Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

DOI Artikel:
Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0295

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
577

GELA

578

tice spianato, di forse m. 40X50. Da tempo erano
quivi avvenuto scoperte frequenti, sfuggite tutto all'oc-
chio amoroso dello scienziato, e copiosissime terrecotto
ieratiche, rinvenute formando la vigna dietro la casa,
erano andate disperse ovunque, come trastullo per le
mani dei ragazzi, od in quelle degli antiquari giro-
vaghi. Si dicova ancora che molte antichità fossero
state rinvenute, aprendo una cisterna granaria nell'in-
terno della casa rurale, e che il vecchio padre del-
l'attuale proprietario si fosso arricchito con un tesoro
trovato pure nell'interno della casa. Certo è che, la-
sciando le esagerazioni dovute alle fervide fantasie me-
ridionali, restava fermo che la collina di Bitalomi ora

Fio. 387.

una fertile miniera di svariati oggetti fittili antichi.
Recatomi in sui primi d'aprile del 1901 ad esaminare
quel torreno, non fu poca la mia sorpresa nello scor-
gerò in mezzo ad un grande cumulo di pietre strap-
pate dal suolo della vigna infiniti rottami fittili i più
svariati, tra i quali raccolsi subito la parte inferiore
di una statuetta arcaicissima in calcare, rottami di
vasi insulari e corinzii, di pithoi e pentole, rottami
di terracotte figurate per lo più arcaiche, insomma
una congerie di materiale frammentato, che alludeva
certamente ad un luogo di culto, ad un legar, di cui
era mestieri indagare la forma, l'età, la destinazione.

Presi gli accordi col proprietario del luogo, sig. Ni-
cola Di Fede, vi si iniziarono gli scavi, i quali dovet-
tero essere limitati alla breve area che si stende a mez-
zogiorno della casa moderna, ed a debita distanza da
essa, per non compromettere le già deboli fondamenta
erette su sabbia; nè fu possibile estendersi dall'op-
Monumenti Antichi — Voi.. XVII.

posto lato di settentrione, dove da tempo era piantato
un vigneto. Tanto nella costruzione della casa, che
data da oltre mezzo secolo, come nell'impianto della
vigna, avvennero scoperte di muri, la cui esatta notizia
mi sfuggiva. Era però presumibile, che se un edificio
in pietra fosse esistito, i ruderi corrispondessero al
fabbricato rurale ed alla chiesetta che occupano il
centro della breve spianata; ma come non era affatto
possibile tastare la fabbrica moderna ed il corrispon-
dente sottosuolo, non mi restò che esaminare i nume-
rosi e grandi pezzi sparsi sul terreno, tutti in giuggio-
lena e squadrati in rustico, di tre dei quali porgo qui
uno schizzo (fig. 387) ; i due primi presentano qualche
peculiarità di intaglio, il terzo è un blocco normale,

Fig. 388.

però delle maggiori dimensioni. Giacevano altresì nella
catasta dei massi da tempo strappati tre pietre da
macina, una rettangolare piatta in pietra lava duris-
sima (fig. 388), due leggermente concave, ricavato da
una roccia porfirica estranea alla Sicilia e forse deri-
vante dagli orizzonti geologici della Calabria. Secondo
l'opinione dei villani del sito essi avrebbero servito a
manipolare la creta, donde vennero tratte le numerose
terrecotte raccolte sul sito. Opinione che non ha bisogno
di essere discussa, perchè assolutamente errata ; penso
invece che fossero delle macine manuali, per tritare
i grani e lo fave offerte in natura, da cui si ricava-
vano le rozzo farine per impastare narrava, néfi^iaia,
[liticai, /.uikiy/xara e nélavog, pani e pasticci e focaccia
confezionati con farinacei svariati ed ancho con miele,
e tutti di sacra destinazione (') ; che tale fosse l'uso

(') Veglisi per tali paste a manicaretti farinacei offerti
nei santuari: Stcngel, Diegricch Cullusalterthiimer, pp. 89-90.

37
 
Annotationen