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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Jatta, Michele: Vasi dipinti dell'Italia meridionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0276

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-.>;, VASI DIPINTI DEL

certamente con maggiore facilità riteniamo una con-
cezione artistica dello spirito ionico, l'espressione del
contrasto fra lo sforzo di un corpo agile e robusto
come quello di Ercole e la resistenza opposta da
Cerbero.

A questo proposito anzi io credo che si possa sta-
bilire con grande probabilità il confronto fra il gruppo

' ITALIA MERIDIONALE 526

alternandosi sulla superficie del vaso strati di un
nero più diluito con strati più densi, pel lavoro di
incisione dettagliato nell'interno delle figure special-
mente di Ercole, per lo stile un po' trascurato, per
alcune particolarità del disegno, come gli occhi di
Ercole ritratti nella stessa maniera di quelli di
Athena ('), Cerbero con tre teste, Ercole sbar-

Fig. 9.

di Ercole e Cerbero dei vasi dell'Italia Meridionale,
ed il dipinto che adorna la faccia principale di un
cratere a figure nere ancora inedito dei Museo Pro-
vinciale di Bari e proveniente dalla necropoli di Ru-
tigliano (fig. 9). Ercole protetto da Athena cerca di
tirare Cerbero legato ad una fune.

In Ercole invero rappresentato di faccia, puntel-
lato sulle gambe a me sembra si sia espresso seb-
bene in maniera rudimentale il contrasto notato nel
gruppo de' vasi dell'Italia Meridionale, e considerando
la differenza di epoca, a me pare possibile stabilire
una dipendenza di questi dalla concezione artistica
dominante nel gruppo del vaso di Ripigliano.

Ebbene per il colore biancastro dell'argilla, per la
vernice non lucente, tendente al grigio e non eguale,
Monumenti Antichi — Voi. XVI.

bato (2), non esito ad attribuire questo cratere allo
stile ionico italico (3).

Ed allora io credo che sia molto più facile am-
mettere, che per il gruppo di Ercole con Cerbero, i
pittori vascolari dell' Italia meridionale, più che un
originale attico, di cui non ci resta alcuna traccia,
abbiano seguita la corrente artistica, che non veniva
certo dall'Attica e che nel secolo antecedente

(') L'arto ionica arcaica non distingueva con diversa forma
gli occhi delle figure feminili da quelli delle maschili, (Fttrt-
wangler, Griech. Vascnm., I, testo, p. 9G).

(2) Roscher, Lexikon, II, colonna 1126.

(3) Cfr. Pottier, Vases Anliques du Louvre Salle E, 755,
tav. 50.

(4) Furtwiingler, Anlike Gcmmen, III, p. 88 seg.; Vasen-
malerei, testo I, p. !>3.

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