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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0235
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NECROPOLI DE fi TERRITORIO CAPENATE
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(fig. 58); ci si potrebbe forse vedere con un po' di
buona volontà una imitazione della falsa spirale tanto
comune nei vasi geometrici delle isole ('), ma è un
motivo tanto semplice e primitivo, che non ritengo
necessario sospettarlo derivato.
presentati nei nostri vasi presentano tali caratteri di
goffa stilizzazione, specialmente per la esagerata lun-
ghezza del corpo, che non si potrebbero classificare con
sicurezza. Possiamo però affermare, che si tratta gene-
ralmente di palmipedi e non di trampolieri, quali si
Fig. 50. — Ornamento graffito a fiori di loto e palmctte (vaso di tomba ignota).
Pochi però sono i vasi, nei quali oltre a questi riscontrano nei vasi geometrici greci ('). I nostri uccelli
ornamenti geometrici e vegetali non appaiano figure hanno le zampe corte e rattratte quasi in atto di vo-
specialmente di animali. Abbiamo tipi che già appar- lare, di nuotare o d'essere per posarsi, ed è bene espressa
Fig. 57. — Decorazione graffila su un kantharos di tomba XL.
tenevano al dominio dell'arte più antica, altri che
entrano con i modelli greco-orientali, e che sarà bene
esaminare partitamente.
Il graffito in genere si limita a delinearne i con-
torni, non mancano però esempii, in cui esso entra a
rappresentare i dettagli anatomici o semplicemente a
riempire il vuoto dell'interno della figura anche con
volute stranamente capricciose (cfr. spec. le due grandi
olle p. 343, fig. 62 dettaglio a fig. 59).
Uccelli palustri. Appaiono dalla Mesopotamia e
dall'Egitto all'Europa centrale tra i primi tentativi di
riprodurre le figure animali ('-). Molti degli uccelli rap-
(') Cfr. specialmente a Thera: Pfuhl in Ath. J/f'«,1003,
p. 1 seg. passim.
(2) La esemplificazione sarebbe lunghissima, i più antichi
saggi si banno in tombe predinasticlio d'Egitto, cfr. Randall
Maciver, El Amrah, tav. XIV, D 53 e nei paesi dell'Eufrate
la parte superiore di esse rivestita da piume (2). Di-
Fig. 58. — Decorazione molto frequente nei vasi graffiti.
versi dagli altri sono gli uccelli a lungo becco, pen-
e del Tigri p. es. in un vaso dipinto della necropoli di Tepé
Aly Abad che rimonta al primo apparire del rame lavorato
cfr. Delegation en Ptrsc - Reckerches archéol., voi. Vili, p. 141,
fig. 286.
(') Cfr. spec. Wide in Jahrbuch d. Inst. 1899, pp. 20, 78,
188; 1900, p. 54.
(2) Zampe ugualmente trattate si ritrovano in vasi micenei
Savignoni in Mon- Lincei XIV, tav. XXXVII e XXXVIII, ci-
prioti, Pottier, Vases antiques A-151, voi. I, tav. VIII, italo-
ionici ibid. E-754, voi. II, tav. LVI, ecc.
NECROPOLI DE fi TERRITORIO CAPENATE
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(fig. 58); ci si potrebbe forse vedere con un po' di
buona volontà una imitazione della falsa spirale tanto
comune nei vasi geometrici delle isole ('), ma è un
motivo tanto semplice e primitivo, che non ritengo
necessario sospettarlo derivato.
presentati nei nostri vasi presentano tali caratteri di
goffa stilizzazione, specialmente per la esagerata lun-
ghezza del corpo, che non si potrebbero classificare con
sicurezza. Possiamo però affermare, che si tratta gene-
ralmente di palmipedi e non di trampolieri, quali si
Fig. 50. — Ornamento graffito a fiori di loto e palmctte (vaso di tomba ignota).
Pochi però sono i vasi, nei quali oltre a questi riscontrano nei vasi geometrici greci ('). I nostri uccelli
ornamenti geometrici e vegetali non appaiano figure hanno le zampe corte e rattratte quasi in atto di vo-
specialmente di animali. Abbiamo tipi che già appar- lare, di nuotare o d'essere per posarsi, ed è bene espressa
Fig. 57. — Decorazione graffila su un kantharos di tomba XL.
tenevano al dominio dell'arte più antica, altri che
entrano con i modelli greco-orientali, e che sarà bene
esaminare partitamente.
Il graffito in genere si limita a delinearne i con-
torni, non mancano però esempii, in cui esso entra a
rappresentare i dettagli anatomici o semplicemente a
riempire il vuoto dell'interno della figura anche con
volute stranamente capricciose (cfr. spec. le due grandi
olle p. 343, fig. 62 dettaglio a fig. 59).
Uccelli palustri. Appaiono dalla Mesopotamia e
dall'Egitto all'Europa centrale tra i primi tentativi di
riprodurre le figure animali ('-). Molti degli uccelli rap-
(') Cfr. specialmente a Thera: Pfuhl in Ath. J/f'«,1003,
p. 1 seg. passim.
(2) La esemplificazione sarebbe lunghissima, i più antichi
saggi si banno in tombe predinasticlio d'Egitto, cfr. Randall
Maciver, El Amrah, tav. XIV, D 53 e nei paesi dell'Eufrate
la parte superiore di esse rivestita da piume (2). Di-
Fig. 58. — Decorazione molto frequente nei vasi graffiti.
versi dagli altri sono gli uccelli a lungo becco, pen-
e del Tigri p. es. in un vaso dipinto della necropoli di Tepé
Aly Abad che rimonta al primo apparire del rame lavorato
cfr. Delegation en Ptrsc - Reckerches archéol., voi. Vili, p. 141,
fig. 286.
(') Cfr. spec. Wide in Jahrbuch d. Inst. 1899, pp. 20, 78,
188; 1900, p. 54.
(2) Zampe ugualmente trattate si ritrovano in vasi micenei
Savignoni in Mon- Lincei XIV, tav. XXXVII e XXXVIII, ci-
prioti, Pottier, Vases antiques A-151, voi. I, tav. VIII, italo-
ionici ibid. E-754, voi. II, tav. LVI, ecc.