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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0229

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NECROPOLI DEL TERRITORIO CAPENA TE

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piattello con orlo rilevato decorato esternamente sul
fondo (t. C, n. 8, cfr. fig. 68).

Un particolare esame meritano le forme seguenti :
Ilolmos (fig. 41). È un vaso che appare con una
certa frequenza sì nell'impasto bruno, che in quello
ornato di pitture. Sì a Capena che nel territorio falisco,
dove pure si rinviene spesso (') ha una forma ben de-
finita e costante: un piede imbutiforme, una o due bulle
sferiche, e un piatto cavo destinato a sorreggere un vaso
tondeggiante. È opinione comune, che essi riproducano
dei prototipi metallici d'arte greco-orientale (2) ed
invero ne abbiamo degli esemplari in bronzo, e alcuni
degli esemplari di terracotta presentano degli acces-
sori indubitabilmente ripresi da modelli metallici (3).
Di quelli in bronzo a me noti (4) somigliano massi-
mamente ai nostri uno di Caere, uno di Cuma che
come suppone il Pellegrini deve aver perduto la bulla
mediana (5) e uno bellissimo a due bulle trovato a
Conca. Gli altri due esemplari di Olimpia e di Pre-
neste, similissimi fra loro hanno coi nostri di terra
poco comunanza, essendo ridotti quasi esclusivamente
ad un cono, ossia essendo comparabili solo con la
parte inferiore dei nostri. Nella Grecia continentale
non pare, che il tipo abbia incontrato molto favore,
sebbene forse potrebbero considerarsi come holmoi col
demos sovrapposto i grandi vasi posti sopra le tombe
del Dipylon (°). Se così fosse, essi riprodurrebbero gli

(') Mori. Lincei, IV, p. 243. Not. scavi 1887, p. 171; 1902
pp. H21, 593. Frequenti sono anche a Caere, cfr. Roma, Palazzo
dei Conservatori e Mus. preistorico.

(a) Gsell, Fouilles de Vulci, pp. 375; Pottier, Catalogue, II,
p. 319; Boehlau in Jahròuch d. Inst. 1900, p. 162. etc.

(3) P. es. delle catenelle; Boehlau 1. c. cfr. anche Martha,
L'art étrasque, p. 464, fig. 301; Montelius, Civil. primit.
tav. 319, fig. 5; Walters, Hist. of anc. pottery, II tav. LVI-1.

(4) Uno di Caere (tomba Regulini-Galassi) Montelius, Civ.
primitive, tav. 335, n. 1; uno di Praeneste, ibid. tav. 367, n. 7;
uno di Cuma, Pellegrini in Mon. Lincei, XIII, p. 250, fig. 27;
uno di Conca nel museo di Villa Giulia; un frammento d'O-
limpia, Furtwàngler, Die Bronzen in Olympia, IVp. 125, tav.
49 b. Il Boehlau, 1. c. ricorda una piccola riproduzione in terra
del Museo d'Atene e un esemplare raffigurato su una lekythos
del Museo di Berlino.

(') L. c. p. 250. Dubito, che nella figura data dal Pelle-
grini il vaso sia stato capovolto. È più probabile infatti sup-
porre, che la parte ornata di baccellature sia il piede, e che
sia liscia invece la parte destinata a sostenere il vaso superiore,
e coperta perciò dall'ombra di esso.

(«) Perrot-Chipiez, Hitt. de l'Art, VII, p. 56, fig. 4; 159,
fig. 42.

Monumenti Antichi — Vol. XVI.

esemplari del tipo più modesto col sostegno a sem-
plice cono come i due di Palestrina e di Olimpia.

Volendo investigare l'origine prima di questo tipo
di sostegni, noi dovremo, credo, prendere in considera-
zione alcuni utensili raffigurati nelle pitture vasco-
lari del Dipylon, nei quali il Pottier (') riconobbe dei
vasi non dissimili da alcuni di quelli presentati ai
Faraoni e ai dignitari egizii della diciottesima dina-
stia dai Keftiu (2). I Keftiu di questi dipinti, secondo
gli studi più recenti (3) sono i popoli della civiltà cre-

Fig. 48. — Vaso d'impasto bruito (dal territorio falisco).

tese minoica che ha influito su quella greco-orientale,
alla quale si ascrivono giustamente gli holmoi me-
tallici studiati (4). Se poi volesse ricercarsi la ragione
della predilezione per questa forma di vaso nelle po-
popolazioni italiche della Bassa Etruria, credo potrebbe
trovarsene una in una certa somiglianza di forma e
in una probabile identità di destinazione tra Yholmos
e il vaso assai più arcaico, comune specialmente nelle
necropoli laziali, al quale si è dato il nome di cale-
fattorio. 11 vaso di fig. 48 rinvenuto nel territorio

(') Revue des Etudes grecques, 1894, p. 117.
(a) Wilkinson, Manners and customs, voi. I, tav. II; cfr.
Hall in Brit Sch. Annual. VIII, p. 157 e X, p. 154.

(3) Hall, Keftiu and the peoples of the sea in Brit. Sch.
Annual, Vili, p. 157 e X, p. 154.

(4) Un sostegno di terra di forma non dissimile si ha già
tra le antichità troiane nel VI-VII strato, quello che presenta
ceramica di carattere miceneo, cfr. Schmidt Schliemann's Samm-
lung, p. 157, n. 3228 ; e un vaso pure analogo per forma si
ebbe nello strato miceneo avanzato di Palaekastro in Creta :
Dawkins in Brit. Sch. Annual, X, p. 225.

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