369
gela
370
corpo piuttosto esile, la testa calva cinta di cercine, ciale attenzione l'iscrizione granita sotto il piede a
incede a d. tenendo sulla spalla un tirso da cui stac- tratti molto fini:
MMIIIkEK V©l AESAA
cansi duo rami d'ellera ed al quale è appeso un otre
del paro cinto d'ellera; nella d. abbassata un boc-
cale. Lo precede, voltando la testa indietro, Dioniso, Aucbe questa iscrizione, come tutte lo sue con-
aitante della persona, barbuto, pnre col cercine, co- simili, è parecchio oscura, sebbene scritta in nitide
Fio. 272.
perto di chitone ed himation, kautharos nella d., lettere attiche. Ecco il parere del prof. Halbherr:
tirso nella sin. (Tav. XVI). B) In alto ed in basso la « Le h^vdiòec, sono evidentemente una misura e ad
stessa fascia. A sin. Sileno itifallico cinto il capo di « esse è aggiunto il numero di venti Il nu-
cercine suona tranquillamente la doppia tibia ad una « mero che precede, letto secondo il comune sistema
donzella, che lo ascolta attentamente, vestita di chi- «attico è indicazione di drachme (h = drachma),
tone a punti e di mantello, e poggiata ad nn lungo « e vale diecimila e una drachme e quattro oboli,
tirso. Lo stile andante, ma franco e largo, difetta di « Come esso stia qua colle 20 XqxvMdtg non so
finezza ed è alquanto più povero in B. Il soggetto « proprio dire ». In ogni modo la voce h^xvóidsg va
chiaro non abbisogna di commenti. Merita invece spe- aggiunta a quella serie di nomi di vasi desunti da
Monumenti Antichi — Voi. XVII. 24
gela
370
corpo piuttosto esile, la testa calva cinta di cercine, ciale attenzione l'iscrizione granita sotto il piede a
incede a d. tenendo sulla spalla un tirso da cui stac- tratti molto fini:
MMIIIkEK V©l AESAA
cansi duo rami d'ellera ed al quale è appeso un otre
del paro cinto d'ellera; nella d. abbassata un boc-
cale. Lo precede, voltando la testa indietro, Dioniso, Aucbe questa iscrizione, come tutte lo sue con-
aitante della persona, barbuto, pnre col cercine, co- simili, è parecchio oscura, sebbene scritta in nitide
Fio. 272.
perto di chitone ed himation, kautharos nella d., lettere attiche. Ecco il parere del prof. Halbherr:
tirso nella sin. (Tav. XVI). B) In alto ed in basso la « Le h^vdiòec, sono evidentemente una misura e ad
stessa fascia. A sin. Sileno itifallico cinto il capo di « esse è aggiunto il numero di venti Il nu-
cercine suona tranquillamente la doppia tibia ad una « mero che precede, letto secondo il comune sistema
donzella, che lo ascolta attentamente, vestita di chi- «attico è indicazione di drachme (h = drachma),
tone a punti e di mantello, e poggiata ad nn lungo « e vale diecimila e una drachme e quattro oboli,
tirso. Lo stile andante, ma franco e largo, difetta di « Come esso stia qua colle 20 XqxvMdtg non so
finezza ed è alquanto più povero in B. Il soggetto « proprio dire ». In ogni modo la voce h^xvóidsg va
chiaro non abbisogna di commenti. Merita invece spe- aggiunta a quella serie di nomi di vasi desunti da
Monumenti Antichi — Voi. XVII. 24