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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0151

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281

NECROPOLI DEL TERRITORIO CAPENATE

282

una respublica composta di tre città, di cui l'ima
municipio {Capena) l'altra colonia (Lucus Feroniae)
sarebbe cosa nuova, nè a tale ibrido insieme si con-
verrebbe il titolo di municipium foederatum. (C. I.
L., XI, 3932).

Non è mio compito tornare sulla vexata quaestio;
gli scavi sui quali riferirò, non banuo apportato molta
luce alla soluzione del problema. Quel che da essi si
ricava è, che a oriente e a occidente del colle di
Civitucola si avevano due folti e ricchi sepolcreti,
e che ne viene perciò confermata la probabilità di
un centro abitato a Civitucola stessa. Del resto la
opinione, che su quel colle fosse solo una necropoli,
espressa, come dicemmo, dal Gori e dall'Henzen,
contrasta troppo coi dati dei trovamenti riferiti dal
Galletti e dal De Rossi (') e come si vedrà più
sotto (p. 363) anche coi risultati degli scavi stessi
dal Gori invocati a sostegno della sua ipotesi, sicché
meritamente tale opinione venne abbandonata. Circa il
nome da assegnarsi a questa città non posso aggiun-
gere agli argomenti addotti dal Galletti e dal Bor-
mann, e che mi sembrano assai validi, altri di uguale
valore, credo però che anche altre considerazioni deb-
bano persuaderci a ritornare alla primitiva ipotesi
del Galletti.

Infatti se Lucus Feroniae è, come ci attestano
Livio (2) e Dionisio (3), un grande centro di riunione,
dove convengono mercanti di più popoli, e se Anni-
bale la occupa e la saccheggia senza colpo ferire (4),
dovremmo cercarla piuttosto nel piano, che sull'alto
e ripido colle di Civitucola. Inoltre Lucus Feroniae,
da principio almeno, non sembra essere altro che
un tempio e un luogo di riera, e deve perciò avere
avuto molta popolazione fluttuante, ma scarsa resi-
dente. E allora non avremmo dovuto trovare incontro
alla collina, dove secondo il De Rossi essa sarebbe
sorta, un sepolcreto così fitto, quale è quello di cui
riferisco: settanta tombe rinvenute in poco più di due
mesi in contrada S. Martino, e trentatre in un mese
sul monte Cornazzano, lavorando con soli quattro o
cinque uomini, tombe quasi tutte usate per più di
una deposizione.

(l) Ann. Ut, 1883, p. 257.

(a) I, 30.

(") III, 32.

(<) Liv. XXVII, 11.

Circa la ubicazione poi di Capena a S. Oreste,
che il De Rossi propone, ben debole argomento in
favore è il trovamento in quel territorio di due iscri-
zioni sepolcrali, senza dire poi, che il dorso su cui
sorge S. Oreste, se assai opportuno alla difesa, è però
poco atto, e per scarsezza di terreni coltivabili e per
mancanza di spazio, a ricevere una città d'una certa
importanza.

Un punto sul quale credo non possa esservi dubbio
è quello che riguarda il fiumicello Capenas ricordato
da Silio Italico ('). Sia che Capena debba collocarsi
a Civitucola sia a S. Oreste, il Capenas deve identi-
ficarsi col fosso dell'Olio che scendendo appunto dalle
vicinanze del Soratte non lungi da S. Oreste, divide
la collina di Civitucola da quella di S. Martino, dove
si praticarono i primi scavi. Il fosso dell'Olio si riu-
nisce poi al fosso Gramiccia, e perde il suo nome;
per questo i topografi moderni hanno tutti chiamato
Gramiccia l'antico Capenas, sebbene questo nel primo
tratto del suo corso non scorra sotto il colle di Ci-
vitucola.

Quanto alla soluzione definitiva del problema prin-
cipale, l'esplorazione del colle di Civitucola, per molti
riguardi desiderabile, potrebbe fornire dei dati suf-
ficienti (2).

(')

.........itur in ar/ros

dives ubi ante omnes colitur Feronia luco
et sacer humectal fluvialìa rura Capenas.

Punte. XIII, 85.

(2) Per altre notizie relative alla topografia dell'agro ca-
penate vedi Laudani, Noi. scavi 1878, p. 260 (tratto d'una
via antica che, distaccandosi dalla Flaminia presso a poco
circa il luogo detto ora il Romitello, sembra dirigersi verso il
colle di Civitucola; nota già per altri tratti al Galletti, al
Geli, al Nibby e al Gori); Notizie scavi 1879, p. 112 (se-
polcro a camera con suppellettile d'età tarda fra Nazzano e
Torrita Tiberina) 1880, p. 378 (altre tombe nella stessa regione);
De Possi in Bull. Crisi., 1865, p. 24; 1871, p. 77 e 113;
1876; p. 28; 1883, p. 115 (resti di ville romane e monumenti
cristiani del territorio); Helbig in Bull. d. Ist., 1873, p. 113
(tombe di Nazzano); Gamurrini in Not. scavi 1890, p. 77 (iscri-
ziuni sepolcrali romane sulla via da Civitella S. Paolo a Naz-
zano); Gatti, ibid. 1890, p. 354 (iscrizione latina presso la via
da Piano Romano a Civitella S. Paolo); Borsari, ibid. 1893,
p. 330 (resti di edificio termale in contrada Macchia Tonda
comune di Leprignano) ; Gamurrini, ibid. 1899, p. 76 (lucerna
iscritta di Nazzano) ; Gatti in Bull. Comunale 1906, p. 61
(iscrizione latina arcaica trovata presso Ponzano). Inoltre l'a-
bate benedettino Angelo Di Costanzo in un suo Odeporicum
che si conserva manoscritto nella biblioteca di S. Paolo, dà pure
notizie di frammenti architettonici e scultorii trovati presso Naz-
zano, e di grotte sopolcrali tra Nazzano e Civitella S. Paolo.
 
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