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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0363

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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individuale; consta di un pozzuolo verticale nel cui
fondo da un lato è aperta una nicchia a cupola. Questo
non è il solo esempio antico a noi noto; ho già accen-
nato altrove agli argomenti per i quali io ritengo che
originariamente fosse appunto un sepolcro il Tallia-
nutn ('), costruzione antichissima a cupola, in parte tron-
cata e guasta dal Career dell'età repubblicana, che gli
fu poi addossato. Del resto, una tale disposizione nella
costituzione del sepolcro era rimasta in uso nel Lazio
sino agli ultimi tempi della Republica, malgrado l'im-
piego di diversi materiali da costruzione. Ripetono
infatti il tipo antichissimo della tomba a cupola con
corridoio di accesso il mausoleo di Cecilia Metella sul-
l'Appia (tìg. 211) (2), ed il cosiddetto Monte del Grano
sulla Tusculana (tìg. 212) (3), tumulo questo sotto il
quale si nasconde appunto una cella a forno che è
stata poi divisa in due da un tramezzo orizzontale e
guastata in parte da altre costruzioni di adattamento
che nella sezione che ne presento sono indicate con
linee punteggiate.

A sud del Lazio l'unica tomba a cupola sino ad
ora nota, quella di Cuma ('), è di età relativamente
recente ; e benché sia certo più antica di quelle latine
or ora citate, come queste deve, secondo ogni proba-
bilità, ritenersi una persistenza locale di un tipo in
uso nelle età antecedenti.

A nord dui Tevere si conoscono parecchie tombe
a cupola le quali risalgono certamente alla età del
ferro ; se ne ritrovarono ad esempio nei territori di
Veio, Corneto, Quinto Fiorentino, Volterra, a Sigliano
o Val di Fosso, in quel di Cetona ed a S. Croce di
Busseto (5). Gli ingressi, negli esempi addotti, talora

(') Rendiconti dell' Accademia dei Lincei, ci. se. nior.,
1902, p. 226 e seg.; Bull, comunale, 1902, p. 37 e seg.

(2) I disegni forniti dal Sante Bartoli, dal Tiranesi, dal Ca-
nina ecc. sono tutti errati. La pianta e la sezione che publico
nel testo è una correzione di quello edite dal Canina. Spero
di poter dare in un altro lavoro dei rilievi esatti di questo
importantissimo monumento di età repubblicana. A tale tipo
spetterebbe anche il sepolcro dei Pianti] sulla Tibnrtina se
fosse attendibile il disegno che ne da il Sante Bartoli, Gli
antichi sepolcri, tav. 32. invece è certo che questa tomba spetta
a tutt' altro tipo.

(3) Canina, Gli edifizì di Roma antica, IV, tavv. CCLXXII
e CCLXXXI; Bartoli, Gli antichi sepolcri, tav. XXXV; Fa-
bretti, De aquis et aquaeductibus veteris Romae, p. 48 e seg.,
tab. XVI.

(') Mon. Lincei, voi. XIII, p. 210 e seg. figg. 1-5.

(5) Notizie scavi, 1889, p. 154 e seg., figg. 2 e 3; Mon.

sono in piano, talora in discesa, ed in un caso almeno
a pozzuolo verticale ; ma queste sono varietà acciden-

tali dovute alle diverse condizioni di livello fra il

Lincei, IV, p. 144, tav. V, flg. 2 a-b; Not. scavi, 1900, p. 567,
figg. 0 e 7; Bull. Inst., 1885, p. 193 e seg.; Geli, Topography,
I, appendice; Bull. Insù., 1880, pp. 256, 259; Not. scavi. 1880,
p. 78 e seg.; Passeri in Gori, Muscum Etruscum, III, p. 100.
tab. XVIII, fig. 6.
 
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