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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0215

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417

GELA

418

meister's, Denkmaeler, voi. Ili, p. 1789), e no sia
prova la bella tazza di Duris al Museo Brit. (Pottier,
Douris, fig. 11), dove lo schema centrale coi due pro-
tagonisti assai si accosta al nostro, ma se ne diversifica
il trattamento del Minotauro dal corpo villoso, quindi
con carattere beluino più accentuato. Ma la pittura
rossa severa contiene sovente la glorificazione della
beltà giovanile efebica, e qui appunto Teseo non è
altro che un magnifico campione della palestra nello
splendore delle sue forme, nella pienezza della sua

Pio. 300.

vigoria. Anzi in questo momento la pittura rossa si
valse del mito di Teseo per esplicare questo suo culto
(Walters, Ilislory, voi. T, p. 418).

Sep. 30. A fianco del precedente altro cavo con-
simile di m. 2,00 X 1,00, dir. SEE-NOO, prof. m. 2,25.
Su tutto il fondo avanzi di cremazione con carboni
ed ossa. Nell'angolo NO, sotto una pietra, rottami di
anfora, di lekythos e di altri piccoli vasi non deter-
minabili, bruciati.

Sep. 31. Altra grande fossa, dir. NOO-SEE, dim.
m. 2,00X1,15, alla prof, di m. 2,85 dal piano di
campagna. Nessuna traccia di ossa umane, ma invece
pezzi di ossa animali (sic) e pochi cocci a fig. r. Si
ripete qui il caso del sep. 29.

Monumenti Antichi — Voi. XVII.

Sep. 32. Prossima e parallela alla precedente
altra fossa dello stesse dimensioni e profondità, con
pochi frammenti con tracce di fig. r., fondi di skyphoi,
frammenti di ossa umane ed animali (sic) e persino
un frammento di conchiglia (Triton). È il terzo caso,
in una breve area, di una fossa preparata, non usata,
e riempita di materiale di scarico.

Rudere. Tra i sepp. 25 e 28 si riconobbe un pic-
colo muro rettangolare di m. 1,80 X 0,38 (fig. 301), in
dir. 280°-100°, fondato sulla roccia e formato di pozzi
di « giuggiolena » squadrati, non più alto, nello stato
attuale, di cm. 35. Lungo due lati di questo muricciolo
si rinvennero numerosi stucchi rossi e bianchi, i quali
dovevano rivestire il muro stesso, e poi una certa quan-
tità di monete, alcune delle quali conglobate nel muro
stesso (sic); esse sono in gran parte logore e spettano

1,40

Fig. 301.

alla seconda metà del IV sec, come risulta dalla clas-
sificazione seguente :

Corinto. M. frazioni di statere col Pegaso ed il ? . N. 2
Siracusa. M. T. di Apollo )( Pegaso . ...» 3
M. T. di Giove )( Cavallo . ...» 2
Gela. M. T. in prospetto )( T. di Giove. . . » 2
Irriconoscibili M...........» 4

Ora io non so bene precisare l'indole di codesto
rudere ; esso parmi troppo ristretto per pensare ad una
casa; forse era un'ara sacrificale in muratura, stuccata
o dipinta, per compiervi riti ed offerte, alle quali si
collegherebbero le monetine rinvenute dentro ed in-
torno ad essa. Ma accettata anche tale ipotesi, mera
ipotesi, la presunta ara non potrebbe mettersi in re-
lazione colla necropoli, perchè le più antiche fra le
monete qui rinvenute sono posteriori di quasi un secolo
e mezzo ai più recenti sepolcri del gruppo.

Sep. 33. Baule fittile senza coperchio, di m. 1,76
X 0,00 X 0,59 deposto in uni fossa rocciosa a m. 3,20
di prof., in dir. E-O. Sopra la bocca della cassa vi erano

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