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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

DOI Artikel:
Quagliati, Quintino; Ridola, Domenico: Necropoli arcaica ad incinerazione: presso Timmari nel Materano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0047

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PRESSO TIMMARI NEL MATERANO

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Felci presso Sorrento ('), ed un riscontro di somiglianza
si vede anche nelle coppe con alto piede della grotta
di Pertosa in provincia di Salerno (2), le quali sono
messe in relazione di affinità coi bacini a gambo co-
nico del primo periodo siculo, genere di vasi che ha
riscontro nelle grotte neolitiche della Liguria e che
si trova divulgato per una vasta estensione geografica
nell'Oriente mediterraneo, a Butmir in Bosnia, nella
Penisola iberica, nell'Europa centrale durante i pri-

a numerosi, forti e predominanti popoli indigeni, le
cui origini rimontavano fino all'età della pietra (').

Debbo altresì aggiungere che in alcune delle tombe,
come caso eccezionale, si è raccolto fra gli avanzi del
cinerario e della ciotola di copertura anche qualche
pezzo di ansa o qualche ansa intera estranea ai due
fittili rituali della tomba medesima (2).

Fittili sparsi. Abbandonata fra la terra nel folto
campo di tombe della trincea F si è trovata poco più

Fio. 90.

mordi dell'età del bronzo e che non manca nep-
pure nelle necropoli della prima età del ferro in
Etruria e nel territorio falisco (3). L'origine di co-
desta specie di fittili deve ricercarsi fra le popola-
zioni discendenti dai neolitici, le quali nell'Italia in-
feriore meglio che altrove fiorivano durante l'età del
bronzo : in tale opinione più mi conferma il fatto che
dei suddetti sostegni tornati in luce dallo Scoglio del
Tonno uno eccezionalmente porta la decorazione a
denti di lupo e a fascie, queste e quelli riempiti di punti
eseguiti a mano libera e con sostanze bianche nelle
cavità alla maniera neolitica: certamente la tecnica e
i motivi di tale ornato si devono ai discendenti delle
popolazioni neolitiche. Nè possiamo meravigliarci di
qualsiasi infiltrazione dei prodotti di origine neolitica
fra schiatte ariane nell'Italia meridionale, dove l'ele-
mento ariano per ora appare scarso e dove in ogni
modo gli Ariani si sono certamente trovati in mezzo

(») Bull, di paletti, iteti., a. XXI, tav. Ili, figg. 6 e 12.

(«) Moti. ant.. voi. IX, col. 570, flg. 21; Bull, di paletn. it.,
;i. XXIX, p. 93.

(3) Vedi Colini, in Bull, di paletn. it-, a. XXX, pp. 184,
185, 287.

Monumenti Antichi — Vol. XVI.

— Gr. ì : ì.

della metà di una ciotoletta ombelicata e carenata coi
segni del manichetto sormontante l'orlo ; ha il ventre
tondeggiante che fa spigolo vivo e sporgente intorno
all'unione col collo, il quale è leggermente modellato
a curva in dentro con labbro appena piegato verso
l'esterno (fig. 90). È un tipo di tazzettina usuale a Ta-
ranto negli strati della fine dell'età del bronzo (Sco-
glio del Tonno) e fra il noto gruppo di ceramica ta-
rantina primitiva ad impasto artificiale, esistente nel
museo di Taranto e riferibile agli strati più arcaici
della prima età del ferro. Per averne prova materiale
e convincimento di fatto basta porre in confronto la
figura del nostro frammento con le figg. 4 e 5 da me
pubblicate nelle Notizie del 1902 a p. 585, dove ap-
punto confrontavo fra loro due tazzette simili di Ta-
ranto, l'una del finire della età del bronzo, l'altra di
un periodo arcaico della prima età del ferro. E noto
come codesto ordine di scodelline sia stato di comune
produzione nel nord per mano dei figulinai abitatori
di palafitte e di terremare, e si sia mantenuto, con

(') Cfr. Colini, in Bull, di paletn. it., a. XXIX, pp. 89-103.
(2) Vedi le tombe 76, 78.

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