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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Taramelli, Antonio; Nissardi, Filippo: L' altipiano della Giara di Gesturi in Sardegna: ed i suoi monumenti preistorici
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0025

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ED 1 SUOI MONUMENTI PREISTORICI

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di stoviglie preistoriche ed i resti di ossidiana, rinve-
nute sulla spianata che si eleva più ad oriente, lungo la
stessa costa su cui si stacca il miraglio Santu Lus-
sargli/,. Si noti anche che al piede dell'altura dominata
dal nuraghe è la bella fonte Uralla, abbondante o
perenne e che anche oggidì la costiera è rallegrata
dai più bei vigneti e coltivi degli abitanti di Usellus
e di Ollasta; poco sotto, poi, al piano di S. Lussurgiu,
a sud della costiera è il nuraghe Allei e ancora più al
sud, alla scesa delle scale Pomposa e Sparedda è il
nuraghe Uinglas. A nord invece il N. S. Lussurgiu.
si connette con altri nuraghi ; ad un chilometro a nord
di esso, dove la pendice raggiunge le falde, allo sbocco
della valle di ria Majori al piano, sovra un piccolo
risalto, ed il Nuraghe Cala Piscina, discretamente
conservato sino all'altezza della porta, rivolta al sud,
bell'esempio di nuraghe a sbocco di valle, fronteggiato
sull'altra sponda dal nuraghe Monte Flgu, che fa parte,
come quello di M. Ungronis ed il Palanuedda della
serie Àssolese dei nuraghi, alle falde settentrionali
della Giara.

Lungo lo stesso vallone, all'incontro della valle
accennata col Rio Coiamma, è il N. Furislu. Sempre
in vista del N. S. Lussurgiu, all'estremo limite del
territorio occupato dalle falde dell'estrema pendice
occidentale della regione della Giara, presso il borgo
di Usellus, è il nuraghe Bruncu e' Putzu, di cui non
restano che le fondazioni, attestanti un diametro di
base di m. 10,50 e di 4,50 di cella. Tale nuraghe
occupa adunque la parte avanzata del territorio della
Giara; dinanzi ad esso, al di là di un largo avvalla-
mento, si elevano le alture intorno alle quali sta l'at-
tuale borgo di Usellus, che sorge al piede di un largo
colle, detto di S. Reparata, dove fu l'antica colonia
romana di Usellus.

Questa posizione occupala testa di una regione fron-
teggiante quella della Giara, e da essa divisa dal pro-
fondo solco che comincia con Riu Cungiau e continua
giù per la valle àeW'Tsca, ma nel punto però dove il solco
è meno profondo, e dove è più agevole il passaggio, non
solo fra queste due regioni della Giara e del distretto
Usellense ed Alense, ma anche tra le regioni collinose
della Marmilla ed il distretto di Iaconi. Le molte
strade che, seguendo solchi naturali, convergono verso
Usellus mostrano che questo punto, anche oggi impor-
tante, veniva dalla sua postura indicato come oppor-

tuno per i mercati e per le riunioni delle genti di
quei distretti ; così comprendesi la scelta di esso per-
la colonia romana di Usellus, che fu eerto preceduta
da un centro di riunione di genti primitive.

§ 4. Sacello preistorico sulla Giara.

Se, come dicemmo, l'estrema punta dell'altipiano
della Giara non presenta sul ciglio nessuno edificio
nuragico, però a circa mezzo chilometro dalla roccia
di Corona Arrubia, verso l'interno, e poco lungi dalla
via che attraversa l'angolo estremo dell'altipiano, sino
a Scala Pomposa, si rinvengono i resti di una costru-
zione che, per l'accurata lavorazione del materiale che
vi era impiegato, presentava un carattere di finezza
tale da far pensare ad un edificio religioso ; si trova-
rono sparsi al suolo moltissimi blocchi di basalte ben
lavorati nella faccia a vista e con le altre faccie roz-
zamente tagliate a cuneo; alcuni blocchi che presen-
tano una faccia diligentemente squadrata e convessa,
mostravano d'aver fatto parte di un edificio curvo o
forse anche circolare, coi vari conci accuratamente
giustaposti; altri blocchi presentavano nella faccia a
vista una risega, pure lavorata a gradina, e forse
appartenenti a cornice; altri infine mostravano la-
vorata una faccia concava, anziché convessa, indi-
cando di avere appartenuto al paramento dell'interno
di una cella circolare. Da queste osservazioni si può
dedurre adunque che in questo punto dell'altipiano
dovette esistere un edificio molto accuratamente co-
strutto, nel quale la rude tecnica nuragica era sosti-
tuita da una lavorazione egregia del materiale. I pochi
frammenti di stoviglia nuragica raccolti in quel punto
non basterebbero a riferire tale edificio al periodo dei
nuraghi, senza procedere ad una esplorazione ; ma con-
viene però notare che molte pietre di una consimile
lavorazione e della stesa forma vennero rinvenute, non
solo sparsi nei nuraghi del Sinis, ma nel recinto del
nuraghe Losa, da qualche anno esplorato, presso Ab-
basanta, e tutto intorno al nuraghe di Lugherras,
presso Paulilatino, scavato recentemente; in questi due
nuraghi tali blocchi ben lavorati di basalte sembrano
aver fatto parte della cella superiore. Oltre a ciò
abbiamo veduto che molti edifici nuragici hanno la
faccia a vista della pietra dell'architrave lavorata fina-
mente; nè fa d'altra parte specie che un popolo che
 
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