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67 l'altipiano della giara

di Gergei e di Escolca, tra un ondulato passaggio col-
linesco, sono guardate sull'alto da una catena di nu-
raghi, disposti ed allineati in modo da mostrare uno
scopo di difesa, a proteggere questo distretto, contro
gli abitanti della Giara. Ma dopo avere offerto questo
chiarissimo esempio di nuraghe al guado, rientriamo
nei nostri confini (').

Se il N. Tana occupa l'estremo del gruppo collinoso
situato tra il Rio Pazzolla ed il Padenti, presso alla
foce dei due fiumi, altri nuraghi sorgono sul territorio
tra l'alto dei due corsi; oltre a quelli immediatamente
vicini a Gesturi, ricordiamo quelli verso la testa dello
due valli, il Pisconli ed il Crucuris, come il Matti
Eguas, che stanno sul primo gradone degradante dal-
l'alto delle Giara.

Nelle zona ondulata tra il rio Padenti ed il Ca-
lori, sull'alto dei mammelloni che costituiscono questa
dorsale, stanno varii nuraghi; a cominciare da nord il
N. Piami e Follas, in territorio di Nuragus, e quelli
di Pascasi, di Bruncu Peppi Pinna, Nieddosa, in
territorio di Gesturi, situati tutti a portata di vista
uno dell'altro ed in modo da vigilare i passi naturali
che tra le due vallate si avanzano nei solchi traver-
sali intercedenti tra questi varii mammelloni ; cosi
che non era possibile dall'una valle passare all'altra,
senza essere a vista del nuraghe sorgente sull'alto di
ciascun colle, di ciascuna valle.

Pochi resti indicano il nuraghe di Planu e Follas,
che sta a destra della nuova via da Gesturi a Nuragus,
a guardia di un valloncello degradante dal pianoro del
N. Conca Ziddia verso il Calori ; più conservato è il
Pascasi, al sud di questo valloncello, anch'esso su di
una traversa che mette al guado del Rio Calori. Sorge
su una base di m. 12 di diametro, con i filari inferiori
di grossi massi di calcare, a piani di posa natural-
mente regolari, con una grossolana sbozzatura; più
piccoli, ma sempre imponenti i massi al di sopra del
secondo filare del suolo.

Sempre su questo stesso allineamento, ma più ac-
costo alia Giara ed al Rio Padenti, è il N. Bruncu
Peppi Pinna, alquanto meglio conservato dei due pre-

(') Una recente esplorazione dell'Agro di Gergei. fatta in
varie gite, con la compagnia del collega F. Nissardi, del
sign. Loddo e del bravissimo medico Pietro Marogna, mi ha
rivelato l'esistenza di un altro distretto nuragico, con acropoli al
centro, munita di fortificazioni e racchiudente molti nuraghi ed un
vero tempio preistorico, di cui tratterò a lungo in altra memoria.

DI GESTURI IN SARDEGNA gg

cedenti ; sorge anch'esso sull'alto di mammellone, co-
stituito di una roccia friabile, quindi fu necessario co-
stituire un largo contrafforte a pianta complessa, po-
lilobata, fatta con massi molto grandi e disposti con
cura. Il contrafforte conteneva, a quanto parve dai
resti, due cellette, tra le quali doveva aprirsi il pas-
saggio alla maggior torre, costrutta su un lato del con-
trafforte. La parte che rimane è assai ben costrutta,
in massi accuratamente disposti, regolari, quasi squa-
drati, della pietra tenera del colle. La cella, con diametro
di quasi quattro metri, ha le pareti con massi di lieve
aggetto e, come sempre, incatenati nel muro della parete
per modo da impedire la loro caduta verso il centro
della cella. La struttura imponente e la pianta complessa
di questo edificio, purtroppo sconvolto, ricorda quella
del N. Addeu e di alcuni dei più grandi dell'isola, e
costituisce la più vistosa costruzione sul tratto il Rio
Padenti ed il Calori ; la grande copia di scheggioni di
pietre lavorati rozzamente, raccolti nelle mura della
tanche e di frammenti di stoviglie preromane, prove-
rebbe l'esistenza di un centro di abitazione accanto a
questo poderoso monumento.

Poco sotto al Bruncu Peppi Pinna, sulla stessa
costiera è il N. Nieddosa, ridotto ad una rovina, anche
esso prossimo ad una via che da Gesturi conduce ad
un passaggio del rio Calori.

Confluente nel R. Calori, poco lungi dal suo im-
bocco nella incassatura del Rio Mannu, è il rio Ca-
nali; la valle di quest'ultimo, diretta parimenti dal
sud al nord, segna un solco molto profondo nel ter-
ritorio, lasciando, specialmente alla sua destra, un alto
ciglione scarpato lungo la parte alta del suo percorso
al colmo di questo pianoro, prima di raggiungere l'op-
posta convalle del Rio Bangiu, che scende invece verso
nord alle bassure del Rio Piumini. Nel punto della con-
fluenza del Rio Canali e del Calori, alla brusca testata
della collina incisa da ripide scarpate verso i due val-
loncelli, sorge, in posizione formidabile, il ». Bingia
e' Crobus, di cui si conservano ancora sufficienti resti.
Ha una certa analogia col Bruncu e Madili, sul ci-
glione della Giara, ma con dimensioni alquanto più
modeste. Sorgendo esso sull'alto di un colle di teneri
calcari, a prevenire scoscendimenti verso il lato di sud,
fu disposto un contrafforte parallelo alla fronte del ba-
samento dell'edificio, che presenta una pianta allun-
gata di m. 10,50 di lungh., coi lati lunghi alquanto
 
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