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GELA
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condati dal seguente piccolo vasellame: sei tazzine
presso il cranio maggiore; un piccolo stamnos a
fascio e triglifi alla mano d. dello stesso individuo;
ivi stesso un alabastron bigio; sotto il cranio del
bimbo un aryballos con fior di loto, e sotto quello
del giovane altro aryballos collo stesso motivo orna-
mentale.
Sep. 463. Ustrinnm di mq. 1 '/2, con ossa ad
alta combustione, tra mezzo alle quali si raccolsero
creta rosso-carica, di grande durezza, misura in altezza
cm. 71 e nel prospetto delle anse, del collo e delle
spalle è decorata di sei fascie di denti di lupo ripor-
tati a stampo, accostati ed affrontati in modo da com-
porre, dove bene combaciano, delle losanghe. Insulare
ne è la forma; e la decorazione a stampo, ovunque
rarissima, solo in Thera trova due riscontri, e preci-
samente in una grande anfora (Pfuhl, op. cit., Boi-
lage I, 3) avente sul collo otto file di triangoli in-
Fig. 151.
due dei noti contrappesi di argilla in forma di ciam-
bella.
Sep. 464. Dolio colossale (alt. m. 1,50, diam.
mass. m. 1,04, luce della bocca cm. 56) dello stesso
tipo dato a fig. 31, ma senza cordoncino al collo;
esso stava adagiato in un cavo dello arene vergini
colla bocca a NBE, protetta da un frammento di altro
grande dolio; estratto in copiosi frammenti, si vide
che esso aveva il ventre decorato delle stesse forme
a salice piangente riconosciute nel dolio tav. V, lìg. 3.
Neil' interno un semplice scheletro di fanciullo senza
oggetti di sorta. Attorno al colossale dolio erano sti-
pate le numerose anfore infantili che qui sotto si de-
scrivono.
Sep. 464 bis. Anfora del tutto nuova, non tanto
per la forma quanto per la decorazione, la quale ve-
desi riprodotta alla fig. 3 della tav. VII. Essa è in
cavati, ed in un coccio a triangoli e cerchielli pure
incavati (Dragendorff, op. cit., p. 40). Anche l'anfora
tlierea Dragendorff, p. 183, cotanto affine nella sagoma
alla nostra, porta sul collo lo stesso motivo di una
fila di denti di lupo, ma dipinti. Altri termini di ri-
scontro non mi è dato, per ora, di portare (').
L'anfora conteneva detriti di uno scheletrino.
Sep. 465. Anfora normale con bocca a S ; lo
scheletro fu introdotto per una piccola squarciatura
del ventre, occlusa poi mediante una scaglia.
Sep. 466. Simile con bocca a NEE e scheletrino.
Sep. 467. Anfora di fabbrica certamente non in-
digena, ma importata (2), della forma data a fig. 3
(') Mi occuperò del luogo di fabbrica, molto controverso,
di questa e di altre anfore consimili nella sintesi finale.
(2) Un pithos del Dipylon {Athen. Mittheil, 1893, p. 119)
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condati dal seguente piccolo vasellame: sei tazzine
presso il cranio maggiore; un piccolo stamnos a
fascio e triglifi alla mano d. dello stesso individuo;
ivi stesso un alabastron bigio; sotto il cranio del
bimbo un aryballos con fior di loto, e sotto quello
del giovane altro aryballos collo stesso motivo orna-
mentale.
Sep. 463. Ustrinnm di mq. 1 '/2, con ossa ad
alta combustione, tra mezzo alle quali si raccolsero
creta rosso-carica, di grande durezza, misura in altezza
cm. 71 e nel prospetto delle anse, del collo e delle
spalle è decorata di sei fascie di denti di lupo ripor-
tati a stampo, accostati ed affrontati in modo da com-
porre, dove bene combaciano, delle losanghe. Insulare
ne è la forma; e la decorazione a stampo, ovunque
rarissima, solo in Thera trova due riscontri, e preci-
samente in una grande anfora (Pfuhl, op. cit., Boi-
lage I, 3) avente sul collo otto file di triangoli in-
Fig. 151.
due dei noti contrappesi di argilla in forma di ciam-
bella.
Sep. 464. Dolio colossale (alt. m. 1,50, diam.
mass. m. 1,04, luce della bocca cm. 56) dello stesso
tipo dato a fig. 31, ma senza cordoncino al collo;
esso stava adagiato in un cavo dello arene vergini
colla bocca a NBE, protetta da un frammento di altro
grande dolio; estratto in copiosi frammenti, si vide
che esso aveva il ventre decorato delle stesse forme
a salice piangente riconosciute nel dolio tav. V, lìg. 3.
Neil' interno un semplice scheletro di fanciullo senza
oggetti di sorta. Attorno al colossale dolio erano sti-
pate le numerose anfore infantili che qui sotto si de-
scrivono.
Sep. 464 bis. Anfora del tutto nuova, non tanto
per la forma quanto per la decorazione, la quale ve-
desi riprodotta alla fig. 3 della tav. VII. Essa è in
cavati, ed in un coccio a triangoli e cerchielli pure
incavati (Dragendorff, op. cit., p. 40). Anche l'anfora
tlierea Dragendorff, p. 183, cotanto affine nella sagoma
alla nostra, porta sul collo lo stesso motivo di una
fila di denti di lupo, ma dipinti. Altri termini di ri-
scontro non mi è dato, per ora, di portare (').
L'anfora conteneva detriti di uno scheletrino.
Sep. 465. Anfora normale con bocca a S ; lo
scheletro fu introdotto per una piccola squarciatura
del ventre, occlusa poi mediante una scaglia.
Sep. 466. Simile con bocca a NEE e scheletrino.
Sep. 467. Anfora di fabbrica certamente non in-
digena, ma importata (2), della forma data a fig. 3
(') Mi occuperò del luogo di fabbrica, molto controverso,
di questa e di altre anfore consimili nella sintesi finale.
(2) Un pithos del Dipylon {Athen. Mittheil, 1893, p. 119)