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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0154

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287

NECROPOLI DEL TERRITORIO CARENATE

288

3) Anforetta di tipo laziale bassa e schiacciata
con due ansette a nastro, corto collo, steccature sulle
spalle e quattro bugnette sormontate da circoletti,
(fig. 9, n. 4). Alt. m. 0,14; diam. della bocca 0,095.

4) Piatto a piede di rozzissima forma e di im-
perfettissima cottura, con apice a forma di cornetto ritto
quasi perpendicolarmente sull'orlo. Mancante quasi
di una metà (fig. 9, n. 3). Alt. m. 0,05; diam. 0,14.

5) Tazzetta a due manichi con ventre depresso,
collo cilindrico piuttosto alto, sotto il quale due bu-
gnette (fig. 16). Alt. m. 0,065; diam. 0,075.

6) Tazzetta di tipo laziale ad alto manico senza
però il setto trasversale. Alt. m. 0,06; diam. 0,05.

7) Cuspide di lancia in ferro. Lungh. m. 0,28.
Sembra a prima vista strano, che nella tomba II

a pozzo si siano trovati vasi italo-geometrici e d'im-
pasto decorati con motivi orientali, e nella LXVII1 a
fossa un ossuario e vasi assai più antichi. Probabil-
mente quando i cavatori della fossa si imbatterono
nel pozzetto, trovarono comodo servirsene come di lo-
culo laterale. Ritirarono pertanto l'ossuario e il resto
della suppellettile più antica, e vi deposero i vasi del
corredo più recente. Vollero poi conservare i resti del
defunto primitivo, dando prova dello stesso rispetto
che avevano usato in casi analoghi gli scavatori di
fosse in altre necropoli contemporanee ('), ed essendo
riempito l'angusto spazio del pozzetto, trasportarono
ossuario e suppellettile nella fossa, dove c'era maggiore
spazio, deponendoli in un angolo, forse ai piedi o sopra
il capo del cadavere inumato.

Tombe IV e V. — Camere mal conservate, e quasi
completamente spoglie di ogni suppellettile. (Notizie,
1. e, p. 303).

Tomba VI. — Camera completamente diruta, su
ciascuna parete aveva due loculi sovrapposti in parte
franati. Sotto i materiali caduti della volta e delle
fiancate si rinvennero numerosi oggetti in disordine
però e sconvolti. La tomba aveva servito, come altre
non poche di questa necropoli, a due seppellimenti
in età diverse. Della suppellettile che aveva accom-
pagnato le antiche deposizioni, e che i nuovi seppel-
litori avevano asportato, non restavano che tre fibule di
bronzo e forse due vasi e qualche altro oggetto. Delle

fibule una è ad arco pieno, le altre due a navicella con
due globetti laterali e lunga staffa. Dei vasi l'uno è
una specie di axixpog alto e stretto di terra giallo-
gnola decorata con fasce rosse (alt. m. 0,16; diam. 0,12).
L'altro è un alabastron assai lungo e stretto di terra
giallognola senza ornamenti, simile per la forma e per
le dimensioni ad esemplari in bucchero che si rinven-
gono insieme con vasi corintii ('). Potevano anche far
parte del primitivo corredo due armillette di bronzo
a doppia spirale (diam. m. 0.055 ; 0,04), alcuni grani
da collana di pasta vitrea multicolore, e una cuspide
di lancia in ferro.

La maggior parte degli oggetti rinvenuti appar-
tiene al secondo seppellimento che deve attribuirsi
all'età romana, come è provato dalla presenza di un
triente urbano della serie unciale. Questa suppellettile
più tarda comprende alcuni oggetti d'ornamento (ar-
mille, anelli, specchi), quattro vasi di bronzo, molti
vasetti a vernice nera etrusco-campani, tra cui quattro
ciotole scritte con i segni +; CACI; C-Alili

(cfr. p. 482). Tra i vasi di bronzo è interessante,
perchè assai ripetuto in questa necropoli, imo a pareti
grosse debolmente conico, restringentesi verso l'alto,
con robusta ansa che sovrasta il labbro, ripiegandosi
verso l'interno del vaso, dove gli si attacca un anello
per la sospensione, inferiormente l'ansa scende fin
sotto il fondo al quale aderisce, terminando a guisa
di cuspide di freccia (fig. 76). Degno di menzione è
anche un vasetto quasi cilindrico chiuso da tutte le
parti, tranne nella base superiore provvista di un foro.
Potrebbe essere una theca calamaria (fig. 77).

T o m b a VII. — Camera completamente franata con
porta a sud e doppio ordine di loculi ricavati sulle
pareti laterali e sulla centrale. La grande copia di
ossa umane ritrovate in disordine fuori dei loculi sul
piano della camera, fa pensare, che la tomba abbia
servito lungo tempo. Delle primitive deposizioni (più
d'una) rimanevano oltre a due aghi crinali e ad un
alabastron frammentato di vetro a colori bianco e
azzurro :

1) Due cuspidi di lance in ferro, ima lunga picca
a forma di piramide quadrangolare (misura m. 0,45)
e altre due più piccole (m. 0,19).

(') Cfr. p. os. Tarquinia in Not. scavi 1882, p. 211. Foro
Romano, ibid. 1906, p. C.

(') Gsell, Fouilles de Vulci, tav. suppl. C n. 190, pp. 108,
116, n. 67; 126, n. 24, ecc.
 
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