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BOLSENA. SCAVI NEL SACELLUM
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degl'imperatori dei primi due secoli e mezzo. Le serie
di Caracalla, Geta, Alessandro Severo, Massimino vi
sono rappresentate ciascuna da diversi pezzi di discreta
conservazione. Le monete più tarde, e perciò meglio
conservate, sono le seguenti:
Sesterzio di Gordiano III. Busto laur.
e palud. a d. r) PAX AVGVSTI
(Coh. 175)........1 fresco.
Asse di Filippo padre. Busto laur. e
palud. a d. r) La Salus (Coh. 211) 1 fr. e ossid.
Sesterzio di Otacilia Severa. r) La
Concordia (Coh. 15).....1 fresco.
Assi di Otacilia Severa. r) La Concordia
(Coh. 11; uno con OTCIL). . . 2 freschi.
Ri frugando nella terra estratta da questa fossa,
si raccolse una lamiaetta d'oro (mm. 70 X mm. 6 ;
grammi 0,23) nonché altre monete di bronzo impe-
riali delle serie di M. Aurelio, Faustina iuniore, Lu-
cilla, Commodo, Crispina, tutte molto usate e ossi-
date, ed inoltre le seguenti due monete fresche e di
ottima patina :
Sesterzo di Gordiano III. Busto laur. e palud. a d.
r) La Sicurtà (Coh. 333).
Asse di Gordiano III. Busto e paludamento a d.
r) Giove Statore (Coh. 111).
Dall'esame di tutte le monete raccolte in questa
fossa, risulta che le meglio conservate sono quelle di
Alessandro Severo, Massimino, Gordiano III e Filippo
padre, con le quali si arresta la serie cronologica di esse.
Q. Dall'interno del pozzo non fu estratto che terra
mista a sassi, frammenti di embrici, tegole, laterizi
tino alla profondità di m. 11,50.
Dallo strato di terreno compreso nella camera sot-
terranea in fondo al pozzo, fra m. 11,50 e 13 furono
estratti due scheletri di canis familiaris perfetta-
mente riconoscibili ai canini molto sviluppati. Sono
scheletri di animali morti e precipitati nel pozzo
nell'età medievale, quando questo non era ancora ri-
colmo. Nello strato fra il 13° metro e il piano del
fondo si rinvenne: un pezzo di ferro ed altri di piombo,
antichi; bustino di terracotta figulina, di figura mu-
liebre con altri frammenti forse della stessa figura, con
le vesti colorate in rosso pavonazzo (lig. 35); molti
frammenti di vasi aretini ; diversi frammenti di cera-
mica medievale.
Fig. 35.
III.
Trovainenti sparsi.
È facile comprendere che nel terreno di questo
sacro recinto, molto rovistato in questi ultimi anni,
si sia trovato sparso un discreto numero di oggetti
e in ispecial modo di monete, di cui bisogna tenere
esatto conto, per esprimere un giudizio circa l'età del
medesimo.
Fra i due muri di nord-est va notata la scoperta
di una fibula di bronzo, di cui offro il disegno pre-
ciso alla fig. 36. Fu rinvenuta a m. 11,75 dall'an-
golo est del muro etrusco e a m. 1,20 dal piano di
campagna. È una fibula assai bene conservata (lungh.
mm. 86) a sette giri di spirale, con la staffa aperta
e con l'arco rigonfiato dal lato della spirale.
Nell'area limitata dai muri reticolati si raccolse:
Oro. Laminetta sottilissima (lungh. mm. 155,
largii, mm. 21 ; grammi 2,264) rotta in quattro pezzi,
con sei intagli nel mezzo a guisa di denti di lupo,
BOLSENA. SCAVI NEL SACELLUM
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degl'imperatori dei primi due secoli e mezzo. Le serie
di Caracalla, Geta, Alessandro Severo, Massimino vi
sono rappresentate ciascuna da diversi pezzi di discreta
conservazione. Le monete più tarde, e perciò meglio
conservate, sono le seguenti:
Sesterzio di Gordiano III. Busto laur.
e palud. a d. r) PAX AVGVSTI
(Coh. 175)........1 fresco.
Asse di Filippo padre. Busto laur. e
palud. a d. r) La Salus (Coh. 211) 1 fr. e ossid.
Sesterzio di Otacilia Severa. r) La
Concordia (Coh. 15).....1 fresco.
Assi di Otacilia Severa. r) La Concordia
(Coh. 11; uno con OTCIL). . . 2 freschi.
Ri frugando nella terra estratta da questa fossa,
si raccolse una lamiaetta d'oro (mm. 70 X mm. 6 ;
grammi 0,23) nonché altre monete di bronzo impe-
riali delle serie di M. Aurelio, Faustina iuniore, Lu-
cilla, Commodo, Crispina, tutte molto usate e ossi-
date, ed inoltre le seguenti due monete fresche e di
ottima patina :
Sesterzo di Gordiano III. Busto laur. e palud. a d.
r) La Sicurtà (Coh. 333).
Asse di Gordiano III. Busto e paludamento a d.
r) Giove Statore (Coh. 111).
Dall'esame di tutte le monete raccolte in questa
fossa, risulta che le meglio conservate sono quelle di
Alessandro Severo, Massimino, Gordiano III e Filippo
padre, con le quali si arresta la serie cronologica di esse.
Q. Dall'interno del pozzo non fu estratto che terra
mista a sassi, frammenti di embrici, tegole, laterizi
tino alla profondità di m. 11,50.
Dallo strato di terreno compreso nella camera sot-
terranea in fondo al pozzo, fra m. 11,50 e 13 furono
estratti due scheletri di canis familiaris perfetta-
mente riconoscibili ai canini molto sviluppati. Sono
scheletri di animali morti e precipitati nel pozzo
nell'età medievale, quando questo non era ancora ri-
colmo. Nello strato fra il 13° metro e il piano del
fondo si rinvenne: un pezzo di ferro ed altri di piombo,
antichi; bustino di terracotta figulina, di figura mu-
liebre con altri frammenti forse della stessa figura, con
le vesti colorate in rosso pavonazzo (lig. 35); molti
frammenti di vasi aretini ; diversi frammenti di cera-
mica medievale.
Fig. 35.
III.
Trovainenti sparsi.
È facile comprendere che nel terreno di questo
sacro recinto, molto rovistato in questi ultimi anni,
si sia trovato sparso un discreto numero di oggetti
e in ispecial modo di monete, di cui bisogna tenere
esatto conto, per esprimere un giudizio circa l'età del
medesimo.
Fra i due muri di nord-est va notata la scoperta
di una fibula di bronzo, di cui offro il disegno pre-
ciso alla fig. 36. Fu rinvenuta a m. 11,75 dall'an-
golo est del muro etrusco e a m. 1,20 dal piano di
campagna. È una fibula assai bene conservata (lungh.
mm. 86) a sette giri di spirale, con la staffa aperta
e con l'arco rigonfiato dal lato della spirale.
Nell'area limitata dai muri reticolati si raccolse:
Oro. Laminetta sottilissima (lungh. mm. 155,
largii, mm. 21 ; grammi 2,264) rotta in quattro pezzi,
con sei intagli nel mezzo a guisa di denti di lupo,