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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0125

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241

GELA

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nero acqua sulle nari mercantili. Quando poi si voleva
trasformarli in custodie mortuarie, anche se il cadavere
ora molto piccolo era necessario squarciarne più o
meno ampiamente il ventre, rimettendo poi a posto i
pezzi ; forse a tale bisogna servivano gli esemplari già
guasti e lesionati. Quanto ad addnrne riscontri di com-
parazione, dichiaro di non conoscerne altri esemplari,
allo infuori di un solo frammento da me riscontrato
nella necropoli di Camarina.

Ai recipienti in parola si attacca quello da me va-
gamente denominato a tabacchiera (fìg. 104) in causa
della sua forma schiacciata e del grande coperchio
rettangolare mobile; esso non era certo destinato a con-
tenere liquidi, ma forse preparati alimentari in con-
serva ('), e da ultimo, strana antitesi, a macerare ca-
daveri puerili. Ancor esso è una forma per me al tutto
unica.

Nella XI categoria ho raccolte poche forme di vasi
fittili, sovente non bene determinabili per lo schiaccia-
mento e le lesioni subite; sono per lo più olle globari
c°n o senza anse ; singolare il sep. 45 con due grandi
scodelle combacianti a guisa di sfera, delle quali grandi
scodelle assai copiosi esemplari ci ha fornito la necrop.
di Camarina, sia ad uso di protezione, come di vero
recipiente ossuario.

I casi, diciamoli così, raccolti nella categoria XII
non costituiscono forme tipiche e regolari, ma capric-
ciose anomalie derivanti dalla estrema povertà di chi
compieva l'estremo rito; sono per lo più mezze anfore,
o fondi di dolii capovolti per proteggere totalmente, o
parzialmente, un morticino adagiato in nuda terra sopra
un coccio od un frammento di tegola : oppure sono
rottami di grandi recipienti combinati ad arco per
formare un debole involucro a qualche cadaverino
(sepp. 142, 147, 160, 173,180,184, 187, 276 te, 336,
337). E evidente trattarsi di deposizioni fatte alla
lesta, coi primi cocci che capitavano alla mano, sogno
di estrema miseria dell'infima classe.

(') Aristofane in Vespae, v. G76 ricorda le vQxal< vas' sPe"
ciali destinati a ricevere il pesce salato; quale forma essi aves-
sero non risulta da altre fonti letterarie, limitandosi gli Scholia
sii v. c. a spiegare ; vQ/ag ; xeQàfitia àyysìa i'nnSe/.xixù tcnii/wv,
oéo Cara s/ofra; e quanto meno oserei dire tale epiteto vada
Appropriato alla nostra l'orma. Lo cito solo a testimoniare l'uso
di vasi speciali oltre che per vino ed olio, anche per fichi e
pesce salato, quale era anche il pìxog (Hesych., s. v.; Anecdota
Bekk., pp. 220, 10).

Monumenti Antichi — Voi. XVII.

Allo stesso infimo stadio sociale spettano i sepolcri
dell'ultima (XIII) categoria; una fossetta nella nuda
terra od una grattatura superficiale della roccia {xànsros)
bastava ad accogliere il povero morto, senza ulteriori
protezioni, od al più coperto da qualche frammento
fittile, ed in rari casi deposto sopra od avvolto in uno
strano lenzuolo funebre di creta vergine (sepp. 64, 200,
411, 457; Lap. diverse anfore) (')•

Così dalle sontuose cellette di via Bonura, dai rari
bauli fittili, dai bellissimi sarcofagi monoliti, che col-
piscono per le straordinarie dimensioni loro e della
coperta, e che malgrado la costante povertà del con-
tenuto alludono a gente facoltosa, scendiamo alle mi-
sere deposizioni della plebe e degli schiavi, talvolta
deposti accanto ed addosso ai ricchi sepolcri dei pa-
droni. E la vita sociale di Gela attraverso duo secoli,
colle sue gradazioni e colla diversa condizione delle
classi cittadine, congiunte nella livellatrice eguaglianza
della tomba, emerge chiara dalla muta e solenne elo-
quenza dei sepolcri.

II. Il rito funebre si compendia nello specchio
seguente, corredato di brevi osservazioni.

a) Inumazioni di adulti e fanciulli N. 223

con cranio ad E....... 105

a SE, SEE, SSE . . . 5L

ad 0....... 3

a NO....... 6

a N....... 7

a NE, NEE..... 22

» a S....... 5

a SO....... 3

b) 'EyxvTQia/.iot di feti, bambini,

più di rado di fanciulli . . N. 233

Bambini entro nidoi...... 20

Fanciulli entro nitioi...... 10

Bambini in anfore....... 157

» » elle....... 4

* » hydrie...... 9

» » doppia scodella ... 2

(') Nelle anfore la creta serviva a meglio proteggere il ca-
daverino, ma nello fosse era un vero letto funebre, che trove-
remo anche in sepp. del V secolo (fondo Salerno), e che risponde
ai casi di uno orfiófia di sabbia marina, di ciottolili! o di terra
purgata, collocata di proposito dentro sarcofagi di Samos
(Boehlau, op. cit., p. 20).

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