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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0358

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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trovarono in Sicilia esempi della famiglia vascolare
submicenea (') ed altri micenei e premicenei nel Me-
diterraneo orientale (2).

Una tazza laziale (cfr. tav. X, fig. 12 e Bull,
com. 1900, tav. XIII, fig. 16) trova riscontri in esem-
plari protomicenei di Sira e del tumulo di Bos ojuk
ed in altri delle tombe nell'acropoli stessa di Mi-
cene (:ì). L'anfora gabina (fig. 141 b) è del tutto si-
mile per forma a degli esemplari cretesi del periodo
miceneo conservati oggi nel Museo preistorico di Roma.

Riguardo alla produzione metallica ho già ricor-
dato la derivazione da tipi micenei del bicchiere pre-
nestino in bronzo edito dal Petersen (4); quelle in
bronzo del ripostiglio di Tolfa ed una di Vetulonia
sono analoghe in sostanza ad un esemplare aureo submi-
ceneo di Egina e ad un fittile analogo protomiceneo (5).
Sono pure delle persistenze micenee alcune tazze di ar-
gento di Palestrina e di Cervetri, simili per tecnica
e forma a prototipi egizi del periodo miceneo (n) ; alla
medesima età ed al protomiceneo risalgono pure i pro-
totipi egizi ed egei di alcune tazze metalliche etnische (7)
(fig. 207) che ricordano il tipo orientale del bicchiere
a campana, quale ci è rappresentato dagli esemplari
del tesoro d'Ilio (s), le fiasche lenticolari in lamina
di bronzo o in mezza porcellana, l'elmo a doppia cresta,
il coltello a codolo piatto, forato pel passaggio dei chio-

(') Mitth. d. k. dent. arch. Instis. Rom. Abth. 1898, p. 316,
fig. 20; p. 335, fig. 49.

(2) Dorpfeld, op. cit, I, p. 265, fig 141 ; Schmidt, op. cit.,
n. 442.

(3) Schliemann, Ilios, p. 761, n. 1481; Mitth. d. k. deut.
arch. Instit. Athen. Abth., 1899, p. 15 e seg., taf. Ili, fig. 11;
'Eytjfj. àgxaioX , 1899, t£v. IX. fig. 27 ; Furtwangler e Loeschcke,
Mykenìsche tongefaesse, taf. V, fig. 24.

(4) Mitth. d. k. deut. arch. Instit. Rom. abth., 1897,
p. 3 e seg., cfr. testo a p.

(5) Not. scavi, 1880, p. 125, fig. 1 e 1900, p. 492, fig. 23;
Journal of hellenic studies, 1892, p. 196, fig. 1; Dorpfeld, op.
cit., I, p. 266, fig. 143 e seg., esemplari fittili privi d'ansa.

(«) Jahrbruch, 1899, p. 57, fig. 1.

(7) Museo etrusco gregoriano, I, tav. LVII, fig. 1.

(») Dorpfeld, Troja und Ilion p. 350 e seg., fig. 281-283.
Randall Maciver and Mace, El Amrah and Abydos, p. 90,
tomba 29 e pi. XLVIII, cfr. anche p. 89 e pi. XLXI, esem-
plare del sepolcro 116. Questi e quello riprodotto dal Boelilau,
Aus jonischen und italischen Necropolen, p. 145, fig. 68, sono
eseguiti in pietra; altri premicenei in argilla sono editi in
Doerpfeld, op. cit., I, p. 263, fig. 133 e nella 'Ey^u. àg-
%«iol.., 1899, tav. IX, fig. 5 e 7. Questo tipo perdurò an-
che nel geometrico greco, cfr. Kayet e Collignon, Hist. de
la ceramique grecque, p. 19.

detti ('), ed anche la spada a codolo piatto sagomato
coi margini rialzati, di cui si conoscono esempi sub-
micenei a Creta (-) ed altri micenei in tombe del-
l'Acropoli stessa di Micenee (3) ; ma i prototipi senza
confronto più antichi provengono dall'Egitto, ad Abydos
infatti si rinvenne una lama di quel tipo in strati
della VIa dinastia (').

Questo esemplare prova all'evidenza che tale tipo
ebbe la sua origine nel Mediterraneo orientale, o al-
meno che di là si diffuse nell'occidente per via di mare
e nel settentrione per via di mare e di terra. Siccome

Fig. 207.

quelle lame furono usate ininterrottamente nel Medi-
terraneo orientale dal premiceneo sino al submiceneo
non si può stabilire quando per la prima volta siano
state diffuse nel bacino del Tirreno. La cronologia delle
tombe da cui provengono gli esemplari degli Abbruzzi
è tuttora incerta, peraltro la ipotesi del Colini che spet-
tino alla fine della età del bronzo ed al principio della
età del ferro (5) e quindi a quel periodo che io ho
chiamato submiceneo, adottando per l'occidente il vo-
cabolo col quale fu denominato nell'oriente mediter-
raneo lo stato corrispondente di civiltà, è confermato

(>) Doerpfeld, Troja und Ilion, I, p. 347, fig. 268; Schmidt,
Sammlung trojanischer Altertumer, nn. 6189-6193.

(2) ^Etfrju. «qxkio'A , 1904, o. 47, fig. 11. tomba B, di
Movhavùìv.

(3) Sulla diffusione di queste spade in Italia vedi Bull,
paletn. ital. 1900, p. 145 e seg. due altri esemplari si conser-
vano nel Museo di Chiusi. Il Colini ritenne più probabile l'ori-
gine nordica del tipo (ibidem, p. 147); ma io publicando l'esem-
plare sardo del Museo di Cagliari (Mon. Lincei, XI, p. 184)
mostrai la maggiore probabilità della opposta ipotesi, che fa
derivare queste lame dall'Egeo, ove, come mostro nel testo, si
ritrovarono gli esemplari più antichi.

(<) Flinders Petrie, Abydos, II, pi. XXII, fig. 11.
(5) Bull, paletn. ital, 1900, p. 147.
 
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