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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0335

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057

GELA

058

raati ad echino, spettanti alla base di cilindri fittili,
uno dei quali decorato di un doppio ordine di fitto
foglioline.

Aggiungasi il frammento di un piatto la cui
frangia marginale è decorata del meandro angolare.

Io credo che tutto questo materiale, meno forse i
pezzi più arcaici, si possa ritenere uscito da fab-
briche locali.

r

Fig. 475.

Ceramica grezza. — Il vasellame di Bitalemi,
in rispetto alla quantità, si divide in duo categorie

Fig. 476.

circa eguali ; quella dipinta e quella acroma. Trat-
tando del materiale grezzo, e non soccorrendoci il
criterio dello stile, lo coordineremo a seconda delle
forme e dei tipi; quanto alle fabbriche, malgrado che
la grande maggioranza vada riferita ad ollicino locali,
è tutt'altro che esclusa anche l'importazione dalla
lontana Grecia; il che si desume dal carattere degli
impasti, non meno che da certe forme peculiari. A

Monumenti Antichi — Vol. XVII.

Gela esistevano in antico, come esistono oggi, dei po-
tenti banchi di buone crete figuline, i quali sostengono
l'alto spalto della collina fra il limite occidentale

Fig. 477.

della città ed il così detto Piano caricatore; allora
più che oggi essi devono essere stati su larga scala

Fio. 478.

sfruttati. Il criterio della qualità della creta, adot-
tato dallo Pfuhl (op. cit., p. 153) per determinare le
ceramiche della necropoli di Thera, e da altri per
altre, ha un certo valore, ma non assoluto e deci-
sivo, i caratteri esterni dello crete potendo modifi-
carsi a seconda dei trattamenti cui erano sottoposte
ed a seconda dei metodi di cottura. La creta delle
ceramiche di Bitalemi varia in rapporto alle dimen-

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