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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0287

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5C1

GELA

562

III.

Scarichi di carattere non definito
oppure sacro (?).

Riassumo qui brevemente i risultati conseguiti da
parecchi scavi fatti in punti diversi della città, ed
estranei alla necropoli corno ai luoghi di culto; debbo
constatare a priori che le speranze concepite di met-
terli in relaziono con qualche rudere di casa o di
ragguardevole fabbricato andarono sempre fittilo.

I. Arenili alla marina (giugno 1900). — Da
assai tempo negli arenili presso la vecchia Sanità, ora di-
strutta, fra la torre arragoneso di SE od il maro si
orano raccolti numerosi e svariati cocci greci d'ogni ma-
niera, ed ancora oggi, dopo le piogge quei terreni si
vedono cospersi di centinaja di frammenti fìttili che
si estendono da una parte dentro il podore ora vigna
Bresmes, dall'altra verso i pozzi del Purgatorio che
anche agli antichi dovettero esser noti, e quindi sfrut-
tati. Io penso che quivi sopra una vasta area vi fosse
uno scarico non solo dei rifiuti fittili della città, non
solo delle ceramiche infrante nell' attingere acqua
noi pozzi, ma anche, e più, di tutte le merci fit-
tili avariate nei lunghi viaggi dalla Grecia, doven-
dosi in queste vicinanze collocare l'antico Emporium,
che a Siracusa, p. es., trovavasi alla spiaggia di
S. Lucia.

La speranza di trovare a molta profondità qualche
cumulo di rottami non per anco tocco, mi fece spen-
dere parecchie settimane di lavoro in questa località,
dove furono condotte numerose e lunghe trincee alla
massima profondità possibile. Quasi ovunque fra i
m. 1,60 e 2 apparve uno strato semicretoso vergine,
al disopra del quale il banco sabbioso conteneva in-
finiti piccoli rottami grezzi o dipinti, rari i corinzii,
mono rari quelli a fondo rosso, prevalenti quelli a
vernice nera, nessuno con graffiti, pochi con insigni-
ficanti avanzi di figure (frammento di tazza dei
« Kleinmeistern »); l'unica constatazione di qualche
momento è quella della presenza di numerosissimi
avanzi di tazze a gola, ed a fascia rossa col corpo
nero, tazze che oggi soglionsi attribuire a fabbriche
greco-asiatiche o delle quali vi doveva essere una
vastissima importazione non solo per il consumo lo-
cale, ma anche per i Siculi dell' interno, che col
Monumenti Antichi — Vol. XVII.

VI sec. venivano vieppiù civilizzandosi. A me non
venne fatto, come ad altri di me più fortunato, di
recuperare un solo frammento ceramico d'importanza
o per figurazione o per graffiti.

II. Scarichi presso la stazione ferroviaria. — Il
terreno in declive fra la città e la linea ferroviaria
ha dato in ogni tempo buon numero di rottami fit-
tili antichi, e di massi lavorati sporadici rotolati dal-
l'alto, o talvolta si sono in esso riconosciute delle pic-
cole aree con rifiuti archeologici di ogni maniera, la
cui presenza agevolmente si spiega colla prossimità
delle mura urbane e di una via di circonvallazione
al di fuori della quale, come oggi si pratica, veniva
ributtato ogni sorta di materiale d'ingombro e di ri-
fiuto, so puro esso non proveniva in qualche caso da
piccolo officine esistenti fuori dell'ambito delle mura
urbane.

A me non ora mai stato possibile di osservare od
esaminare da vicino uno di questi scarichi, e di ana-
lizzarne il contenuto; ma nel giugno del 1902 seguii
con attenzione per oltre una settimana il lavoro di
spetramonto che il villano Fort. Ventura, con altri
compagni, eseguiva in un suo piccolo terreno presso
il viale dritto che scende dalla città alla stazione
ferroviaria. 11 terreno veniva rivoltato, per ricerca di
pietra, sino al suolo geologico vergine; vi si rinven-
nero abbondanti rottami fittili di vasi grezzi, in mi-
nor copia di dipinti e di figurine; ma essi erano di
poca importanza artistica. In breve area furono anche
segnalati cinque pozzi profondi da m. 5 a 10, nes-
suno dei quali diede acqua. Dentro uno di essi ven-
nero raccolti parziali rottami di un recipiente fittile,
decorato sotto il labbro di appoggiamano a mascherette
gorgoniche e di una fascia di palmette ioniche in-
scritte in pelte. Era ima strana specie di vaschetta,
labrum o Xovvrjmov, per lavare, per bagno parziale,
per conservare determinati oggetti (vettovaglie ?) o
per altre consimili operazioni. Accanto ai frammenti
principali, riprodotti in fotografia alle figg. 381-382,
si aggiunge anche un tentativo grafico di restituzione
(fig. 383).

Dall'esame stilistico di questi rottami, non che
di alcune figurino frammentarie, e dai cocci dei vasi
in questa località segnalati se ne deduce che la massa
principale dello scarico apparteneva alla seconda metà
del sec. V.

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