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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Quagliati, Quintino; Ridola, Domenico: Necropoli arcaica ad incinerazione: presso Timmari nel Materano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0015

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PRESSO TIMMARI NEL MATERANO

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l'ossuario posto orizzontalmente, in modo che presen-
tasse di fianco verso ovest l'apertura della bocca. La
deposizione orizzontale dell' urna è stata volontaria,
imperocché le uniformi sezioni verticali delle tombe
nel terreno lasciavano osservare con certezza che ogni
singola urna era stretta intorno dalla medesima terra
compattissima dello strato archeologico, senza nessuna

dini ('); nel Parmense, sulle sponde dell'Enza a
occidente del Panaro, dal Pigorini (2); nel territorio
di Allumiere (Roma) dal Klitsche de la Grange (3).

Frequente è il tipo di tomba con l'ossuario chiuso
per mezzo di ciotola capovolta, aderendo immediata-
mente sopra il fondo di questa una pietra di arenaria
collocata in piano (v. in fig. 6, T. 53 e in fig. 7, T. 126,

Fig. 6. — Scavo F: sezione A'-B'.

infiltrazione di terra diversa o posteriore; il che si-
gnifica come nel seppellimento le urne non avessero
nessuno spazio libero intorno a sè, ma fossero sem-
plicemente interrate. Così i vasi cinerari non potevano
subire movimenti di posizione dai lati : potevano sol-
tanto essere schiacciati per il peso dall'alto. L'urna 5,
essendo munita di ciotola per chiuderne l'apertura,
era stata deposta nella terra non del tutto orizzon-
talmente, ma con la bocca un poco sollevata, forso
affinchè la ciotola rimanesse meglio fissa al suo uso
di coperchio : del resto quest' urna non può essere ca-
duta casualmente, oltre che per la mancanza di qual-
siasi spazio libero, anche per non essersi trovata essa
nè schiacciata nò scomposta, ma con qualche screpo-
latura soltanto, ed integra nelle linee della sua forma.
Lo stesso fatto dell'ossuario coricato orizzontalmente
come rito funebre (') fu visto in sepolcri della prima
età del ferro nel Bolognese a Villanova dal Cozza-

ta Bull, di paletti, ital., a. IX, p. 80; a. XI. p. 93.
Monumenti Antichi — Vol. XVI.

131 e 132): tale pietra rozzamente tagliata a sfal-
datura e, più che imperfettamente squadrata o arroton-
data, spesso informe, deve essere stata posta con la
intenzione non propriamente di assicurare alla bocca
del vaso il coperchio, ma di chiudere, per così dire,
il sepolcro. Raramente due erano le pietre, ed in tal
caso l'una sull'altra (v. in fig. 6, T. 54).

Non ordinario è l'uso della tomba con l'urna co-
perta della ciotola rovesciata e una pietra messa in
piedi fra la terra sopra il fondo della ciotola (fig. 8,
T. 59; vedi anche in fig. 13, T. 163): il sasso in-
forme o la pietra tagliata in qualche maniera a lastra
con modeste dimensioni e collocata in piedi sono una
primordiale indicazione del sepolcro che sotto era na-
scosto.

(') Di un sepolcreto etrusco scoperto presso Bologna,
1854, p. 8.

(2) Gazzetta di Parma, 1874, n. 95.

(') Nuovi ritrov. paleoetn. nei territori di Tolfa e di
Allumiere, 1881, p. 11; Notizie d. scavi, 1884, p. 152.

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