Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0375

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
737

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

738

regioni, nella età del ferro laziale doveva aver per-
duto molto della primitiva diffusione ed intensità, po-
tendosi appena rintracciare nelle tombe a pozzo una
compendiosa riproduzione della capanna semisotter-
ranea col suo focolare (')• Inoltre il costume di ripro-
durre quest'ultima nell'urna destinata a raccogliere
le ceneri ed i più piccoli oggetti d'ornamento o d' uso,
non corrisponde più pienamente al concetto su esposto
benché ne derivi, o per meglio dire ne sia una trasfor-
mazione dovuta alla applicazione di un simbolismo
senza dubbio recente, poiché non se ne ha traccia
alcuna nei riti completamente materialistici propri
dell'animismo più antico.

Per giunta tale simbolismo è adottato in un
numero relativamente ristretto di deposizioni (2), ed
in alcune è così contaminato dalla associazione di
coperchi che imitano il tetto di una capanna, ad
ossuari che nulla hanno a che fare con tale rappre-
sentanza da dimostrare che il concetto originario
al quale ho accennato, nella età del ferro non era
più largamente dilfuso, nè vivacemente e chiaramente
sentito.

Al medesimo simbolismo cui si debbono le urne a
capanna, e quindi o al medesimo convincimento che le
riproduzioni degli oggetti o degli edifici, sia pure rim-
picciolite in proporzioni tali da renderli inverosimili
ed assolutamente inutili all'uso, potessero nella vita
d'oltre tomba sostituire ciò che rappresentavano e di
cui il defunto aveva appunto bisogno, o ad inco-
scienti persistenze, si debbono i modelli d'armi ritro-
vati in alcune tombe a cremazione dei colli albani (4),

(') Bull, com., 1898, p. 118.

(4) L'elenco delle urne a capanna si riassume nelle seguenti
citazioni: Visconti, Lettera sopra alcuni vasi sepolcrali, ecc .
tav. I-II; Pigorini e Lubbock, Notes on huts hurn and other
oljects from Marino... p. 11, seg. pi. Ili, fìgg. 7-9 e p. II seg.;
lhdl com. 189G, tav. V, fìgg. 19 e 20; Annali Instituto, 1871,
p. 442 seg., tav. U, fig. 9; Not. scavi, 1881, p. 354 seg.; 1882,
]i. 171; 1893, p. 200, fig. 2., Bull, com., 1898, tav. VII, fig. 11;
1900, tav. X, fìgg. 17, 19 ed XI, fìgg. 16, 18; Not. scavi, 1903,
p. 143, fig. 17, p. 157 e seg.

(3) De Bonstetten, Recueil d'antiq., pi. XVI, fìgg. 4, 5 ;
Bull, com., 1898, tav. VI, fig. 13, 1900, p. 13; Bull, paletn.
ital, IX, p. 139, tav. VI, fig. 10; Not. scavi, 1902, p. 101. Un
esemplare di Bisenzio si conserva nel Museo preistorico.

(4) Spettatae, Vili, p. 79; Fea, Varietà di notizie, p. 42;
Visconti, Lettera, ecc., pp, 27 e 30, tav. IV, fìgg. 2, 4 ; De Bon-
stetten, Recueil d'antiq., pi. XVII, fìgg. G, 11 ; Not. scavi, 1902,
p. 191, figg. 103, 107.

Monumenti Antichi. — Vol. XV.

della Campania, della Calabria e dell'Etrtiria (') ed
inoltre anche alcuni fittili minuscoli, eseguiti ad imi-
tazione di quelli d'uso, ritrovati in alcuni sepolcri
albani ('-).

Le tombe dei colli albani hanno restituito alcuno
figurine umano in terracotta, rinvenute di solito entro
gli ossuari, por lo più in quelli a capanna, e talora,
come asserisce il Visconti, anche fuori dell'urna, entro
il dolio (3). A queste figurine si attribuì un valore
animistico, avendo ritenuto alcuni che costituissero
simbolicamente le vittime umane originariamente de-
stinate al defunto (''), ed altri che ne rappresentassero
invece la imagine, il suo eì'dolov come lo chiama
Omero.

La prima ipotesi è priva di ogni fondamento, l'altra,
benché non sia accertata in modo assoluto, pure ha in
suo favore le maggiori probabilità, e se cotesta inter-
pretazione più comunemente accettata corrisponde al
vero, è evidente che deriva da quegli stessi concetti
animistici che indussero altri popoli abitanti nel ba-
cino del Mediterraneo in questa o nelle età antece-
denti ad imbalsamare i loro cadaveri per preservarli
dalla corruzione, a racchiuderli entro dei sarcofagi che
ne riproducessero le forme del corpo e le fattezze del
viso, a sovrapporre a quest'ultimo delle maschere in
foglia d'oro o d'altra materia, indistruttibile ed infine
a conservare entro una parte speciale del sepolcro,
come solevano gli Egizi nel Serdab, delle figurine ri-
producenti appunto le fattezze del defunto.

Ma è evidente che quel costume non era larga-
mente adottato nel Lazio durante la età del ferro,
essendo enorme la sproporzione fra il numero dei se-
polcri scavati e quello delle figurine in questione. Più
che la espressione di un concetto vivacemente sentito,
le figurine citate si debbono adunque anche esse alla
persistenza forse inconscia e certo ormai divenuta spo-
radica di un costume derivato da un concetto animi-

(') Bull, paletn. ital.,XX, p. 11 ; Not. scavi, 1886,pp. 191,
298 seg.; 1894, pp. 130, 131, 133, 136, fig. 25.

(2) Visconti, Lettera, pp. 23, 30 e tav. I-II, Not. scavi,
1902, p.

(3) Fea, Varietà di notizie fisiche, p. 42 ; Visconti, Lettera
sopra alcuni vasi, pp. 23 e 30, tav. IV, fig. 3; De Blacas, Mém.
sur une découverte... p. 4, pi. Ili, fig. 6; Pigorini e Lubbock,
Notes on huts hurn p. 14, pi. X, fig. 1 ; Bull. com. 1900, tav. X,
figg. 10 e 12 ed XI, fig. 5; De Bonstetten, Recueil d'antiq.,
].]. XVII. fig. 2; Not. scavi, 1903, p. 153 e fig. 42.

(■•) Questa e l'opinione espressa dal Visconti, Lettera, p. 30.

47
 
Annotationen