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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0204

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387

NECROPOLI DEI. TERRITORIO CAPENATE

Anche questo tombe non possono ritenersi per anti-
chissime} abbiamo in esse fìbule a navicella e lunga
staffa (t. LXXXI, n. 6), e tazzette di tipo sviluppato
ad ansa bifora; è però da notare, che non presenta-
rono oggetti di ferro, mentre la t. LXVIII a pozzo,
che per alcuni rispetti sembrerebbe più antica, diede
una lancia di questo materiale.

Degli oggetti rinvenuti in queste tombe e in altre
simili i cui resti sono nella biblioteca di S. Paolo
sono particolarmente notevoli :

Fibule di bronzo. I tipi apparsi sono i seguenti :

1) serpeggianti a disco piatto (due del monastero
di S. Paolo, fig. 10 ; una assai mancante di monte
Cornazzano, t. XCVI);

Pig. 10. — Fibula serpeggiante di bronzo
(collezione S. Paolo).

2) ad arco pieno; la più bella è quella di
t. LXXXI che reca ad ornamento dell'arco tre anelli
di bronzo costolati, come più volte si rinvennero nel
Lazio (') e sorreggeva quattro anelli piatti. L'arco
era decorato di fini striature, e la staffa piccola non
ha più una forma decisamente triangolare, ma sembra
accartocciarsi col garbo delle fibule a lunga staffa.
Una simile meno conservata del monastero di S. Paolo
è data dalla fig. 11 ;

di Napoli 1906, p. 1-1 dell'estratto; a Terni, Pasqui in Not.
scavi 1886, p. 253. Talvolta anche in tombe a cremazione si
rinviene un vaso di questa forma con l'ufficio di vaso acces-
sorio per es. nella tomba T del Foro Romano. Boni, Not. Scavi
1906 p. 36.

(') Un esemplare di Mentana nel Museo preistorico di
Roma, n. d'inv. 70630 uno di Valvisciolo, ibid. n. 73996, altri
dell'Esquilino Pinza, in Mori. Lincei, XV, pp. 108, 143, 163,
tav. XI-17; XII-24, 25, 27. Dall'Etruria se ne ha uno di Op-
peano Bull, di Pai. 1878, p. 113, tav. VII, fig. 2 uno di Bisen/.io
(Mus. preistorico di Roma, num. 51818) separato però dalla
fibula.

3) a navicella piena e vuota con lunga staffa
(t. LXXVII, LXXXI), talora con globetti laterali,
in due casi con globetto d'ambra inserito nell'arco
(t. LXXIX e LXXXVII);

4) a sanguisuga frammentate nella staffa (t. LXXXI);

5) ad arco ridotto a semplice asticella nella quali:
sono infilati dei dischi d'ambra (tre esemplari in
t. LXXXI tutti a lunga staffa).

Sono tutti tipi tanto largamente esemplificati, cho
non credo necessario riferire i riscontri. Quelle che
potrebbero sembrare più antiche, per es. la fibula

Fig. 11. — Fibula di bronzo ad arco pieno
(collezione S. Paolo).

serpeggiante di t. XCVI e quella ad arco pieno di
t. LXXXI (') orano accompagnate, la prima da fram-
menti di lamina di ferro, l'altra da tre fibule a
lunga staffa le quali, come si sa, appaiono in strati
siracusani diffìcilmente anteriori al settimo secolo, e
nel secondo periodo laziale (2).

Anelli piatti o a sezione romboidale in bronzo.
(t. LXXXI e p. 3G7 n. 2). Dei finora noti i più an-
tichi sono quelli rinvenuti nel ripostiglio dell'età del
bronzo di Casalecchio di Reno (3). Nella prima età del
ferro sono straordinariamente abbondanti nel Lazio (4)

(*) Vedi in proposito Montelius, Giv. primitive, I, testo
p. vi.

(2) Cfr. Orsi in Not. scavi 1895, pp. 142, 149; in Bull, di
Pai. 1896, p. 31; Colini e Mengarelli in Not. scavi 1902,
p. 195.

(3) Montelius, Civ. primitive, I, col. 169, tav. 30-13.

(«) A Roma: Boni in Not. scavi 1905, p. 154; Pinza in
Mon. Lincei, XV, p. 57, fig. 15 c d; p. 83, fig. 33; p. 167,
fig. 68a; a Caracupa e a Valvisciolo, Savignoni e Mengarelli
in Not. scavi 1903, pp. 298, 331, 336 ; 1904, p. 420 etc.
 
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