendenti esso stampato nella parte più bassa della lamina,
603
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Per i modelli imitati vedi Pellegrini negli Studi e Monumenti
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
associazione cogli altri monumenti, sia perchè non
…
monumenti non abbiamo disgraziatamente dati nume-
…
antichi sono quelli del territorio orvietano, alcuni dei quali si
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Probabilmente gli esemplari più antichi sono quelli
…
antichi strati di Hissarlick (G), in quelli protomicenei
635
635 monumenti primitivi di roma e del lazio antico 636
…
La frase che ritorna per ben quattro volte in queste fatto che ì più antichi pi.ototipi in argina 0 in ala.
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ptolemaico, o siano più antichi, attestano sempre la
…
trovandosi i più antichi esempi nei centri della civiltà
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dei monumenti sui quali furono incise o graffite.
…
velare un nesso generico fra l'epigrafe ed i monu-
…
ultimi e certamente anteriore all'epoca in cui quei mo-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
archeologici per determinare la data dei monumenti,
…
antichi persistette sino assai tardi.
…
antichi o più recenti rispetto agli estremi cronologici
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di ottenere che i monumenti connessi al lastrico mede-
…
della platea B e quindi quella dei monumenti che vi
…
del cippo e dei monumenti repubblicani del Comizio
…
suoi monumenti negli Annali della Società degli Ingegneri ed
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi. — Vol. XV.
…
analoghi per forma a quelli indigeni più antichi, dai
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
del fittile edito nella tav. VII, fig. 9) (r'). I più antichi
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
terremare ed i fittili più antichi della età del ferro
…
rame (5): i più antichi esemplari poi sono uno me-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
di modelli più antichi. Per esempio l'ipotesi del Pi-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
esemplari anche più antichi ('). Se poi si considera
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ma i più antichi esemplari sono quelli di Kahun che
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
zione dall'ureo egizio. Ma nei centuroni, certamente più antichi
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
691
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
I prodotti in ferro, almeno quelli più antichi, imi-
…
imitazione dei più antichi esemplari di bronzo ; lame
695
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ed edita dal Pernier in questi Monumenti (2), l'altra
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
confronto più antichi provengono dall'Egitto, ad Abydos
…
ritrovarono gli esemplari più antichi.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
monumenti latini della età repubblicana ed imperiale,
…
vano esatto riscontro nei monumenti sepolcrali sca-
713
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
antichi sepolcri, tav. 32. invece è certo che questa tomba spetta
…
e CCLXXXI; Bartoli, Gli antichi sepolcri, tav. XXXV; Fa-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA. E DEL LAZIO ANTICO
…
che Montelius, Der Orient und Europa, p. 14 e Gsell, Les mo-
…
tav. XVI (Serro dos Corveiros). Per i monumenti di Nora e di
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
bronzo (I0). Nè sono propri della età del ferro i mo-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
non si sa bene a che monumenti corrisponda in quell'isola, ove
…
chiaro per i monumenti sardi ('); ò evidente in Sicilia
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Foresi, Sopra una raccolta di oggetti antichi trovati nelle
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
appunto la prima formazione dei più antichi canti
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
età del ferro ed in altri anche più antichi ; tutte le
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
monumenti relativamente recenti, a torto riferiti ad
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
momento che l'esame dei monumenti fornisce dei dati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
i suoi monumenti, negli Annali della soc. d. ing. ed ardi,
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
corrispondenti ed ugualmente antichi si effettuassero
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
singole alture in cui erano fioriti i più antichi abitati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
gico, gli antichi scrittori essendo d'accordo nel con-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
lotte dei Sabini tizii contro i Ramnensi romulei ; i mo-
…
dizioni ed i monumenti sono d'accordo nel riferire alla
…
monumenti. Secondo lui il murus terreus varroniano
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
cui ho accennato è costituito da elementi più antichi
…
questi oriundi d'Alba; in quanto agli ultimi gli antichi
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ugualmente antichi. La notizia di Varrone pertanto
…
almeno altrettanto antichi quanto quello fiorito sul
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quanto dai monumenti più antichi colà rinvenuti, che
…
ce lo assicurano la tradizione ed i monumenti, anche
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
abitazione ; ed i monumenti da me raccolti nei prece-
…
cercarle sia ancora perchè monumenti e sterri antichi
781
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
anche i più antichi culti locali e dai più ferventi apo-
785
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
i resti di ben pochi monumenti; notevole è il tem-
…
Monumenti Antichi — Vox. XV.
787
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ma anche questi più antichi resti io non credo che
Tavola I - XXVII
Tavola 25
Monumenti antichi
Tavola 26
MONUMENTI ANTICHI
Maßstab
689
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
690
guardo evidenza alcuna e non dobbiamo quindi occu-
parcene.
Riguardo alla decorazione un solo gruppo di pro-
dotti si distingue nettamente da tutti gli altri, ed
è costituito dai centuroni, in cui si osservano normal-
mente degli svariati ornamenti, fra i quali comunissima
la ruota con un'appendice doppia nastriforme, talora da
un sol lato, spesso da ambedue ('), ornamenti cotesti
di cui non si ha traccia nel vasellame tirreno, e
che si ritrovano invece in quello rinvenuto al di là
dell'Appennino. È questa una delle stigmate per cui
l'arte del calderaio tirreno si distingue da quella fiorita
nell'Adriatico, cui spetta appunto la produzione di
quei centuroni.
Nel vasellame e negli altri prodotti dei calderai
tirreni la decorazione, sempre sbalzata, comprende di
regola delle zone concentriche o parallele, chiuse da
linee continue o punteggiate, fra le quali si notano
o i consueti ornati a spina di pesce, o una linea spez-
zata, o dei triglifi sbalzati, alternati da metope liscie,
o delle serie di dischi a parecchi cerchi concentrici.
Questi sono gli elementi principali adottati nelle
ornamentazioni dei bronzi in lamina, elementi che
(l) Questo ornato si osserva anche nell'esemplare laziale
edito nella fig. 104. Recentemente il Ghirardini ha nuovamente
preso in esame la questione delle origini di questo tipo orna-
mentale (Ghirardini, La silula italica primitiva, p. 66); accet-
tando la opinione dell'Undset e dell'Helbig sulla sua deriva-
zione dall'ureo egizio. Ma nei centuroni, certamente più antichi
delle situle studiate dal Ghirardini e quindi più vicini alla prima
imitazione di quel tipo, è evidente che le appendici nastriformi
ricurve accoppiate ai lati non riproducono delle protomi di
serpenti, ma bensì degli uccelli, come apparisce chiaramente dal
confronto di alcuni esemplari del ripostiglio di S. Francesco
(cfr. Montelius, La civil. primit. en Italie, I, pi. LXXI, figg. 19
e 21, uccelli riprodotti con sufficiente naturalezza, e figg. 14
e 20 nelle quali la forma è sempre più stilizzata). Il concetto
originario cui si ispira cotesto tipo decorativo, è adunque quello
di un carro trascinato da uccelli, o di uccelli su ruote, concetto
al quale si debbono pure parecchi lavori contemporanei a tutto
rilievo, eseguiti tanto in terracotta, quali ad esempio l'uccello
d'Este (Montelius, pi. L, fig. 8) e quello di Corneto ( Verhand-
luncjen der Berliner antrop. Gesellschaft, 1883, p. 197 e seg.
ove è raccolta la relativa letteratura), quanto in bronzo, cito
ad esempio l'esemplare d'Olympia (Olympia IV, fig. 210 è). Il
carro trovato a Skallerup (Mem. de la Soc. Royale des anti-
quaires du Nord, 1896-1901, p. 70) e l'altro di Szàszwàrascék,
(Zeitschrift fùr Etimologie, 1890, p. 60 e fig. 9) sono notevoli
poiché mostrano l'addattamento degli uccelli da ambo i lati delle
ruote, proprio come schematicamente si osserva nel mezzo dei
centuroni, in cui di solito è riprodotta una sola ruota. Forse
questo concetto artistico corrispondeva ad una idea, ma esorbita
dai limiti di questa nota ogni tentativo di integrarla.
Monumenti Antichi — Vol. XV.
furono applicati talora con qualche variante nella loro
distribuzione, e questi sono pure quasi gli unici elementi
che si ritrovano dipinti nella famiglia vascolare fittile
submicenea, alla quale ho dovuto spesso riferirmi prece-
dentemente ed i cui riscontri di forma con quella dei
vasi in lamina sono stati volta per volta esposti nelle
precedenti pagine ; divengono così anche più evidenti
le relazioni che intercedono tra questi diversi prodotti.
L'origine indigena di quelli metallici è sufficien-
temente dimostrata dal fatto che non si rinvennero
altrove, costituendo così una famiglia di prodotti del
tutto caratteristica del Tirreno. Riguardo alla corri-
spondente produzione fittile, riguardo cioè alla ceramica
submicenea, questa è stata sino ad ora malamente stu-
diata, e tanto lo Gsell, quanto il Barnabei, gli ultimi
che si siano occupati di proposito della ceramica di-
pinta della età del ferro, ne pubblicarono alcuni esem-
plari fra molti della cosiddetta classe « protocorinzia »
o fra le imitazioni di questi ultimi prodotti, senza distin-
guerli, come meritavano, in un gruppo organicamente au-
tonomo che richiedeva uno studio speciale. Solo il Mon-
telius nell'Atlante che accompagna le sue osservazioni
sulla cronologia preclassica in Grecia ed in Italia,
ponendo a riscontro alcuni esemplari fittili di questa
classe con quelli metallici, ha indicato la via ai più
completi raffronti ora istituiti.
Se siano stati fabbricati in Italia ad imitazione
dei vasi greci, o se come questi ultimi siano stati im-
portati, è questione da discutersi altrove e per ogni sin-
golo prodotto ; il fatto che per tecnica ed abilità nel
formarli molti ritrovati tanto nell'Oriente quanto in
Italia sembrano esorbitare dai limiti abbastanza ri-
stretti in cui si esplicò l'arte ceramica della età del
ferro in quest'ultima regione e sopratutto sul Tirreno,
prova che i prototipi cioè i modelli imitati nel Lazio
e nell'Etruria erano importati dal Mediterraneo orien-
tale. Malgrado il carattere essenzialmente diverso della
decorazione, è poi certo che la maggior parte delle
forme adottate in questi prodotti trova riscontro nel
materiale geometrico greco, dal quale pertanto non può
cronologicamente, almeno di molto, discostarsi.
Siccome poi il vasellame metallico tirreno, fabbri-
cato certamente dai calderai locali, manca completa-
mente nell'oriente mediterraneo ed imita invece le
forme proprie dei fittili submicenei e talora di quelli
geometrici greci, così è molto probabile che a questi
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
690
guardo evidenza alcuna e non dobbiamo quindi occu-
parcene.
Riguardo alla decorazione un solo gruppo di pro-
dotti si distingue nettamente da tutti gli altri, ed
è costituito dai centuroni, in cui si osservano normal-
mente degli svariati ornamenti, fra i quali comunissima
la ruota con un'appendice doppia nastriforme, talora da
un sol lato, spesso da ambedue ('), ornamenti cotesti
di cui non si ha traccia nel vasellame tirreno, e
che si ritrovano invece in quello rinvenuto al di là
dell'Appennino. È questa una delle stigmate per cui
l'arte del calderaio tirreno si distingue da quella fiorita
nell'Adriatico, cui spetta appunto la produzione di
quei centuroni.
Nel vasellame e negli altri prodotti dei calderai
tirreni la decorazione, sempre sbalzata, comprende di
regola delle zone concentriche o parallele, chiuse da
linee continue o punteggiate, fra le quali si notano
o i consueti ornati a spina di pesce, o una linea spez-
zata, o dei triglifi sbalzati, alternati da metope liscie,
o delle serie di dischi a parecchi cerchi concentrici.
Questi sono gli elementi principali adottati nelle
ornamentazioni dei bronzi in lamina, elementi che
(l) Questo ornato si osserva anche nell'esemplare laziale
edito nella fig. 104. Recentemente il Ghirardini ha nuovamente
preso in esame la questione delle origini di questo tipo orna-
mentale (Ghirardini, La silula italica primitiva, p. 66); accet-
tando la opinione dell'Undset e dell'Helbig sulla sua deriva-
zione dall'ureo egizio. Ma nei centuroni, certamente più antichi
delle situle studiate dal Ghirardini e quindi più vicini alla prima
imitazione di quel tipo, è evidente che le appendici nastriformi
ricurve accoppiate ai lati non riproducono delle protomi di
serpenti, ma bensì degli uccelli, come apparisce chiaramente dal
confronto di alcuni esemplari del ripostiglio di S. Francesco
(cfr. Montelius, La civil. primit. en Italie, I, pi. LXXI, figg. 19
e 21, uccelli riprodotti con sufficiente naturalezza, e figg. 14
e 20 nelle quali la forma è sempre più stilizzata). Il concetto
originario cui si ispira cotesto tipo decorativo, è adunque quello
di un carro trascinato da uccelli, o di uccelli su ruote, concetto
al quale si debbono pure parecchi lavori contemporanei a tutto
rilievo, eseguiti tanto in terracotta, quali ad esempio l'uccello
d'Este (Montelius, pi. L, fig. 8) e quello di Corneto ( Verhand-
luncjen der Berliner antrop. Gesellschaft, 1883, p. 197 e seg.
ove è raccolta la relativa letteratura), quanto in bronzo, cito
ad esempio l'esemplare d'Olympia (Olympia IV, fig. 210 è). Il
carro trovato a Skallerup (Mem. de la Soc. Royale des anti-
quaires du Nord, 1896-1901, p. 70) e l'altro di Szàszwàrascék,
(Zeitschrift fùr Etimologie, 1890, p. 60 e fig. 9) sono notevoli
poiché mostrano l'addattamento degli uccelli da ambo i lati delle
ruote, proprio come schematicamente si osserva nel mezzo dei
centuroni, in cui di solito è riprodotta una sola ruota. Forse
questo concetto artistico corrispondeva ad una idea, ma esorbita
dai limiti di questa nota ogni tentativo di integrarla.
Monumenti Antichi — Vol. XV.
furono applicati talora con qualche variante nella loro
distribuzione, e questi sono pure quasi gli unici elementi
che si ritrovano dipinti nella famiglia vascolare fittile
submicenea, alla quale ho dovuto spesso riferirmi prece-
dentemente ed i cui riscontri di forma con quella dei
vasi in lamina sono stati volta per volta esposti nelle
precedenti pagine ; divengono così anche più evidenti
le relazioni che intercedono tra questi diversi prodotti.
L'origine indigena di quelli metallici è sufficien-
temente dimostrata dal fatto che non si rinvennero
altrove, costituendo così una famiglia di prodotti del
tutto caratteristica del Tirreno. Riguardo alla corri-
spondente produzione fittile, riguardo cioè alla ceramica
submicenea, questa è stata sino ad ora malamente stu-
diata, e tanto lo Gsell, quanto il Barnabei, gli ultimi
che si siano occupati di proposito della ceramica di-
pinta della età del ferro, ne pubblicarono alcuni esem-
plari fra molti della cosiddetta classe « protocorinzia »
o fra le imitazioni di questi ultimi prodotti, senza distin-
guerli, come meritavano, in un gruppo organicamente au-
tonomo che richiedeva uno studio speciale. Solo il Mon-
telius nell'Atlante che accompagna le sue osservazioni
sulla cronologia preclassica in Grecia ed in Italia,
ponendo a riscontro alcuni esemplari fittili di questa
classe con quelli metallici, ha indicato la via ai più
completi raffronti ora istituiti.
Se siano stati fabbricati in Italia ad imitazione
dei vasi greci, o se come questi ultimi siano stati im-
portati, è questione da discutersi altrove e per ogni sin-
golo prodotto ; il fatto che per tecnica ed abilità nel
formarli molti ritrovati tanto nell'Oriente quanto in
Italia sembrano esorbitare dai limiti abbastanza ri-
stretti in cui si esplicò l'arte ceramica della età del
ferro in quest'ultima regione e sopratutto sul Tirreno,
prova che i prototipi cioè i modelli imitati nel Lazio
e nell'Etruria erano importati dal Mediterraneo orien-
tale. Malgrado il carattere essenzialmente diverso della
decorazione, è poi certo che la maggior parte delle
forme adottate in questi prodotti trova riscontro nel
materiale geometrico greco, dal quale pertanto non può
cronologicamente, almeno di molto, discostarsi.
Siccome poi il vasellame metallico tirreno, fabbri-
cato certamente dai calderai locali, manca completa-
mente nell'oriente mediterraneo ed imita invece le
forme proprie dei fittili submicenei e talora di quelli
geometrici greci, così è molto probabile che a questi
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