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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Jatta, Michele: Vasi dipinti dell'Italia meridionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0271

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515

VASI DIPINTI DELI, ITALIA MERIDIONALE

516

lerci (') egli nota come il tipo di Fineo o delle Arpie,
al pari di quello di Polifemo nel vaso Richmond, è
un tipo semitico ispirato probabilmente a quosti artisti
vascolari da' Fenici, coi quali essi erano ili continue
relazioni commerciali.

Ora a me sombra che queste osservazioni del Furt-
wangler sui più antichi vasi a ligure rosse dell'Italia
meridionale, possano con sicurezza riferirsi ai vasi di
Coglie, e sono perciò la migliore riconferma per attri-
buirli al gruppo da me loro assegnato. Poiché essi,
per quanto affini ai vasi attici di bello stile, subendo
come questi l'influsso della grande pittura, ci rivelano
d'altra parte una innegabile inferiorità di stile e di
tecnica rispetto ai loro modelli, ed un più marcato
sentimento individuale.

Nò manca il tipo semitico. Per questo riguardo
anzi l'Ercole dell'anfora di Coglie a me sembra di
maggior interesso che gli altri esempi (2), sia perchè
il tipo, a parer mio, è ritratto con maggior verismo,
sia perchè Fineo, vecchio re trace, cieco e persegui-
tato dall'ira di Giove, lo Arpie, esseri mostruosi e
feroci, Polifemo, il monstrum horrendum, informe
iugens di Virgilio, con profilo non greco non ci sor-
prendono quanto Ercole, l'eroe schiettamente ellenico
ritratto nel fioro della sua gioventù.

Io sono sicuro invero elio ad un ceramografo attico
giammai sarebbe venuta l'idea di rappresentare Ercole
col profilo di un Fenice; nò, per quanto io sappia,
questo tipo è stato mai trattato dalla pura arte el-
lenica.

Con ragione infatti il Bohlau ritiene un vaso,
compreso per epoca fra i vasi del Dipylon ed il vaso
Francois, e che porta disegnata sul collo una testa
col tipo semitico, una cattiva copia di un originale
non attico mentre l'idria pubblicata dal Rayot,
sulla quale è rappresentato un busto di uomo con
profilo semitico, è attribuita alla ceramica delle isole
di stile orientalizzante (').

(•) I, testo, p. 305.

(2) Un altro esempio di Ercole in profilo semitico molto
simile all'Ercole dell'anfora di Ceglie io credo si debba ricono-
scere su di un frammento di un gran vaso proveniente dalla
Basilicata ed ora nel Museo Nazionale di Napoli, e elle porlo
stile attribuirei al medesimo grappo dell'anfora di Coglie (Hey-
demann, Vasensammlunt/eii zu Neapcl, n. 2558).

(3j lioblau, Jakrbuch d. arch. Instituts, 1887, p. 47 n. 4*.

(') liayet, Bull, de Con: hell., 1881, tav. VII, p. 511.

E se invero su alcuni vasi attici di bello stile si
deve probabilmente riconoscere un tipo non greco, no-
tiamo come esso è espresso soltanto dalla maniera
speciale dei baffi e della barba, non dal profilo.

Così il giovano Fenice sul cratere di Pisticci nel
Museo di Taranto ('), che per il colore dell'argilla
giallo-aranciato, per la vernice nera ebano lucente e
por il disegno accurato, dobbiamo ritenere per attico,
sembra, come si esprime il Quagliati, riferirsi ad un
tipo non greco per la foggia peculiare de' baffi e della
barba.

Per i vasi dell'Italia meridionale però il caso è
ben differente; e la non grecità del tipo è espressa
con maggior verismo, e non soltanto dai baffi e dalla
barba, ma da tutta la fìsonomia.

Nè d'altra parte per essi questo tipo ricorre in casi
isolati. Se invece agli esempi notati dal Furtwàngler,
vaso di Fineo e vaso di Richmond, aggiungiamo il
noto vaso di Dolone, l'anfora di Bari, il frammento
di Napoli (2) e l'Eros dell'anfora della collezione
Jatta (:t), osserviamo, come il tipo semitico ora fre-
quentemente trattato dai più antichi pittori vascolari
a figure rosso dell'Italia meridionale, rilevandoci in
essi un sentimento veristico ed uno studio fisionomico
ben ditt'orente dai concetti idealistici dei loro modelli.

Infine quale data assegneremo ai vasi di Bari?
E se la loro attribuzione al gruppo de' più antichi
vasi a figure rosse dell' Italia meridionale è giusta,
quale posto cronologico occupano in esso?

Senza dubbio, e l'abbiamo già notato, l'impronta
dei vasi di bello stile è ancora così rilevante da far-
celi ritenere fra i primi esemplari della serie, ma
d'altra parte, se non mi sbaglio, in alcuni motivi
tecnici e schematici sembra si riveli l'influsso dello
stile di Meidias (4).

Di questi motivi noto innanzi tutto la maniera di
rendere i capelli con linee ondulate più. dense su fondo
meno denso, come in Ercole e nel Sileno, e più
rammassati e lunghi sulla nuca come in Ercole e
nei due giovani nella scena di ratto, la predilezione di
Meidias per il rigonfiamento ad arco del mantello dietro

(') Quagliali, Not. d. se. 190-1, p. 198 s., fig. -1.
(2) Cfr. nota 2 della col. prec.

(a) Calai. Jatta, n. 1090; Monu.ni. [ned. deWInst. XII,
lav. XVI.

(J) YValtcrs, Ilistori/ of ancient Pottery, I, p. 400.
 
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