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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0185
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GELA

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suonatore di doppio flauto cinto di corona rossa e con
mantello agitato al vento; davanti a lui bastone
nodoso a cui è legato un cesto con cordelle rosse;
di dietro appesa una fodera (tìg. 265). Simile a.
cm. 25 1/t con eguale disegno sullo spalle; sul ventre
donzella chinata sopra una hydria (fig. 266), che si

Fig. 20,"..

empie di acqua da un zampillo pavonazzo, sgorgante
da una bocca di fonte. In ambedue lo stile è fretto-
loso. Accanto al secondo vaso una lucerna discoidale
aperta.

Presso la spalla sin. stava adagiata una terza
grande lekythos a f. r. a. era. 42 '/z di disegno assai
superiore a quello delle precedenti (Tav. XIV è). Le
spallo sono nere; sul ventre è librata in aria una
nobile ed elegante figura di Nike, coperta la testa di
cuffia, vestita di chitone talare a punti e di mantello;
essa regge colla sin. una grande lira a sette corde,

e nella d. una patera; pende dal braccio uno scialle a
bolli (fodera?). Il soggetto comune, per quanto variato,
ha riscontro p. e. in altra bellissima lekythos di Gela,
ora all'Ashmolean M. (Gardner, op. cit., n. 312).

Non per la cronologia del sepolcro, ma per la
storia delle vicende della necropoli voglio notare,
come sopra la linea delle coperture venne raccolta
una moneta in br. di Siracusa (T. di Demeter - Toro
cozzante) del sec. IV, assieme a pezzi di ceramica
nera baccellata.

Sep. 4. Baule di m. 1,65 X 0,58 X 0,44, dir.
10°-190°, colle coperte sfondate ma intatto; esso con-
teneva uno scheletro giovanile col cranio a settentrione ;
alla spalla d. ed al braccio d. una lekythos tutta
nera, a. cm. 18 '/», un boccale globare grezzo, uno
skyphos nero ed un pezzo di bronzo amorfo (fig. 267)
che può considerarsi come un pezzo di aes rude, so-
stituito al ravXov, e supplente da moneta (').

Sep. 5. Idem di m. 1,72 X 0,75 X 0,45, dir.
NO-SE ; sul fondo lo scheletro col cranio a SE ; alla
spalla sin. adagiata obliquamente una piccola leky-
thos n. a. cm. 16 con palmette r. sulle spalle. La
tomba pare sia stata esplorata in antico, perchè alla
testata NO presentava una squarciatura da cui erano
penetrati, assieme a terre, cocci di epoca tarda.

Sep. 6. Distante un mezzo m. dal precedente,
piccolo baule (profilo della guancia a fig. 268) (m. 1,52
X 0,60 X 0,45), dir. E-O, con uno scheletro dal cranio
ad E, presso il quale un ago di br.; al braccio d.
un alabastron di alabastro 1. cm. 15, alla tibia sin.
coricata una grande lekythos a. cm. 36 ; sulle spalle
elegante fregio di palmette e fiori di loto alternati
e legati da caulicoli. Sul ventre fra due fascie a
meandri una di quelle scenette della vita muliebre
domestica, non infrequenti nelle pitture delle leky-
thoi del periodo rosso bello. Una donna vestita di

(2) Il vavXot' o xaQxùSiav sotto forma di moneta non ap-
pare d'ordinario nei sepolcri che dal IV sec. in poi (Ronde,
Psyche, p. 281 nota: Hermann-BlQmner, Griech. Privatalter-
thùmer, p. 367, nota 5); però vi è ricordo di esso già in Ari-
stofane {Rancie, v. 139, 270). Ma Gela incomincia a battere
moneta di argento nei primi lustri del secolo V, ed in bronzo
solo alla fino di esso (Head, [Ustoria numorum, p. 123). È
presumibile che prima di tale età si avesse un mezzo di cambio,
corrispondente alla moneta erosa; e però io penso circolassero
dei pezzi di aes rude, con valore monetale, che non di rado si
rinvengono, e credonsi rifiuti di fonderie.
 
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