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GELA
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VI.
Sepolcri nel predio Mangeri.
(Scavi maggio 1001).
Il predio del prof. Vincenzo Maugeri è un piccolo
appezzamento rettangolare di suolo a m. 200 dal
convento di S. Niccola, sulla sinistra della ruotabile
Terranova-Licata. Siccome si assicurava che mai vi
fossero state eseguite ricerche ('), il proprietario in-
sistè perchè io vi facessi degli scavi Si cominciò per
Sep. 1. Un cavo amplissimo aperto a grande pro-
fondità (m. 4,40) presentava tali attrattivo che, non
curando pericoli o dispendio, fu da me seguito sino
alla profondità definitiva; il disegno che presento ne
dà la sezione (fig. 258). Sul fondo della fossa colos-
sale (m. 2,00 X 4,00 almeno), esattamente orientata,
ma certo violata in precedenza, era rimasto un letto
di carboni grossi e minuti, dello spessore di cm. 6
ad 8. Esaminati accuratamente i carboni, se ne pote-
rono distinguere due gruppi ; la maggior parte formata
da legname grezzo da ardere presentava ancora pezzi
0_[ 2 "
Fig. 258.
aprire trincee in ogni senso, attraverso il terreno ve-
getale di cm. 80-70, per toccare le arene vergini, e
per vedere se in esse fossero state scavate fosse sepol-
crali. In vicinanza dello stradone si constatò che dopo
due palmi di terreno vegetale il suolo era cosparso
di chiazzo o mucchi di tegolami antichi, di coppi,
di anfore rotte; ivi si raccolsero i pezzi di un trapezo-
foro fìttile canellato, con fregi a stampo nel collarino,
e poi rottami di lekanai campane coi soliti ornamenti
floreali bianchi, ed altri frammenti di vasi italioti
insignificanti. In complesso un materiale tardo del
sec. III, a quanto pare di scarico, adagiato sopra la
linea dei sepolcri.
(') Seppi in seguito, che certo Macanucco, mio dei prece-
denti proprietari del suolo, vi aveva profuso rilevanti somme,
mettendolo tutto sottosopra, per scoprirvi il fantastico vitello
d'oro. Ed i miei scavi hanno esattamente confermata questa
circostanza.
Monumenti Antichi — Vol. XVII.
di tronchi e rami del diam. di oltre cm. 20, colle
tìbbre frescho od intatto. Pochissimi pozzi appartene-
vano a legnami lavorati; in due vedevansi ancora
Fig. 250.
infissi chiovi di ferro ; un altro era una assicella con
testa piallata a sezione trapozia (fig. 259). Nel letto
carbouioso pochi chiodi molto consumati, alcuni dei
quali piegati a |—|. In un piccolo cumulo giacevano
ossa umane intonsamente cremate. Più che ad una
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VI.
Sepolcri nel predio Mangeri.
(Scavi maggio 1001).
Il predio del prof. Vincenzo Maugeri è un piccolo
appezzamento rettangolare di suolo a m. 200 dal
convento di S. Niccola, sulla sinistra della ruotabile
Terranova-Licata. Siccome si assicurava che mai vi
fossero state eseguite ricerche ('), il proprietario in-
sistè perchè io vi facessi degli scavi Si cominciò per
Sep. 1. Un cavo amplissimo aperto a grande pro-
fondità (m. 4,40) presentava tali attrattivo che, non
curando pericoli o dispendio, fu da me seguito sino
alla profondità definitiva; il disegno che presento ne
dà la sezione (fig. 258). Sul fondo della fossa colos-
sale (m. 2,00 X 4,00 almeno), esattamente orientata,
ma certo violata in precedenza, era rimasto un letto
di carboni grossi e minuti, dello spessore di cm. 6
ad 8. Esaminati accuratamente i carboni, se ne pote-
rono distinguere due gruppi ; la maggior parte formata
da legname grezzo da ardere presentava ancora pezzi
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Fig. 258.
aprire trincee in ogni senso, attraverso il terreno ve-
getale di cm. 80-70, per toccare le arene vergini, e
per vedere se in esse fossero state scavate fosse sepol-
crali. In vicinanza dello stradone si constatò che dopo
due palmi di terreno vegetale il suolo era cosparso
di chiazzo o mucchi di tegolami antichi, di coppi,
di anfore rotte; ivi si raccolsero i pezzi di un trapezo-
foro fìttile canellato, con fregi a stampo nel collarino,
e poi rottami di lekanai campane coi soliti ornamenti
floreali bianchi, ed altri frammenti di vasi italioti
insignificanti. In complesso un materiale tardo del
sec. III, a quanto pare di scarico, adagiato sopra la
linea dei sepolcri.
(') Seppi in seguito, che certo Macanucco, mio dei prece-
denti proprietari del suolo, vi aveva profuso rilevanti somme,
mettendolo tutto sottosopra, per scoprirvi il fantastico vitello
d'oro. Ed i miei scavi hanno esattamente confermata questa
circostanza.
Monumenti Antichi — Vol. XVII.
di tronchi e rami del diam. di oltre cm. 20, colle
tìbbre frescho od intatto. Pochissimi pozzi appartene-
vano a legnami lavorati; in due vedevansi ancora
Fig. 250.
infissi chiovi di ferro ; un altro era una assicella con
testa piallata a sezione trapozia (fig. 259). Nel letto
carbouioso pochi chiodi molto consumati, alcuni dei
quali piegati a |—|. In un piccolo cumulo giacevano
ossa umane intonsamente cremate. Più che ad una
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