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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0262
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GELA
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<pófìai, Dion. Hai. VII, 72), saltellanti come scimmie ;
insolenti ed importuni essi vengono cacciati ed allonta-
nati dal contatto del dio. Non è qui ancora il caso di
una vera e propria aggressione, come nella coppa di Bri-
gos ('), dove codesti esseri brutali aggrediscono Iris
ed Hera, difesa da Hermes ed Eracle; ma come nella
tazza di Phineus in Wurzburg, dove dei Sileni villosi
drammi satirici, poco noti, noi quali appunto hanno
parto precipua Dioniso e Sileni.
b) Tre giovani mantellati, dal corpo alquanto
tozzo, dallo teste informi, stanno in colloquio; uno
tiene una nebride, ed un'altra è appesa. Disegno sca-
dente.
Il vaso appartiene alla seconda fase della pittura
Fig. 360.
tentano sorprendere delle donne al bagno, la loro na-
tura lasciva è anche nel vaso gelose abbastanza chia-
ramente espressa. Se la donna sia qui una semplice
Menade, o meno probabilmente Arianna, non è ben
chiaro. Qui Dioniso allontana semplicemente il Sileno;
in un cratere ateniese (Ardi. Zig., 1873, p. 123) egli
lo percuote addirittura col tirso. Ma la nostra scona
non prosenta caratteri così ben definiti da darne una
spiegazione precisa; forse è l'estratto di uno di quei
(') Klein, Meistersi/jnaturen, p. 183; Ducati, Britjo, pp. 74-70;
Pottier, Douris, fìg. 15.
rossa, e se non fosse la bizzara singolarità della scena
del lato nobile, e sopratutto dei Papposileni, quanto
a disogno esso avrebbe limitato valore, perchè affret-
tato, nò soverchiamente corretto.
7. Cratere a colonnette a f. r. a. cm. 36 '/« col
piatto del labbro e delle anse nero ; sulla frangia cin-
ghiali e leoni affrontati ; nel lato nobile del collo giro
d'oliera, con foglie e fioretti (fig. 360). a) Tiaso bac-
chico (Tav. XLV). Al centro Dioniso nel solito tipo
ancora in uso nella pittura rossa severa, cioè con ampia
barba, lunga chioma a treccia, vestito del rituale chi-
tone a brevi maniche e del mantello, incede a d , voi-
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<pófìai, Dion. Hai. VII, 72), saltellanti come scimmie ;
insolenti ed importuni essi vengono cacciati ed allonta-
nati dal contatto del dio. Non è qui ancora il caso di
una vera e propria aggressione, come nella coppa di Bri-
gos ('), dove codesti esseri brutali aggrediscono Iris
ed Hera, difesa da Hermes ed Eracle; ma come nella
tazza di Phineus in Wurzburg, dove dei Sileni villosi
drammi satirici, poco noti, noi quali appunto hanno
parto precipua Dioniso e Sileni.
b) Tre giovani mantellati, dal corpo alquanto
tozzo, dallo teste informi, stanno in colloquio; uno
tiene una nebride, ed un'altra è appesa. Disegno sca-
dente.
Il vaso appartiene alla seconda fase della pittura
Fig. 360.
tentano sorprendere delle donne al bagno, la loro na-
tura lasciva è anche nel vaso gelose abbastanza chia-
ramente espressa. Se la donna sia qui una semplice
Menade, o meno probabilmente Arianna, non è ben
chiaro. Qui Dioniso allontana semplicemente il Sileno;
in un cratere ateniese (Ardi. Zig., 1873, p. 123) egli
lo percuote addirittura col tirso. Ma la nostra scona
non prosenta caratteri così ben definiti da darne una
spiegazione precisa; forse è l'estratto di uno di quei
(') Klein, Meistersi/jnaturen, p. 183; Ducati, Britjo, pp. 74-70;
Pottier, Douris, fìg. 15.
rossa, e se non fosse la bizzara singolarità della scena
del lato nobile, e sopratutto dei Papposileni, quanto
a disogno esso avrebbe limitato valore, perchè affret-
tato, nò soverchiamente corretto.
7. Cratere a colonnette a f. r. a. cm. 36 '/« col
piatto del labbro e delle anse nero ; sulla frangia cin-
ghiali e leoni affrontati ; nel lato nobile del collo giro
d'oliera, con foglie e fioretti (fig. 360). a) Tiaso bac-
chico (Tav. XLV). Al centro Dioniso nel solito tipo
ancora in uso nella pittura rossa severa, cioè con ampia
barba, lunga chioma a treccia, vestito del rituale chi-
tone a brevi maniche e del mantello, incede a d , voi-