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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0242

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necropoli del territorio capenate

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fronte (') forse civette come nel gioiello di Egina.
Ma la pittura vascolare, e in genere l'arte greca e
ionica contemporanea alle nostre tombe non ci pre-
sentano, per quanto io so, che poche lontane analogie.
Solo una lelnjthos protocorintia del Museo di Boston
ci mostra due aquile di fronte alquanto simili alla
nostra In altri vasi dobbiamo cercare una parziale
somiglianza nelle ligure di uccelli volanti viste di
profilo o di dorso

d'esser osservato il camplicato trattamento nel corpo,
nelle ali e nelle code degli animali. Ora anzi tutto
la cura somma nel rappresentare il piumaggio, non
abituale nei nostri vasi e nei loro modelli, è carat-
teristica nei monumenti caldei ('). Ma meglio ancora,
se si guarda quella fitta e irregolare segmentazione,
sembrerà evidente l'imitazione da un intarsio o da
uno smalto; e ancora una volta l'arte della Mesopo-
tamia ò quella che di antichissimi smalti ci mostra

Fig G9. — Decorazione grafita su un'inochoe di tomba LIV.

Quasi tutte le rappresentazioni di aquile volanti
di prospetto che abbiamo ricercato, mostrano la ligura
dell'uccello complicata con qualche altro elemento:
leontocefala è spesso l'aquila caldea, bicipite quella
hethea, donna-aquila quella dei sigilli cretesi e della
lamina argentea di Syros. Semplice invece e assai
simile alla nostra è quella spiegata come insegua in
ima stele caldea di Tello (4). E per tutto il complesso
della rappresentazione del nostro vaso, per i dettagli
nelle figure come per l'aspetto araldico del gruppo
dovremo riconoscere, che le maggiori somiglianze sono
appunto con le rappresentazioni più lontane di luogo
e di età, con le caldee. Quanto ai dettagli merita

(') Montelius, Civ. primitive, tav. 3fi8, fig. 4.
(*) Amerio. Journal, 1900, p. 443, tav. VI.

(3) Cfr. specialmente su questo tipo di uccello volante
Furtwangler, Goldfund von Vettersfeld, p. 24, e Die Bronzen
in Olympia, IV, p. 105, tav. XXXIX. n. 708 ; Studniczka in
Jahrbuch d. Inst. 1886, p. 93; Schumacher, ibid. 1889, p. 218,
tav. V, VI, 1, ecc.

(4) Perrot-Chipiez, Ilist. de VArt, II, p. 592.

i più nobili esempì (*). Quanto alla disposiziono delle
ligure abbiamo per solito come qui l'aquila volante
di faccia tra due animali di profilo. Il valore aral-
dico di quelle rappresentazioni fu chiaramente sta-
bilito dall'Heuzey In esse l'aquila è il re caldeo,
che domina due animali che vanno in senso inverso,
ossia i nemici dell'est e dell'ovest. Gli animali sono
per lo più leoni, si hanno però anche esempii di tori,
lepri e cervi. A me sembra insomma, che al nostro
figlilo sia capitata sott'occhio una qualche copia di
stemmi caldei, e l'abbia riprodotta; egli stesso o il
suo modello hanno sostituito due uccelli ai due qua-
drupedi dominati dall'aquila, e li hanno volti, non
intendendo il simbolo espresso dal prototipo, ambedue

(') Heuzey in Mon. l'iot. II, p. 20.

(2) Cfr. gli smalti celebri dei palazzi di Khorsabad e di
Susa: Perrot Chipiez, Hist. de VArt. II, p. 703, tav. XV; nella
figura d'aquila di detta tavola si può osservare bene la simi-
glianza di trattamento nelle piume del petto e del collo.

(3) Mon. Plot, I, p. 7.
 
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