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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Jatta, Michele: Vasi dipinti dell'Italia meridionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0268

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509

VASI DIPINTI DEM.' ITALIA MERIDIONALE

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a colonnette col piede poggiato sul sasso riproduce
un motivo molto frequente sui vasi di bello stile,
motivo, come è noto, strettamente polignoteo che ri-
corre ben due volte sul fregio occidentale del Parte-
none ('), l'in flusso della grande pittura nei nostri di-
pinti vascolari si rivela altresì nella predilezione pol-
lo immagini espressive allo stato di riposo, nell'espres-
sione patetica di Elena (*), in alcuni motivi del vesti-
mento come quello di sollevare il velo e nelle
pieghe severi', schematiche e diritto del chitone di
Elena, turbate dal sollevarsi della gamba, motivo pre-
diletto nel V secolo che si riscontra nella Parthenos (4)
e ricorro più volte nel fregio orientale del Parte-
none.

E senza dubbio al V secolo e forse anche alla
grande pittura dobbiamo riferire il motivo della dan-
zatrice tutta avvolta nell'himation dell'oenochoo, di
cui ricorre un tipo identico sulla faccia posteriore di
un cratere attico con scena dionisiaca, appartenente
al Museo di Napoli e dal Furtvàngler attribuito alla
fine dell'età di Pericle (5). E le donne fuggenti in B
dell'anfora a colonnette non ci ricordano forse qualche
compagna delle Leucippidi spaventata ed in fuga nella
scena del famoso ratto, soggetto così caro ai vasi po-
lignotei ?

Se dunque dall'altro canto ai nostri dipinti vasco-
lari manca la pretesa disposiziono pittorica delle figure,
tutte su di un medesimo piano, non possiamo perciò
da essi escludere l'ispirazione della grande pittura,
abbastanza rilevante, come abbiamo notato di sopra
e come fu già osservato per altri esemplari, nei singoli
motivi e nei particolari stilistici (/').

(') Robert, Nekyiv, p. 05; DQmmler, Ideine Schriften,
III, p. 322 e scg.

(*) Paul Girard, Monumenti grec» 1895-97, p. 18; Dflram-
ter, op. cit., ir, ]). 381, III, 331 e segg.

(3) Robert, Kndchehpielerinnen, pp. 17, 18.

(4) Winter. Die jùnr/eren atlischen Vasen, p. 2G e seg.

(5) Griechisrhe Yasenmalerci. serie I, tav. 37, testo p. 193.
Riconosce inoltre nel vaso lo stile di Meidias manierato. Già
prima lo Stephani C. R., 1870-1871,p 171, aveva fatto rimon-
tare l'originale della danzatrice tutta ravvolta nell'himation al
V secolo. Confr. anche su questo tipo E. Potticr, Monumenti
(jrecs, II, 1889 1890, p. 20, tav. 9, 10.

(c) Mon. antichi, voi. XIV, p. 43 e seg ; Schftne, Za Po-
h/gnots clelpischen Bildern in Jahrh. arch. fust., Vili, p. 193
e seg

Monumenti Antichi — Voi.. XVI.

Malgrado però queste evidenti aderenze con i vasi
attici di bello stile, una più accurata osservazione ci
rivela nei vasi di Coglie un'impronta speciale sia nella
tecnica che nel disegno.

11 coloro della creta infatti non è di quel rosso
aranciato caratteristico per i prodotti genuini delle
fabbriche attiche del V secolo, che il nostro figolo
ha corcato di ottenere collo spargere sulla superficie
gialliccia del vaso uno strato di color rosso molto
poco resistente, come si rileva specialmente nella parte
inferiore del cavallo che capita su di un coccio mag-
giormente danneggiato dall'umido, e, sebbene non nello
medesime proporzioni, anche nelle rimanenti figure.

La vernice non soltanto non presentai il bel nero vel-
lutato de' vasi attici, ma non copre con eguale intensità
la superficie del vaso.

Il disegno poi spesso è trascurato e lascia traspa-
rire l'incapacità, dell'artista di sormontare alcuno dif-
ficoltà.

Si noti per esempio come nel rigonfiamento del chi-
tone d'Ippolita il nostro ceramografo non ha sapulo
sormontare la difficoltà di distinguere l'orlo inferiore
del chitone che sollevandosi doveva sovrapporsi all'altro,
difficoltà che ha superata male nell'altra Amazzone.
E senza dubbio incerto ed inceppato si rileva il disegno
nella maniera come è resa la spalla sinistra di Ercole,
rappresentata quasi di prospetto con l'omero troppo
sporgente in avanti, nella gamba sinistra dell'Amaz-
zone che seguo Ippolita ed in generale in tutta la
silhouette delle figure.

.Ma ciò che specialmente caratterizza queste figure
è il loro profilo.

Le Amazzoni (fig. 6) con il mento abbastanza spor-
gente, e con i nasini rivolti all'insti hanno certo una
fisonomia più volgare di quella che l'idealismo dell'arte
attica del V secolo soleva dare alle feroci guerriere ;
ed il Sileno con i suoi marcati e brutali lineamenti,
con la sua rada capigliatura ed incipiente calvizia, con
la caratteristica barbetta si discosta certo dal tipo del
Sileno comune ai vasi di bello stile.

Ma soprattutto decisivo a questo riguardo è il tipo
di Ercole (fig. 7), che ci presenta, a parer mio, un pro-
filo spiccatamente semitico. Il suo naso infatti è curvo,
un po' aperto nelle narici, decisamente staccato dalla
fronte, di cui si distinguono nettamente le sporgenze
divise da una ruga orizzontale.

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