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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0219

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425

GELA

426

onde ne è lecito affermare, che il gruppo inaugurato
poco dopo il 500 rimase in esercizio per oltre a mezzo
secolo, fino al 450 circa.

IX.

Sepolcri nel predio Rosso-Russo,
continuazione del sepolcreto Leopardi.

(Soavi giugno 1901 a marzo 1905).

Attiguo al lato di levante a quello Leopardi è
il predio del sig. Filippo Russo-Rosso, nel quale si assi-
curava esistessero sepolcri non mai tocchi; ritenni
quindi opportuno estendere anche da questo lato le mie
indagini, ciò che feci nel giugno 1901, arrivando però
alla conclusione, che anche qui il terreno in tempo an-
tico, ma posteriore al sec. V, aveva subito forti rima-
neggiamenti, e che i pochi sepolcri in esso esistenti
facevan gruppo con quelli del predio Leopardi, essendo
tutti limitati all'angolo SO del podere.

Sep. 1. Baule fìttile col solito coperchio di due
pezzi, carenato, calato in una fossa a m. 3,20 dal
piano, dir. m. E-O, dim. m. 1,72X0,70X0,60. Lo
scheletro era disteso col cranio ad E ; al braccio sin.
aveva una grande lekyfchos a f. r. a. cm. 39 con pal-
mette sulle spalle, e sul ventre una figura muliebre
con specchio nella sin. e nella d. un kalathos, sul
cui orlo una linea ondulata pavonazza (fìg. 306). Al
lato d. un airone. Alla mano sin. un alabastron in
frantumi. Nella terra di riempimento del fosso supe-
riore un bustino fittile di Demoter (fìg. 307) (')•

Sep. 2. Possa nella roccia, dir. E-O, dim. m. 2,00
X 1,75, ma senza tracce di baule, nè di ossa; era
una fossa preparata ma non usata.

Sep. 3- Simile di m. 2,00X0,90, alla stessa pro-
fondità, dir. SEE-NOO, piena di terra rimaneggiata

Walters, Ilistory of ancient pottery, voi. I, p. 411, sostiene,
panni, di troppo la cronologia delle anfore nolano, la cui fio-
ritura colloca fra 500 e 4S0, ma che in ogni modo, durarono
fin oltre la metà del sec. V.

(') Esso rientra in quella serie da me illustrata nel mio
scritto: Di una città greca di Terravecchia presso Grammi-
chele (Monum. Antichi Lincei, voi. VII), p. 49 e segg., che
è molto diffusa nelle città greche e siculo-greche della Sicilia
orientale.

con frammenti di tegole e poche ossa ; con tutta pro-
babilità una tomba di tegole violata e distrutta.

Sep. 4. In un cavo della terra a m. 1,12 di prof,
si trovò uno scheletro infantile di 5-6 anni deposto

Fio. 306.

sopra una tegola e protetto da un'altra; nessun
oggetto.

Sep. 5. Ustrinum di circa un mq. di estensione
con ossa cremate, pochi carboni ed una lucerna om-
belicata.

Sep. fi- A m. 1,50 di prof, si trovò in mezzo alla
terra una quantità di cenere, con cocci grezzi e ver-
 
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