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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0053

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97 (

l'origine della città, costituita da una miscela di ele-
menti rodii e cretesi.

Sep. 134. Anfora (?) in pezzi con ossicini di piccolo
individuo, una piccola lekytho3 primitiva (= fig. 30)
grezza, ed altra simile maggiore (a. cm. 11) con cor-
zonature sulle spalle.

Sep. 135. Hydria (?) grezza contenente tracce di
scheletrino incombusto, con qualche altro osso cre-
mato; v'era assieme un bombylios corinzio colle figure
di due galli affrontati.

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buona condizione una kylix protocol1, a raggi al piede,
una lekythos cuoriforme protocol1., altra grezza e quattro
grossi dischi fittili di rozzo impasto bigio (fig. 60),
di fattura e cottura scadente, con foro al centro, diam.
medio cm. 10, i quali hanno tutto l'aspetto dei con-
trappesi da reti delle stazioni preistoriche lacustri.
Essi trovansi in grande numero nei sepolcri popolari
del Borgo, ed io penso servissero effettivamente per
contrappesi da reti o da telaio. Aggiungasi: un fram-
mento di kantharos in bucchero, una piccola cuspide
di freccia in br., ed alcune conchigliette eduli cotte.

Sep. 130. Altro ustrino di un mq. di estensione,
con ossa bruciate in quantità limitata ed una minu-
scola lekythos grezza primitiva.

Sep 140. Simile, con mq. 1 '/s di estensione, ossa
cremate, ma nessun avanzo ceramico.

Nella parte centrale di via Salerno il suolo mobile
scende ad una profondità rilevante; a m. 2,20 si trova
ancora terreno rimaneggiato con avanzi ceramici del
sec. XVIII, senza tracce nè di roccia nè di sepolcri ;

Fio. 60.

Sep. 136. Anfora 1. cm. 50 adagiata colla bocca
ad E, tappata da una lastrina; nell'interno residui di
scheletrino umano, associati ad un bombylios cor. a.
cm. 13 V, con trofeo di loto (fig. 59) e ad una taz-
zina con frisa di cani schematici.

Sep. 137. Vaso di forma incerta, forse hydria,
gi'ezza, con tracce di scheletro infantile.

Sep. 138. Vasta area di ustrino di circa 2 mq.
con la solita massa di ceneri, carboni ed ossa, spet-
tanti a più individui; eranvi commisti numerosi rot-
tami fìttili spettanti a vasellame protocol1, e cor. ; in

Monumenti Antichi — Voi. XVII.

i quali, o quivi non esistono, oppure furono coperti
da tali masse d'alluvione, che nelle condizioni attuali
è impossibile raggiungerli. Ciò si spiega per il fatto
che la parte centrale di questa e delle vie ad essa
parallele risponde all'asse del piccolo avvallamento
che scende a mare vicino al giardino pubblico. Da
ripetuti esperimenti risulta che qui la trivella a
m. 2,30 non riesce ancora a pescare il sodo, od a
raggiungere sepolcri. Forse essi qui non furono collo-
cati, attesa la previdenza costante di non aprirli negli
avvallamenti; per contrario essi si addensavano in

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