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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0166

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311

NECROPOLI DEL TERRITORIO CARENATE

312

delle otto descritte sopra, che potevano però apparte-
nere alla decorazione dello stesso oggetto.

Vasi di bronzo. 17) Situla a tronco di cono con
maniglia di ferro. Alt. in. 0,26.

18) Lebete a quattro maniglie circolari inserite
in altrettanti canalicoli attaccati all'orlo del vaso, i
quali recano nel mezzo in rilievo una testa di leone.
Alt. m. 0,08; diana. 0,34.

Vasi di pasta vitrea. 19) Un aryballos a palla
di color ceruleo pallido. Alt. m. 0,06.

Vasi dipinti. 20) Uu'anforetta di forma elegante
di argilla giallognola, ornata sul ventre di fasce rosse
e sulle spalle di lineette rosse a croce di s. Andrea
con quattro punti presso i vertici degli angoli. Alt.
m. 0,10.

21) Lekythos cuoriforme di argilla giallognola
finissima assai semplicemente ornata con fasce rosse
sul ventre e corona di linguette sulle spalle.

22) Tre bombijlia ornati di linguette intorno al
collo, fasce e punteggiature sul ventre. Uno dei tre
sotto la zona delle linguette ha rappresentato un ser-
pente o un'anguilla.

23) Lekythos attica a figure nere (') con ritoc-
chi violacei e tratti graffiti. Sul ventre è rappresen-
tato Dioniso barbato vestito di himation seduto su un
diphros con un rhyton nella sinistra. Dinanzi a lui
danza incompostamente una Menade anch'essa a color
nero alla quale si accosta un Satiro barbato itifallico
con lunga coda equina, dietro a Dioniso altro Satiro
simile. Nel campo sono dipinti in nero dei tralci. Sulle
spalle due lepri in corsa. Alt. m. 0,11.

Buccheri. 24) Quattro kyathoi della forma con-
sueta.

Deposizioni recenziori. Un' olpe di bronzo, e
parecchi vasi di terra a vernice nera con figure o
senza, tra i quali quattro ciotole con lettere graffite
H, X, R, M e un urceo con l'iscrizione < ■ SAIÌ (cfr.
p. 483).

(') Mi permetto di richiamare alla mente di chi legga
quanto ho detto a p. 284 sul valore che dò alla parola de-
posizione e alla larghezza da concedere a queste congetturali
distinzioni del materiale. Può sembrare errato porre sotto uno
stesso titolo per quanto ampio (deposizioni più antiche) i va-
setti 20-22 che possono passare per protocorintii con la leky-
thos attica a figure nere; ma una più minuziosa suddivisione
potrebbe correre il rischio di non cogliere sempre nel vero.

Tomba XXXI. — Camera di figura rettango-
lare (m. 2,60X2,20) con volta piana in parte fra-
nata. Travamenti insignificanti di età romana; una
ciotola con la lettera A graffita, un'altra col segno III.

Tomba XXXII. —Camera rettangolare (m. 3
X 1,80) adiacente alla XXXI, e comunicante con
essa per un ampio foro praticato nelle pareti divi-
sorie dagli antichi violatori. Nessun risultato.

Tomba XXXIII. — Camera quasi quadrata
(m. 2,20 X 2,10) con soffitto piano, due loculi nella pa-
rete di fondo, uno per parte nelle laterali. Aperta già
e violata. Della suppellettile quasi tutta tarda ricordo
alcuni anellini d'argento, tre dei quali con piastrina
incisa, due specchi lisci, due strigili, una lancia di
ferro, e una pallottola sormontata da cuspide a pira-
mide quadrangolare, inoltre una pelike di bronzo con
labbro ornato da perline, molti vasi etrusco-cam-
pani di cui quattro con lettere graffite IS ; Il ; A con
barra orizzontale; HA tre lucerne, sei anfore e altri
vasi grezzi, un semis romano di ultima riduzione as-
sai corroso coi tipi noti della testa di Giove e della
prora di nave.

Tomba XXXIV. — Camera quasi quadrata
(m. 2,50 X2,50; alt. m. 2,00) con porta a sud-ovest
larga m. 0,67 e tre loculi uno per parete. Nessun ri-
sultato notevole.

Tomba XXXV. — Camera con porta a sud-ovest
(m. 2,55X2,70) con solaio piano e sei loculi due
per parete. Si rinvennero ossa appartenenti a più ca-
daveri, in parte nei loculi, in parte cadute sul pavi-
mento. La suppellettile non numerosa attesta più de-
posizioni. Alle più antiche appartengono:

1) Bel vaso d'impasto nero che ricorda l'ossuario
di Villanova nella sua forma più recente (flg. 71).
Su un piede conico si sviluppa il ventre che nel punto
di maggior ampiezza porta due robuste anse orizzon-
tali. Da quel punto il vaso si restringe a cono con la
singolare curva che è cosi caratteristica dell'urna vil-
lanoviana, e termina con un labbro appiattito. La de-
corazione con linee graffite per mezzo di una punta
assai grossa è molto originale (fig. 72). Sul ventre
del vaso è una doppia fila di triangoli col vertice in
basso, separati fila da fila da due linee graffite che
ne comprendono un'altra ondulata. Sulla parte supe-
riore sono rappresentati a grosse linee graffite due
strani quadrupedi che camminano verso destra, coni-
 
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