Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi
— 15.1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0393
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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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Titelblatt
Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
5
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA
…
mente la piena convinzione degli antichi scrittori ro- suo metodo, seguita ancora a lasciare in seconda linea
…
di Ovidio poi è notevole, poiché addita i monumenti meno arbitraria dei testi sui quali si basano, talora
…
civile dei Romani all'alba della loro costituzione cit- cospicui allo studio dei monumenti. Più che da altro
…
altro avrebbero dovuto fondarsi sull'esame dei monu- diosi di antichità classiche professano per i monumenti
…
L'aver trascurati i monumenti primitivi nell'esame per spiegare dei fatti incomprensibili, o sino allora
7
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
raccolte dagli antichi scrittori, o colle congetture dei
…
dei monumenti romani e del Lazio antico anteriori
…
manca inoltre l'esame dei monumenti raccolti al di
15
monumenti primitivi di roma e dei- lazio antico
…
(') Pinza, nei Mori, antichi, Lincei, XI, p. 175.
43
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Sino al 4 maggio 1882 questi monumenti non erano
261
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
quei monumenti si limiti ad attestarne l'immediata
273
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
seguendo gli indizi topografici forniti dagli antichi
…
Monumenti antichi — Yol. XV.
317
317 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 318
…
del 1° gruppo. Manca invero l'identità assoluta della I più antichi vasi in argilla figulina a super-
323
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
vuoto ed infine anche una tomba con vasi corinzi anti-
…
fossa ed a camera coevi ed anche meno antichi di quelli di
329
329 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 330
…
Tomba CLXXXVIII. Cubo di pietra con una ca- antichi, aperti nella coccia; alle estremità si notano
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
colta dei monumenti più interessanti del Museo borbonico,
437
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 16.
441
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Eruli, Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 20.
…
tav. X a, fig. 2; Ann Inst., 1885, p, 46; Micali, Monumenti
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Oggetti antichi scavati in Terni, tav. unica, fig. 14.
…
Fouilles, p. 184; Erulo Eruli, Oggetti antichi scavati in Terni,
…
(8) Couestabile, Sopra due dischi di bronzo antichi italici,
457
457 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 458
…
Del sepolcreto e degli altri monumenti antichi scoperti presso (5) Orsi, // sepolcreto italico di Vadena, p. 76, tav. VII;
485
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
agli animali che servirono di nutrimento agli antichi
…
« Basterà qui ricordare che i più antichi sepolcri
…
Le fondazioni, molte delle quali intersecano gli antichi
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monumenti primitivi di roma e del lazio antico
…
del VI secolo. Uno stesso incendio o una medesima loro persistenze sia negli analoghi monumenti, sia
…
pare, risorse non molto dopo sulle sue rovine; e forse dagli antichi scrittori sull'atrio della domus romana,
489
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
per documenti e monumenti di età classica, anche le
…
antichi grammatici.
491
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
I più antichi edifici sacri al culto rinvenuti nella
…
più antichi.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
non si hanno tracce sicure nel Lazio, ove i più an-
507
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEI, LAZIO ANTICO
…
rimontano gli oggetti più antichi colà ritrovati.
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più antichi raccolti nelle terremare e ad Hissarlick,
…
del vasellame vero degli antichi. Roma, 1884.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
cubi che io ritenevo per ciò antichi, ma che invece sono stati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
di tipi più antichi, ci rivela in quale stadio fosse l'arte
…
Piediluco, poiché i prodotti metallici più antichi in
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
(') Moti, antichi Lincei, IV, p. 219, fig. 99 e,
541
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
più antichi della serie, nè trasse la conseguenza che
…
mina più perfetti siano i più antichi, da poi chè sono
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
altri monumenti antichi scoperti presso Razzano, tav. IV
547
547 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 548
…
namentazione, dagli esemplari laziali; riguardo poi più antichi (cfr. p. es. tav. XIV, fig. 2); a sezione
…
dente sulla questione se quegli altri prodotti si imi- Gli oggetti di ferro rinvenuti nei più antichi
549
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
gli altri sembrano più antichi.
…
(2) Conestabile, Sopra due dischi di bronzo antichi italici.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
blicate nei Monumenti dell'Instituto, ma io non posso
563
563 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 564
…
o in quella XXVI dei Monumenti deirinstituto: e) pendenti esso stampato nella parte più bassa della lamina,
603
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Per i modelli imitati vedi Pellegrini negli Studi e Monumenti
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
associazione cogli altri monumenti, sia perchè non
…
monumenti non abbiamo disgraziatamente dati nume-
…
antichi sono quelli del territorio orvietano, alcuni dei quali si
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Probabilmente gli esemplari più antichi sono quelli
…
antichi strati di Hissarlick (G), in quelli protomicenei
635
635 monumenti primitivi di roma e del lazio antico 636
…
La frase che ritorna per ben quattro volte in queste fatto che ì più antichi pi.ototipi in argina 0 in ala.
637
ptolemaico, o siano più antichi, attestano sempre la
…
trovandosi i più antichi esempi nei centri della civiltà
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dei monumenti sui quali furono incise o graffite.
…
velare un nesso generico fra l'epigrafe ed i monu-
…
ultimi e certamente anteriore all'epoca in cui quei mo-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
archeologici per determinare la data dei monumenti,
…
antichi persistette sino assai tardi.
…
antichi o più recenti rispetto agli estremi cronologici
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di ottenere che i monumenti connessi al lastrico mede-
…
della platea B e quindi quella dei monumenti che vi
…
del cippo e dei monumenti repubblicani del Comizio
…
suoi monumenti negli Annali della Società degli Ingegneri ed
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi. — Vol. XV.
…
analoghi per forma a quelli indigeni più antichi, dai
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
del fittile edito nella tav. VII, fig. 9) (r'). I più antichi
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
terremare ed i fittili più antichi della età del ferro
…
rame (5): i più antichi esemplari poi sono uno me-
669
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
di modelli più antichi. Per esempio l'ipotesi del Pi-
681
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
esemplari anche più antichi ('). Se poi si considera
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ma i più antichi esemplari sono quelli di Kahun che
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
zione dall'ureo egizio. Ma nei centuroni, certamente più antichi
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
I prodotti in ferro, almeno quelli più antichi, imi-
…
imitazione dei più antichi esemplari di bronzo ; lame
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ed edita dal Pernier in questi Monumenti (2), l'altra
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
confronto più antichi provengono dall'Egitto, ad Abydos
…
ritrovarono gli esemplari più antichi.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
monumenti latini della età repubblicana ed imperiale,
…
vano esatto riscontro nei monumenti sepolcrali sca-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
antichi sepolcri, tav. 32. invece è certo che questa tomba spetta
…
e CCLXXXI; Bartoli, Gli antichi sepolcri, tav. XXXV; Fa-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA. E DEL LAZIO ANTICO
…
che Montelius, Der Orient und Europa, p. 14 e Gsell, Les mo-
…
tav. XVI (Serro dos Corveiros). Per i monumenti di Nora e di
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
bronzo (I0). Nè sono propri della età del ferro i mo-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
non si sa bene a che monumenti corrisponda in quell'isola, ove
…
chiaro per i monumenti sardi ('); ò evidente in Sicilia
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Foresi, Sopra una raccolta di oggetti antichi trovati nelle
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
appunto la prima formazione dei più antichi canti
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
età del ferro ed in altri anche più antichi ; tutte le
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
monumenti relativamente recenti, a torto riferiti ad
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
momento che l'esame dei monumenti fornisce dei dati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
Monumenti Antichi — Vol. XV.
…
i suoi monumenti, negli Annali della soc. d. ing. ed ardi,
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
corrispondenti ed ugualmente antichi si effettuassero
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
singole alture in cui erano fioriti i più antichi abitati
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
gico, gli antichi scrittori essendo d'accordo nel con-
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
lotte dei Sabini tizii contro i Ramnensi romulei ; i mo-
…
dizioni ed i monumenti sono d'accordo nel riferire alla
…
monumenti. Secondo lui il murus terreus varroniano
767
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
cui ho accennato è costituito da elementi più antichi
…
questi oriundi d'Alba; in quanto agli ultimi gli antichi
773
ugualmente antichi. La notizia di Varrone pertanto
…
almeno altrettanto antichi quanto quello fiorito sul
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quanto dai monumenti più antichi colà rinvenuti, che
…
ce lo assicurano la tradizione ed i monumenti, anche
779
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
abitazione ; ed i monumenti da me raccolti nei prece-
…
cercarle sia ancora perchè monumenti e sterri antichi
781
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
anche i più antichi culti locali e dai più ferventi apo-
785
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
i resti di ben pochi monumenti; notevole è il tem-
…
Monumenti Antichi — Vox. XV.
787
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
…
ma anche questi più antichi resti io non credo che
Tavola I - XXVII
Tavola 25
Monumenti antichi
Tavola 26
MONUMENTI ANTICHI
Maßstab
tradizione e non corrispondevano più probabilmente ad
una reale divisione gentilizia; ma ad ogni modo il fatto
stosso della conservazione del nome, prova che almeno
in origine i culti Lupercali dovevano eseguirsi effetti-
vamente dai Fabì e dai Quintili, come quelli di Er-
cole lo furono dai Potizi e dai Pinari, e come i Salì
furono reclutati per metà da famiglie colline per metà
da palatine. I Quintili, di origine albana, sono cer-
tamente palatini ; ed in rapporto a ciò che si osserva
nella costituzione dell'analogo collegio dei Salì si po-
trebbe supporre che i Pabì vi rappresentassero l'ele-
mento collino o quirinale; ed invero già il Goetting (')
ed altri hanno esposto il parere che i Fabì siano di
origine sabina, nel qual caso questa famiglia dovrebbe
ricollegarsi certamente col Quirinale e coi Collini,
facendo ivi esclusivamente capo i cosiddetti elementi
sabini in Roma.
Le maggiori probabilità militano adunque in fa-
vore della opinione che, se non ancora ai tempi di
Varrone, originariamente almeno Collini e Montani
palatini dovessero in parti uguali costituire il collegio.
Ora se la cerimonia di lustrazione propria dei
Luperci fosse stata compiuta sempre esclusivamente
dai Palatini intorno al colle da loro abitato, non si
vede per qual ragione sarebbero stati chiamati dei
Collini a comporre una parte integrale del collegio,
provvedimento questo tanto più strano quanto più si
vuole riferire ad un'alta antichità, dato l'antagonismo
regionale fra le famiglie o gli elementi che si vollero
coli'andar del tempo fondere insieme, tanto più vivo
quanto più lontano dalla fusione completa, ma tar-
da, degli elementi cittadini. Più probabile è invece
che in origine delle cerimonie simili si compissero,
come quelle dei Salì, nel Quirinale dai Fabì e nel
Palatino dai Quintili ; e che di ciò restasse poi traccia
nella riorganizzazione tarda del collegio, corrispondente
ad un ripristinamento di quel culto ideato in confor-
mità colla nuova coscienza cittadina, la quale richie-
deva un ordinamento dei culti antichissimi più con-
facente alle condizioni di spirito dei Romani di allora
pomerio romuleo, che ai tempi di Tacito si additava intorno al
Palatino, sul quale vedi Tacito, Ann. XII; in tal caso il rior-
dinamento di quel culto sarebbe tardissimo.
(') Goettling, Gcschichte d. Ròm. Staatsverwaltmq, pp. 109
e 194.
e che non fosse in contradizione coli'amalgama leg-
gendario allora comunemente accettato intorno alle
origini di Roma dall'abitato sul Palatino.
Non nego di aver mietuto sino ad ora nel campo
delle ipotesi, poiché nè le notizie sui Fabì, nè quelle
sulla storia del culto dei Lupercali sono sufficienti a
dimostrare l'assunto ; ed io riconosco che allo stato
attuale delle nostre conoscenze non si può escludere
che i Luperci fabiani potessero rappresentare pur essi
un elemento palatino. Ma anche in tal caso, pur do-
vendosi restringere all'abitato palatino la celebrazione
del culto dei Lupercali, nella sua forma più antica
a noi nota, non per questo ne segue che l'abitato
intorno al quale si celebrava sia di più antica ori-
gine di quelli fioriti sul Quirinale, sull' Oppio, sul
Celio od altrove, poiché ognuno di questi villaggi potè
originariamente compiere analoghi giuochi o feste
proprie di lustrazione annuale ; in ultima analisi cioè
i Lupercali persistiti intorno al Palatino dai tempi
di Varrone in poi non escludono che altrove, sia pure
con minore fortuna e durata, vigessero culti analoghi
ugualmente antichi. La notizia di Varrone pertanto
non può in alcun modo escludere che nel suolo ro-
mano siano fioriti altri villaggi autonomi di antichità
pari a quello sul Palatino (').
La ipotesi del Richter si fonda adunque su dati
indifferenti, o su false apparenze ; chè se diamo alle leg-
gende quel poco valore che si meritano per la con-
tinua loro trasformazione in armonia con quelle della
coscienza e dello stato cittadino e ci limitiamo ad
interpretarne per quanto è possibile il significato in
armonia appunto con quelle trasformazioni, dobbiamo
pur riconoscere che ancora nell'ultima leggenda cano-
nica relativa alla origine della città da un solo nucleo
primitivo sul Palatino, si scorgono tracce non dubbie
del vero andamento delle cose e della origine di Roma
dalla fusione graduale di parecchi centri abitati, tutti
almeno altrettanto antichi quanto quello fiorito sul
Palatino.
Ho cercato di mostrare che quell'amalgama leg-
gendario si informa all'ultimo e più perfetto stato
(') Anche l'Unger (Reinisches Jl/useum, 1880, p. 50 e seg.)
sostiene che soltanto nel III secolo le feste lupercali abbiano
potuto assumere importanza cittadina e che prima fossero sem-
plici feste regionali.
una reale divisione gentilizia; ma ad ogni modo il fatto
stosso della conservazione del nome, prova che almeno
in origine i culti Lupercali dovevano eseguirsi effetti-
vamente dai Fabì e dai Quintili, come quelli di Er-
cole lo furono dai Potizi e dai Pinari, e come i Salì
furono reclutati per metà da famiglie colline per metà
da palatine. I Quintili, di origine albana, sono cer-
tamente palatini ; ed in rapporto a ciò che si osserva
nella costituzione dell'analogo collegio dei Salì si po-
trebbe supporre che i Pabì vi rappresentassero l'ele-
mento collino o quirinale; ed invero già il Goetting (')
ed altri hanno esposto il parere che i Fabì siano di
origine sabina, nel qual caso questa famiglia dovrebbe
ricollegarsi certamente col Quirinale e coi Collini,
facendo ivi esclusivamente capo i cosiddetti elementi
sabini in Roma.
Le maggiori probabilità militano adunque in fa-
vore della opinione che, se non ancora ai tempi di
Varrone, originariamente almeno Collini e Montani
palatini dovessero in parti uguali costituire il collegio.
Ora se la cerimonia di lustrazione propria dei
Luperci fosse stata compiuta sempre esclusivamente
dai Palatini intorno al colle da loro abitato, non si
vede per qual ragione sarebbero stati chiamati dei
Collini a comporre una parte integrale del collegio,
provvedimento questo tanto più strano quanto più si
vuole riferire ad un'alta antichità, dato l'antagonismo
regionale fra le famiglie o gli elementi che si vollero
coli'andar del tempo fondere insieme, tanto più vivo
quanto più lontano dalla fusione completa, ma tar-
da, degli elementi cittadini. Più probabile è invece
che in origine delle cerimonie simili si compissero,
come quelle dei Salì, nel Quirinale dai Fabì e nel
Palatino dai Quintili ; e che di ciò restasse poi traccia
nella riorganizzazione tarda del collegio, corrispondente
ad un ripristinamento di quel culto ideato in confor-
mità colla nuova coscienza cittadina, la quale richie-
deva un ordinamento dei culti antichissimi più con-
facente alle condizioni di spirito dei Romani di allora
pomerio romuleo, che ai tempi di Tacito si additava intorno al
Palatino, sul quale vedi Tacito, Ann. XII; in tal caso il rior-
dinamento di quel culto sarebbe tardissimo.
(') Goettling, Gcschichte d. Ròm. Staatsverwaltmq, pp. 109
e 194.
e che non fosse in contradizione coli'amalgama leg-
gendario allora comunemente accettato intorno alle
origini di Roma dall'abitato sul Palatino.
Non nego di aver mietuto sino ad ora nel campo
delle ipotesi, poiché nè le notizie sui Fabì, nè quelle
sulla storia del culto dei Lupercali sono sufficienti a
dimostrare l'assunto ; ed io riconosco che allo stato
attuale delle nostre conoscenze non si può escludere
che i Luperci fabiani potessero rappresentare pur essi
un elemento palatino. Ma anche in tal caso, pur do-
vendosi restringere all'abitato palatino la celebrazione
del culto dei Lupercali, nella sua forma più antica
a noi nota, non per questo ne segue che l'abitato
intorno al quale si celebrava sia di più antica ori-
gine di quelli fioriti sul Quirinale, sull' Oppio, sul
Celio od altrove, poiché ognuno di questi villaggi potè
originariamente compiere analoghi giuochi o feste
proprie di lustrazione annuale ; in ultima analisi cioè
i Lupercali persistiti intorno al Palatino dai tempi
di Varrone in poi non escludono che altrove, sia pure
con minore fortuna e durata, vigessero culti analoghi
ugualmente antichi. La notizia di Varrone pertanto
non può in alcun modo escludere che nel suolo ro-
mano siano fioriti altri villaggi autonomi di antichità
pari a quello sul Palatino (').
La ipotesi del Richter si fonda adunque su dati
indifferenti, o su false apparenze ; chè se diamo alle leg-
gende quel poco valore che si meritano per la con-
tinua loro trasformazione in armonia con quelle della
coscienza e dello stato cittadino e ci limitiamo ad
interpretarne per quanto è possibile il significato in
armonia appunto con quelle trasformazioni, dobbiamo
pur riconoscere che ancora nell'ultima leggenda cano-
nica relativa alla origine della città da un solo nucleo
primitivo sul Palatino, si scorgono tracce non dubbie
del vero andamento delle cose e della origine di Roma
dalla fusione graduale di parecchi centri abitati, tutti
almeno altrettanto antichi quanto quello fiorito sul
Palatino.
Ho cercato di mostrare che quell'amalgama leg-
gendario si informa all'ultimo e più perfetto stato
(') Anche l'Unger (Reinisches Jl/useum, 1880, p. 50 e seg.)
sostiene che soltanto nel III secolo le feste lupercali abbiano
potuto assumere importanza cittadina e che prima fossero sem-
plici feste regionali.