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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0385

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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si volesse escludere una tale supposizione, si po-
trebbe riferire ad altre strutture proprie del Celio,
inquadrate poi nella costruzione « serviana », come
quelle del Palatino; infine, anche nel caso che non si
voglia accettare questa ipotesi, resta sempre dimostrato
che il riferimento di quel tratto di muro al recinto del
Septimontium è del tutto arbitrario; si può quindi
concludere con assoluta certezza che questa ibrida
cinta fortificata, di cui il Wissowa ha immaginato il
tracciato, effettivamente non è mai esistita.

Il natalizio della città del Septimontium si espli-
cherebbe secondo il Richter nel cosiddetto Septimon-
liale sacrum ('), riguardo al quale sono pervenute
a noi parecchie copie di una lista dei luoghi in cui
si celebrava negli ultimi tempi della Repubblica, de-
sunte tutte dalle ricerche fatte in proposite da La-
beone. Pesto ci avverte: Septimontio, ut ait Anti-
stius Labeo, hisce montibus feriae: Palatio, cui sd-
ori fìcium quod fit, Palatuar dici tur; Veliae, cui
itera sacri ficium; Fagutali, Suburae, Cermalo, Oppio,
Caelio monti, Cispio monti (2). Altrove : [Septimon-
tium dies apjpellalur mense \_decembris III idus,
qui dicitur in~\ fastis Agonalia, [quod ea die septem
m~]ontibus fiunt saperi fida; Palatio, Velia, F~\agu-
tali, Subura, [Cermalo, Caelio, Oppio'}, Cispio (3).
Nella epitome di Paolo diacono si legge invece : Septi-
montium appellabanl diem festum, quod in septem
locis faciebant sacri ficium: Palatio, Velia, Fagu-
tali, Subura, Cermalo, Caelio, Oppio et Cispio (')•
Il Wissowa giustamente ha osservato che la Subura
menzionata nei sunti ora riportati delle ricerche di
Labeone, non può essere quella dei tardi tempi clas-
sici ai piedi delle Carine tra queste ed il Quirinale,
ma si deve riferire alla Succusa, che era originaria-
mente una punta del Celio verso l'Oppio (6) ed ha
così dimostrato che i culti cui accennava Labeone nel
passo quotato da Pesto, si esplicavano tutti nelle sin-
gole vette dei « Montes » romani; ma a ciò si limita

(') Svetonio, Domit. 4, « septimoutiali sacro quidem so-
natili equitique panariis, plebei sportellis cum obsonio distii-
butis initium vescendi primus fecit ». Cfr. anche Columella,
I, 10, 8.

(2) Festo, ed. Thewrewck, p. 524.

(3) Op. cit, p. 506 seg.

(4) Op. cit., p. 507.

(5) Wissowa, Septimontium uni Subura in Satura Via-
drina, 1896, p. 10 seg.

il valore del passo e delle ricerche citate ed è del
tutto arbitraria la deduzione ultima che il Septi-
monzio ricordato in correlazione colla lista labeo-
niana, rispecchiasse effettivamente uno stato ben de-
terminato dello sviluppo edilizio cittadino limitato
alle vette dei « Montes ».

Una tale deduzione sarebbe stata probabile se
il passo quotato da Labeone escludesse che dei culti
corrispondenti ed ugualmente antichi si effettuassero
anche nelle vette dei « Colles », nel Quirinale cioè e
nel Viminale; ma la parte delle ricerche labeoniane
citata da Festo non solo non esclude tale ipotesi,
ma anzi la rende probabile. Uno dei passi sur-
riferiti avverte che il nome generico delle ferie, che
a mio parere soltanto in epoca tarda e certo non prima
che l'abitato si estendesse alle sette alture che sono
rinchiuse nelle mura « serviane » furono ricollegate al
Septimontium, non era quello di Septimontiale sa-
crum col quale sono ricordate in epoca relativamente
recente, ma si chiamavano Agonalia ('); ora il carat-
tere del tutto locale di tali culti rende probabile che
ciascuno di questi ultimi prendesse il nome dal luogo
in cui si esercitava. Di ciò si ha una prova sicura nel
fatto che il flamine al quale erano affidati quelli sul
Palatino o Palalual prendeva appunto il nome locale
di Palatualis e dal confronto apparisce che anche il
nome generico di Agonalia deriva da un sostantivo Ago-
nal, secondo ogni probabilità toponimico pur esso. Sap-
piamo infatti, forse dalla medesima fonte, che il colle
Quirinale originariamente si chiamava Aegonus od
Agonus (-) ; ma la terminazione in us non è antichis-
sima e ad ogni modo la forma costante dei toponimici
romani primitivi in al ed ar (Germal, Palatual o Pa-
latuar, Quirinal, Viminal, Querquetual, Velia-1?) la-
scerebbe già supporre che quella cui accenno si do-
vesse o a trasformazione recente, o ad errore di ama-
nuensi, non conoscendosi ragione alcuna per cui il
nome originario del Quirinale dovesse far eccezione
alla regola cui ho accennato; ed invero un'altro argo-
mento dimostra che Agonal fu la forma primitiva del
nome dato originariamente al Quirinale o ad una delle

(') Festo, passo cit. nel testo. Wissowa, op. cit., pp. 2-3.

(2) Festo, « Quirinalis Collis qui nunc dicitur, olim Ae-
gonus (Agonus) appellabatur antequam in eura commigrarent
fere Sabinis Curibus venientes post foedum intcr Romulum et
Tatium ictum ». Thewrewk, p. 338.
 
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