Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
23

L'ALTIPIANO DELLA GIARA DI GESTURI IN SARDEGNA

24

lità della roccia messa in opera, giacché, come ve-
dremo in altri di questi nuraghi delle pendici, dal-
l'aspetto più regolare, la tecnica delle costruzioni, la
struttura e l'inclinazione del cono, della volta, del
corridoio di accesso, della porta sono inspirate agli
stessi principii statici, semplici ed uniformi. Alla base
del nuraghe, al lato nord, forse dove si aveva la porta,
viene ad attaccarsi un contrafforte di cui vedesi un
tratto di percorso rettilineo, fatto di lastroni, squadrati,
conservato per sette filari, leggermente risegati, alto 4m.
e che il Padre Centurione giudicò come basamento,
mentre non deve essere altro che uno dei soliti con-
tratforti, a maggiore difesa della porta, che vedremo
in quasi tutti i nuraghi della regione.

Risalendo sull'altipiano e proseguendo ad occidente
dello sperone del Corrazzu, il ciglione presenta una
profonda e vasta insenatura di quasi due chilometri
di corda: è la testa del circo del vallone detto la
Tramazzera, a pareti erte e coperte da fitte boscaglie,
specie presso il ciglione, che dappertutto si eleva come
un bastione insormontabile, tranne che alla scala
Giura, situata nel punto più rientrante dell' insena-
tura. A poca distanza da essa è il nuraghe Gurdil-
loni, situato ad una certa distanza dall'orlo del ci-
glione. È una massa ingente, di grossi blocchi di ba-
salte, così informe, sconvolta e coperta di rovi, che
nulla si può desumere dalla forma del monumento,
messo a cava di pietre per il vicino covile de is
Arrizzonis: si distingue a mala pena un cono dell'edi-
ficio che si prolungava con un contrafforte verso nord-
est; ma per quante indagini siano state fatte non si
venne a capo di scorgere quanto fu forse immaginato dal
padre Centurione (').

Il N. Cardilloni è situato a qualche distanza dal-
l'orlo dell'altipiano, perchè il grande vallone era già
guardato su ciascuno dei lati dai due speroni del Cor-
razzu ad est e del Giuru ad ovest, ove si conserva il
nuraghe Casa Sauna, presso la casa del fu cav. Sanna-
Borro, allora sindaco di Cenoni, che fu largo a noi
di cortesie e di aiuti ed a cui ci è grato qui por-
gere pubbliche grazie ed un reverente ricordo. Di questo

(■) Op. cit., p. 109, fig. XXX. In questa sua ricostruzione
influì forse l'avvicinamento che egli fa del nome di Cardilloni
a quello di « Grugulloni », che nel dialetto locale significa grap-
polo d'uva; egli perciò immagina un edificio simile ad un grap-
polo di nuraghi.

nuraghe, che giace a pochi metri dalla punta di questo
sperone del Giuru, a 100 m. dall'arrivo di Scala
Prunas, non si ha più oramai che la base di 10 m.
di diametro, costrutta in massi di basalte, appena
sbozzati nella faccia esterna. Giù in fondo al vallone,
racchiuso fra i due speroni del Giuru e del Corazza,
ai piedi del sentiero che mena a Scala Pisanit, sta il
nuraghe Cuidosa, posto in vista dei nuraghi della
valle della Tramazzera ed in posizione da segnalare
ai due nuraghi dell'altipiano le mosse di chi impren-
deva la salita del sentiero.

Ad ovest di Casa Sanna il ciglione continua con
un taglio a picco veramente formidabile, superato, a
circa un chilometro da detta casa, dall'erta scala detta
Baddicchi; presso questa, a 30 m. dall'orlo, trovasi il
nuraghe detto Scocca Baddicchi, costruzione in origine
molto vasta, a giudicare dalla grande massa di pietre
lavorate, sconvolta anzitutto per la ricerca di materiali
da costruzione e di tesori ; si videro però le traccie
di due celle e porzione di una terza, erette una ac-
canto all'altra, sopra un basamento comune a tutte e
tre; tutto all'intorno sono i resti di un recinto rac-
chiudente un notevole spazio. Vi si raccolsero nume-
rosi nuclei di ossidiana, scheggie lavorate e resti di
stoviglia nuragica molto grossolana, indizii certi di
abitazione, per cui conveniva la postura riparata e la
prossimità di buona fonte perenne, chiamata fonte lana,
presso il covile Arroledu. La fonte è posta a mono di
mezzo chilometro ad ovest del nuraghe, presso la scala
detta Sa lana, « la porta », che viene da Genoni, salendo
abbastanza dolcemente, con percorso traversale su le
falde boscose. Dal nuraghe Scocca Baddicchi è visibile
la sommità della scala, la quale era sorvegliata in basso
da un grosso nuraghe, imboscato tra la foresta, a 150 m.
più basso del ciglione, il nuraghe Mori, ora quasi di-
strutto, che domina su un dicco di roccia la pendice
ed il vallone della Tramazzera, dove, come vedremo,
sono distribuiti altri nuraghi.

Con queste vedette di mezza costa sono ben guar-
date le falde e gli accessi dell'altipiano per tutto il
tratto, a ripida scarpa, dalla Scala lana a quella più
ad ovest, detta Scala Cannai, scendente verso Nu-
reci. A sbarrare il passo di questa scala sta il nu-
raghe Pranu Omus (fig. 6), situato sopra una piccola
sporgenza dell'altipiano, a pochi metri dalla discesa.
Il cono centrale, mozzato, che sporge con la sua parte
 
Annotationen