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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Taramelli, Antonio; Nissardi, Filippo: L' altipiano della Giara di Gesturi in Sardegna: ed i suoi monumenti preistorici
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0029

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ED I SUOI MONUMENTI PREISTORICI

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cortina di unione delle due toni appare essere esi-
stita una porta che conduceva al piazzaletto situato
tra il nuraghe, il ciglio dell'altipiano e le rupi ;
siccome non è visibile traccia di porta nelle fronti
dei nuraghi verso il pianoro, è a supporre che la
porta d'accesso alle due cellette fosse dal piazzaletto
posteriore; così l'accesso al nuraghe, come nell'altro
di Buccascala, era chiuso fra le pareti delle due
torri, una delle quali, quella di est, presenta una
feritoia rivolta a chi si avvicinava alla porta. Nel pic-
colo piazzale, ora ingombro dai massi crollati delle
due torricelle e attorno ad essi, ebbi numerosi re-
sidui di ossidiana e frammenti di stoviglia nuragica,
sia di grandi vasi d'impasto grossolano, che di vasi
più piccoli, dalle pareti sottili e dalla superficie li-
sciata a spatola, con una inguhbiatura resa nera dal-
l'azione del fuoco.

All'altro capo del circo, a guardia di un sentiero
che si stacca da Scala S'Eremida, inerpicandosi sulla
scoscesa parete di roccia, è il nuraghe Scal'è Sedda,
distrutto sino alla base, dalla quale tuttavia si vede
bene la struttura, costituita per una porzione dalla
roccia spianata e per il resto dalla muratura, in
grandi blocchi non sbozzati, ma disposti con regola-
rità. Su questo basamento, di m. 7,50 di diametro,
sorgeva la torre, oggidì scomparsa.

Ad oriente di Scala e' Sedda il ciglio dell'alti-
piano presenta una insenatura, a cui fa seguito im-
mediatamente un promontorio che toglie al N. Scala
Sedda la vista sulla marcata insenatura del ciglione,
al centro della quale è il passo detto Scala e' Al-
loni; così a poca distanza da detto nuraghe, a 200
metri circa sullo sperone da cui tutta l'insenatura è
dominata, sta il N. Scala e' Brebeis (= Scala delle
pecore), del quale pure non rimangono che la base
di 10 m. di diametro con quattro corsi di pietre, di
dimensioni non molto grandi. In questo punto la pen-
dice, dopo un salto di pochi metri, scende non molto
rapidamente, calando con una costiera a dorsali ton-
deggianti, ora rivestita di coltivi, e di vigneti sopra
Genuri. Ad oriente di Scala Alloni il ciglione del-
l'altipiano presenta un tratto di quasi un chilometro
di parete a picco ed attraverso a questa è la Scala
Ecca, per cui passa tortuoso, tra le rupi basaltiche,
un sentiero assai frequentato dal bestiame che scende
a Gennuri. Poco lungi dalla scala, su un breve pro-

montorio che sporge dal filo dell'altipiano, come in
altri esempi già veduti, è il nuraghe Corte Merras,
situato tra la scala di questo nome e l'anzidetto
Scalas Ecca. Anch'esso, distrutto dai pastori che co-
struirono il vicino ovile, non conserva ormai altro
che la base di m. 8,70 di diam. racchiudente la cel-
letta di m. 3,70 di diam. Il muro di grossi blocchi
a corsi poligonali, presenta un aspetto poderoso ; man-
cano qui le traccie di contrafforte e di celle aggiunte.

Da questo nuraghe Corte Merrus l'orlo dell'al-
tipiano si rivolge al sud, non molto erto, ma roc-
cioso, degradando con boscoso pendio verso Genuri;
in questo tratto, prima di giungere al promontorio
detto Corona Pillitus, si incontrano i resti del nu-
raghe Nurazzassu, a 10 metri dal ciglione, non vi-
cino ad alcuna scala, ma prossimo ad un padule dal
suo stesso nome, dove anche oggi traggono ad abbeve-
rare gli armenti pascolanti in quel tratto d'alti-
piano.

Il nuraghe è situato, come quasi tutti gli altri del-
l'altipiano, sopra una sporgenza dall'orlo, in modo che
da esso si può vigilare tutta la conca di Gennuri; nel nu-
cleo principale, che ha le pareti dello spessore dina. 2,70,
costrutte di grandi massi di trachite ben connessi e
stratificati, rimane traccia della cella e della scaletta
che saliva al piano superiore alla cella o al terrazzo.
Dalla parete della torre si diparte un contrafforte
rettilineo, parallelo al ciglione, per circa 16 m. di
lunghezza; un altro muro di corso curvilineo si stacca
dal fianco ovest, in modo da far supporre che tra
questi due contrafforti fosse racchiuso un recinto ab-
bastanza ampio, che ora è riempiuto di materiali fra-
nati dall'alto dell'edificio. Nel contrafforte parallelo
al ciglione si trova la porta, abbastanza lontana dalla
torre; ne restava visibile l'architrave dalle notevoli
dimensioni, anche in mezzo ai grossissimi massi di
cui è formato il contrafforte. Oltre alla struttura
schiettamente nuragica del recinto, a provare la con-
temporaneità della sua costruzione a quelle del re-
cinto, stanno le numerose schegge di ossidiana e fram-
menti di stoviglie, che ebbimo dentro e tutto intorno
ad esso, cosicché questo edificio, abbastanza discosto
da scale d'accesso, situato presso una pendice scoscesa
poco lungi da uno stagno, aveva una postura atta,
non meno del nuraghe Scocca Baddicchi ad un centro
di rifugio di pastori e di mandre.
 
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