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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0225

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429

NECROPOLI DEL TERRITORIO CAPENATE

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Greci vissero e si stanziarono. Non è improbabile
anche, atteso il loro numero, che le fabbriche siano
state più d'una. Anche nel nostro ristretto materiale
si lasciano osservare delle particolarità. Così nelle
piccole phialai o bacinelle, ornate di fasce brune o
violacee e con coppia di fori all'orlo trovate in così

Fio. 41. — Holmos o olla con decorazioni in color rosso
(tomba LX).

buon numero (fig. 42), la superficie ha la levigatezza
lucente che forma la caratteristica dei vasi micenei di
età più recente, e la stessa lucentezza hanno la pi-
gnatta e la tazza di t. XVI (fig. 43 e 44). Tale leviga-
tezza manca invece alla maggior parte degli altri vasi
pure di argilla. Gli uccelli acquatici col capo rovesciato
che formano principale ornamento dei due bei vasi
ora ricordati, mentre non mi sono noti in esemplari

ellenici, somigliano invece troppo a quelli che si vedono
graffiti sui vasi d'impasto bruno sicuramente fabbri-
cati in Italia, perchè si possa cercar loro un luogo
d'origine altrove. Notevole è anche la forma della pi-
gnatta che riscontra con qualche vaso del Dipylon (').

Degli esemplari di vasi d'argilla figulina che ri-
tengo di fabbricazione italica, due ritengo più degli
altri importanti: la robusta anfora di fig. 45 e lo
skyphos di fig. 46, l'ima e l'altro della collezione di
S. Paolo. I motivi curvilinei della prima sembrano
risentire ancora del tardo miceneo (2), l'altro invece con
le sue figurine di trampolieri è schiettamente geome-
trico ; difficilmente dovrà ascriversi a fabbriche greche
per la pessima qualità del colore, e circa l'età sua, è
importante notare il riscontro che offre con esemplari

Fig. 42. — Phiale di argilla con pitture in color rosso
(tomba LXI).

analoghi della tomba del Guerriero di Corneto (3) una
delle pietre milliari della cronologia preromana, e con
un esemplare di Vulci

Prima di entrare a parlare della grande massa dei
vasi d'impasto richiamo l'attenzione sui due vasetti
di argilla depurata chiarissima a forma di coppa di
t. XX n. 40 e XCIX n. 5. Ne sono apparsi a Corneto (5)
Orvieto (,;) Veio'('), Vulci (8), ecc. Lo Gsell li crede
importati, ma non propone alcuna provenienza ; non è
improbabile, dato il colore pallidissimo della loro ar-
gilla, che si siano voluti imitare dei vasi in legno.

(') p. es. Ath. Mitth. 1893, tav. IX, n. 5 e G, cfr. anche
un vaso di Caere in Pottier, Vases antiqucs, D-87.

(2) Cfr. le considerazioni del Pellegrini sulle decorazioni
simili di una grande anfora cumana, Man. Lincei, XIII, p. 201.

(3) Monumenti deWIst., X, tav. Xc, n. 8 e Xd, n. 22.

(4) Gsell, Fouilles, p. 392, fig. 100.

(5) Nel Museo municipale.
(«) Not. scavi 1885, p. 504.

(7) Museo preistorico di Roma, num. invent. 70709, 70755-
57 etc.

(8) Gsell, Fouilles, p. 15, tav. d'agg. C, n. 166.
 
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