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GELA
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gurano alcuni pezzi degni di studio per arte e conte-
nuto, ed alcune lekythoi bianche, le quali sarebbero
di primo ordine, se non avessero in gran parte smar-
rita la pittura.
Intanto reputo utile produrre qui alcuni bei fram-
menti fittili e qualche minutaglia metallica rinvenuta
dal Lauricella in tentativi di breve durata eseguiti
nel suo fondo dopo il 1900; essi basterebbero da
sulla fascia superiore Eracle nudo in ginocchio doma
il cinghiale erimantio, di dietre Iolao (?) che regge
scpauTtg la clamide, nella d. la clava dell'amico, ed
è seguito da un caprone. Sul registro sottostante Dio-
niso recumbente fra due occhioni bianco-neri, di cui
solo uno per intero è superstite (fig. 229).
Sono due vasi attici della fine del VI sec. ('),
nei quali si fa sentire l'influenza della pittura rossa,
soli a lumeggiare l'epoca attraverso la quale si
venne costituendo quella vasta sezione della necropoli
gelese.
Frammento del collo di un colossale cratere od
anfora a rotelle, a fondo rosso corallino ed a f. n.,
1. cm. 36, a. cm. 13 (fig. 228). La cornice marginale
è adorna di un meandro; la fascia sottostante reca
due quadrighe al passo, montata oguuna da un guer-
riero e ia.IV rjvhxos ovvero naoccfiàrrjg in camicione
bianco. Sul registro inferiore si svolgeva una rara
rappresentanza navale, di cui non è superstite che la
punta di un albero e la cresta di una vela bianca
colle lettere:
.....AOVS T m .....
Frammento (cm. 95 X 44), di un altro vaso ana-
logo ma di dimensioni molto minori, pure a fondo
rosso corallino ed a f. n. ; sulla cornice meandro ;
e nel secondo la presenza degli occhioni ricorda l'io-
nismo orientale (2). La rarità poi dei nostri due vasi
risulta altresì dal doppio registro figurato del collo
tutto rosso, mentre era nero il ventre. In codesti vasi
erano frequenti se non costanti le rappresentazioni di
carri da guerra (ao/xata noXefuat^Qia), come nel-
l'esemplare fuscano Notizie, 1903, p. 531, e negli
affini colà citati.
Kantharos a doppia faccia umana, sormontato da
un polos svasato, restaurato da copiosi frammenti, ed
a. cm. 17 '/( (figg. 230 e 231); la creta figulina
(') Per la cronologia di ossi, oltre clic le note stilistiche,
giova veder raffigurata questa forma di anfora in una tazza
della Bibl. Naz. di Parigi (De Ridder, Vases peints ecc., ]). 218),
di stile nero ionizzante, ed in un kantharos a teste plastiche
del Louvre {Monum. Plot, IX, 1902, tav. XIII).
(a) Pottier, Vases du Louvre, p. 114, tav. 77; Boehlau,
Athen. Mittheil., 1900, p. 40 e segg.
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gurano alcuni pezzi degni di studio per arte e conte-
nuto, ed alcune lekythoi bianche, le quali sarebbero
di primo ordine, se non avessero in gran parte smar-
rita la pittura.
Intanto reputo utile produrre qui alcuni bei fram-
menti fittili e qualche minutaglia metallica rinvenuta
dal Lauricella in tentativi di breve durata eseguiti
nel suo fondo dopo il 1900; essi basterebbero da
sulla fascia superiore Eracle nudo in ginocchio doma
il cinghiale erimantio, di dietre Iolao (?) che regge
scpauTtg la clamide, nella d. la clava dell'amico, ed
è seguito da un caprone. Sul registro sottostante Dio-
niso recumbente fra due occhioni bianco-neri, di cui
solo uno per intero è superstite (fig. 229).
Sono due vasi attici della fine del VI sec. ('),
nei quali si fa sentire l'influenza della pittura rossa,
soli a lumeggiare l'epoca attraverso la quale si
venne costituendo quella vasta sezione della necropoli
gelese.
Frammento del collo di un colossale cratere od
anfora a rotelle, a fondo rosso corallino ed a f. n.,
1. cm. 36, a. cm. 13 (fig. 228). La cornice marginale
è adorna di un meandro; la fascia sottostante reca
due quadrighe al passo, montata oguuna da un guer-
riero e ia.IV rjvhxos ovvero naoccfiàrrjg in camicione
bianco. Sul registro inferiore si svolgeva una rara
rappresentanza navale, di cui non è superstite che la
punta di un albero e la cresta di una vela bianca
colle lettere:
.....AOVS T m .....
Frammento (cm. 95 X 44), di un altro vaso ana-
logo ma di dimensioni molto minori, pure a fondo
rosso corallino ed a f. n. ; sulla cornice meandro ;
e nel secondo la presenza degli occhioni ricorda l'io-
nismo orientale (2). La rarità poi dei nostri due vasi
risulta altresì dal doppio registro figurato del collo
tutto rosso, mentre era nero il ventre. In codesti vasi
erano frequenti se non costanti le rappresentazioni di
carri da guerra (ao/xata noXefuat^Qia), come nel-
l'esemplare fuscano Notizie, 1903, p. 531, e negli
affini colà citati.
Kantharos a doppia faccia umana, sormontato da
un polos svasato, restaurato da copiosi frammenti, ed
a. cm. 17 '/( (figg. 230 e 231); la creta figulina
(') Per la cronologia di ossi, oltre clic le note stilistiche,
giova veder raffigurata questa forma di anfora in una tazza
della Bibl. Naz. di Parigi (De Ridder, Vases peints ecc., ]). 218),
di stile nero ionizzante, ed in un kantharos a teste plastiche
del Louvre {Monum. Plot, IX, 1902, tav. XIII).
(a) Pottier, Vases du Louvre, p. 114, tav. 77; Boehlau,
Athen. Mittheil., 1900, p. 40 e segg.